Non c'è una competizione migliore della Champions League per mostrare al mondo la propria classe, per metterla alla mercé degli amanti del bello: Angel Di Maria non fa eccezione, tanto che la prestazione offerta in Juventus-Maccabi Haifa rientra a pieno titolo nel novero delle perle luccicanti in questione.
L'argentino non ha segnato ma, bensì, ha fatto segnare: in tutte e tre le reti della 'Vecchia Signora', il passaggio decisivo lo ha realizzato proprio 'El Fideo'. Ringraziano Vlahovic e soprattutto Rabiot, insospettabile autore di una doppietta propiziata dal piede magico del rosarino, con il quale è stata rispolverata l'antica alchimia parigina.
Un'ondata di qualità pura sostituitasi alla paura iniziale per una botta che aveva fatto temere il peggio ai tifosi bianconeri, preoccupati di perdere nuovamente il loro gioiello dopo l'infortunio che aveva condizionato le primissime uscite: una risposta forte e chiara alle malelingue che lo avevano travolto subito dopo l'espulsione rimediata a Monza, che gli farà saltare il big match di San Siro contro il Milan.
"Ho aiutato la squadra a vincere - ha spiegato Di Maria dopo Juventus-Maccabi Haifa - , ho fatto ciò che mi rende più felice: far segnare i miei compagni con gli assist. Ora dobbiamo vincere anche in Israele. E' un peccato non poter affrontare il Milan, ma me lo merito per come mi sono comportato a Monza: ho mancato di rispetto al club e ai compagni. Sono umano e ho capito l'errore".
Un hat-trick di assist che ha consentito a Di Maria di raggiungere quota 35 in Champions League, alla pari di Lionel Messi: nessuno come loro due nella massima competizione europea. Non si è trattato però di una prima volta per il classe 1988, il più anziano a riuscire in tale impresa: già il 22 ottobre 2019, contro il Club Brugge, Di Maria aveva deliziato i tifosi del PSG con tre passaggi decisivi per i compagni.