Pubblicità
Pubblicità
Eric Di Meco

Eric DI Meco, da calciatore a politico: tra la Champions, gli scandali e quel topo mangiato in diretta tv

Pubblicità

A Marsiglia, se nomini Eric Di Meco, vedrai subito gli occhi del tuo interlocutore brillare. Perché quegli anni, soprattutto per chi li ha vissuti, sono incancellabili. Gli anni in cui il Marsiglia dominava in Francia ed anche in Europa, e dove Di Meco giganteggiava al centro della difesa.

Cinque titoli di Francia consecutivi tra il 1988 e il 1992. Sarebbero dovuti essere sei in realtà, ma adesso ci arriviamo. Una Champions League, la prima di questo nome, vinta in finale contro il Milan prima di uno scandalo di proporzioni cosmiche che ha colpito lui, il Marsiglia e il calcio francese in generale. Ma andiamo con ordine.

Era il 28 maggio 1993 e a Monaco di Baviera si giocava la finale della prima storica edizione della Champions League, mettendosi così alle spalle l'era della Coppa dei Campioni. Da un lato il Marsiglia di Barthez, Abedi Pelé, Deschamps, Desailly e ovviamente Di Meco. Dall'altro il Milan di Fabio Capello, Maldini, Baresi, Rijkaard e Van Basten. Il penultimo grande Milan, che chiuderà il suo ciclo l'anno dopo nella finale di Atene, surclassando per 4-0 il Barcellona.

Ma in quella finale - arrivata un anno dopo l'ultimo confronto tra marsigliesi e rossoneri, terminato con il blackout del Velodrome e il ritiro del Milan con annessa squalifica per un anno dalle competizioni europee - le cose sono andate diversamente. C'era nervosismo e gli strascichi di quella notte amarissima per il Milan. Tutto questo faceva il gioco del Marsiglia, abile nel portarsi avanti poco prima dell'intervallo con un colpo di testa di Boli e chiudere la propria porta a doppia mandata. Nessuno poteva immaginare che quel Marsiglia sarebbe stato in grado di sconfiggere quel Milan. E nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo qualche tempo dopo. L'‘Affaire VA-OM’.

Venne fuori che alcuni giocatori del Marsiglia avessero corrotto quelli del Valenciennes per risparmiare energie nelle partita giocata pochi giorni prima della finale di Champions. Il tutto si concluse nella maniera più clamorosa: revoca del titolo di campione di Francia all'OM, retrocessione d'ufficio in Serie B per illeciti sportivi, squalifica dall'edizione successiva della Champions e quindi anche da Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale, con il Milan a prendere il posto dei marsigliesi.

Uno scandalo che ha colpito in pieno Di Meco, accusato qualche anno più tardi dall'ex compagno Eydelie  (nella sua biografia) di aver assunto farmaci dopanti insieme a tutta la squadra prima della finale vinta contro il Milan. Un'accusa che ha portato l'UEFA ad aprire un'indagine, conclusasi poi con un'ombra di fatto nonostante le pesanti ombre gettate su quel trionfo.

Di Meco, successivamente alla condanna e alla retrocessione d'ufficio, ha deciso di lasciare l'OM (dopo quasi 300 presenze complessive e otto titoli conquistati, compreso quello revocato) per chiudere la carriera al Monaco, con cui ha vinto l'ennesimo titolo vedendo sbocciare il talento della next-gen francese capitanata da Henry e Trezeguet.

Per Di Meco era arrivato il momento di farsi da parte, ma anche dopo aver lasciato il calcio, senza proseguire con la carriera di allenatore, ha voluto comunque lasciare il segno a suo modo. Era il 2010 e il Marsiglia aveva appena acquistato un certo Cesar Azpilicueta dall'Osasuna. Il presidente dell'OM disse che sarebbe diventato il futuro terzino destro della nazionale spagnola e per tutta risposta Di Meco, diventato nel frattempo opinionista, commento così:

"Se succede mi mangio un topo"

Il 6 febbraio 2013, tre anni dopo quella sentenza lapidaria. è successo. Azpilicueta ha fatto il suo esordio in amichevole contro l'Uruguay e Di Meco ha fatto fede alla sua promessa, mangiando un topo in diretta tv. In realtà si trattava nello specifico di una nutria, servita con patate e una sfumata di vino rosso.

Una scena, mostrata da 'Radio Monte Carlo', diventata presto virale in tutto il mondo. Una scena che comunque non gli ha impedito di portare avanti con successo la sua carriera politica. Oggi, infatti, Di Meco è membro della giunta comunale a Marsiglia. Sempre più un'istituzione da quelle parti, a tutti gli effetti.

Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0