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San Siro Milan GenoaGetty Images

La FIGC aggiorna i protocolli anti Covid-19: dopo quanto un giocatore può rientrare

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Quella con la quale sta facendo i conti il mondo del calcio, è una situazione in continua evoluzione. Per questo motivo, la FIGC ha di fatto aggiornato quelli che sono i suoi protocolli per gli allenamenti e partite per le squadre di calcio.

Le linee guida che tutti i club professionistici di Serie A, Serie B, Serie C e Serie A femminile dovranno seguire nel corso della stagione 2020-2021, sono quindi in parte state modificate.

Tra le parti più importanti del protocollo, ci sono quelle relative ai positivi asintomatici, i positivi sintomatici ed i positivi a lungo termine. Essa infatti stabiliscono dopo quanti giorni effettivi un calciatore può tornare all’attività.

POSITIVI ASINTOMATICI

Coloro che son risultati positivi al test, possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno dieci giorni. Questo quanto stabilito dal protocollo:

“Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test)”.

POSITIVI SINTOMATICI

Per coloro che sono risultati positivi e che hanno anche avvertito i sintomi del Covid-19, il rientro in comunità è possibile dopo un periodo di isolamento di almeno dieci giorni dalla comparsa dei sintomi, a condizione che almeno tre giorni dopo la scomparsa dei sintomi, un test molecolare dia esito negati. Il che quindi vuol dire di uno stop di dieci giorni, dei quali almeno tre devono essere senza sintomi.

“Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un  periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non  considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test)”.

POSITIVI A LUNGO TERMINE

Coloro che, pur non presentando sintomi, continuano a risultare positivi da almeno una settimana, potranno interrompere il periodo di isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. In sintesi qui, per il ritorno in comunità serviranno 21 giorni, dei quali almeno 7 devono essere senza sintomi.

“Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che  possono  perdurare  per  diverso  tempo  dopo  la  guarigione)  da  almeno  una  settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa  dei  sintomi.  Questo  criterio potrà  essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle   persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato)”.

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