Dopo la puntata dedicata a Wesley Sneijder, 'Bomber' in onda su Inter TV si concentra su Esteban Cambiasso, che al contrario dell'olandese non è solo un simbolo del Triplete del 2010, ma un pezzo della storia recente nerazzurra.
Guarda l'episodio di 'Bomber' dedicato a Cambiasso su Inter TV
Esteban Cambiasso arriva all'Inter quasi in sordina, anche se prelevato dal Real Madrid: in Spagna giocava poco e la società nerazzurra fa il colpaccio prelevandolo a parametro zero dalle Merengues.
Accolto anche sotto lo scetticismo di alcuni tifosi, visto che agli occhi dei meno esperti sembrava "lo scarto del Real Madrid", l'argentino ci mette pochissimo ad entrare nel cuore di tutti i tifosi dell'Inter.
Ah, per inciso, Cambiasso nel mondo del calcio è per tutti il 'Cuchu'. Ed il motivo del soprannome lo spiega lui stesso in sede di presentazione nel 2004.
"Era un personaggio della televisione argentina. Un tipo simpatico, famoso per le sue battute. Io, quando "El Cuchu" era popolarissimo nel mio Paese, ero un ragazzino, avevo cinque-sei anni, quindi lo ricordo appena. Più tardi sono stati i compagni di squadra argentini ad affibbiarmi questo soprannome. Mi piace, perché è vero che nella vita di tutti i giorni sono simpatico ed espansivo, ma in campo è diverso: bisogna essere utili alla squadra e... antipatici agli avversari".
(C)Getty ImagesQuesto è stato Cambiasso in poche parole: uno che all'Inter era sempre pronto ad aiutare il compagno di squadra in qualsiasi modo possibile. Anche perché il 'Cuchu' era praticamente ovunque in campo: la sua posizione naturale era ovviamente quella di centrocampista centrale, ma ha anche fatto l'interno di una linea a tre e, soprattutto, è stato uno dei migliori giocatori della storia recente del calcio in quanto a insermenti da dietro in area di rigore.
Molte volte nei dieci anni di Inter è stato quasi un attaccante aggiunto, un centrocampista che andava a sostituirsi alla punta quando quest'ultima usciva dall'area per fare gioco. In Serie A con la maglia dell'Inter, Esteban Cambiasso ha totalizzato infatti 41 goal e 25 assist nelle 315 partite disputate. Per lui anche 6 goal in Champions League con la maglia nerazzurra, tra cui quello fondamentale nell'ottavo di finale d'andata contro il Chelsea.
Ma oltre agli aspetti puramente calcistici (ed infatti Cambiasso ha sempre giocato all'Inter con qualsiasi allenatore avuto), la storia del 'Cuchu' con i colori nerazzurri è fatta anche di molto altro. Basta solo un gesto per spiegare che cosa ha legato Cambiasso all'Inter: la notte della vittoria della Champions League a Madrid, il centrocampista per festeggiare ha indossato la vecchia magia con il numero 3 di Giacinto Facchetti.
Getty ImagesUn gesto che ha fatto capire una volta per tutti ai tifosi nerazzurri quanto Cambiasso fosse affezionato all'Inter. Il 'Cuchu' in questi dieci anni ha vinto praticamente tutto quello che c'era da vincere: 1 Champions League, 5 Scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane ed 1 Mondiale per Club.
Protagonista prima con Roberto Mancini, poi simbolo del Triplete con José Mourinho. 'Portabandiera' anche degli anni più bui con Gasperini, Ranieri, Stramaccioni e Mazzarri.
Ed è per questo che il suo addio alla squadra nerazzurra, proprio arrivato alla fine della stagione sportiva del 2014, è stato commovente sia per i tifosi che per lui stesso: tra l'altro Cambiasso ha detto addio all'Inter insieme ai suoi amici e compagni Zanetti, Milito e Samuel, tutti andativi via nella stessa stagione.
Allo stadio Bentegodi, visto che si giocava Chievo-Inter come ultima giornata di quel campionato, il 'Cuchu' scoppiò in lacrime sotto la curva dei tifosi nerazzurri presenti a Verona. Tutti i sostenitori dell'Inter adesso lo aspettano sulla panchina, perché Cambiasso, ci scommettono tutti gli addetti ai lavori, diventerà anche un grande allenatore...


