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Cuadrado Ronaldo JuventusGetty Images

ll coronavirus non ferma la Juventus: allenamento e testa alla Champions

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Lo show, in qualche modo, deve andare avanti. Lo sa bene la Juventus che, fresca di successo ottenuto contro l'Inter, non conosce il suo futuro immediato a causa del coronavirus. Un Paese in ginocchio, un Paese che combatte. 

La Serie A, così come tutti i campionati sportivi di ogni ordine e grado, si ferma. Lo ha confermato il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa in cui ha annunciato la firma di un nuovo decreto che fa dell’Italia intera una zona protetta per fare fronte a un'emergenza sempre più drammatica.

Stop al campionato, semaforo verde alla Champions League. L'articolo 1 del nuovo decreto governativo, appunto, prevede "misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale". Fino al 3 aprile, dunque, niente élite nostrana, Serie B e tutte le altre categorie. Mentre per quanto concerne l'Europa che conta, essendo sotto l'egida dell'UEFA, le gare dovrebbero regolarmente disputarsi a porte chiuse:

Questo, a tal proposito, il passaggio chiave:

"Resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza presenza di pubblico".

Dopo un giorno di riposo, la Juve è tornata alla Continassa per preparsi in vista degli ottavi di Champions League contro il Lione. Seduta pomeridiana per gli uomini guidati da Maurizio Sarri, alla ricerca di un barlume di normalità. 

Ponendo l'attenzione, e non potrebbe essere altrimenti, ai provvedimenti adottati in ottemperanza ai DPCM e ai decreti del Minestero della Salute. Insomma, una serie di misure di prevenzione che abbracciano tutte le attività della Juventus.

Linee guida: non bere dalla stessa bottiglia, borraccia e bicchieri, utilizzando sempre i monouso o una bottiglietta personalizzata; evitare di consumare cibo negli spogliatoi; riporre oggetti e indumenti personali nelle proprie borse, evitando di lasciarli esposti negli spogliatoi o in ceste comuni; buttare subito negli appositi contenitori i fazzolettini di carta; lavarsi accuratamente le mani il più possibile. E molto altro.

Una situazione anomala, ma reale. A cui la Signora fa fronte seguendo regole chiare e intrasgredibili. Mettendo nel mirino, seppur in un contesto surreale, l'OL. 

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