Boving da applausi in Lazio-Sturm Graz: il classe 2003 sulle tracce di Hojlund

Boving Lazio Sturm Graz Europa LeagueGetty

Ha squarciato la serata dell'Olimpico con una doppietta in un tempo, il secondo, in cui la Lazio non è riuscita a limitarlo, complice soprattutto l'inferiorità numerica: William Boving ha dimostrato perché, lo Sturm Graz, un mese e mezzo fa ha deciso di investire poco più di 2 milioni di euro per strapparlo al Copenhagen.

Un'operazione simile - per non dire identica - a quella che nel 2020 portò Rasmus Hojlund in Austria, anch'egli proveniente dal club della capitale danese: grazie a lui, lo Sturm Graz ha iscritto a bilancio una corposa plusvalenza ricevendo 17 milioni dall'Atalanta e, il suo naturale sostituto, ha già fatto vedere di che pasta è fatto.

Due goal, il primo di destro e il secondo col mancino, abbinati ad un'ottima padronanza del pallone tra i piedi e alla capacità di saper leggere lo sviluppo dell'azione: Boving ha letteralmente rapito la scena, prendendosela tutta per guadagnarsi l'appellativo di 'nuovo Hojlund' che, almeno dal punto di vista anagrafico (rispetto alla punta atalantina è più giovane di appena 25 giorni) appare un po' forzato.

Non sotto l'aspetto tecnico, avvalorato anche dal rendimento positivo offerto in Bundesliga austriaca, dove finora ha realizzato una rete all'Austria Vienna in cinque incontri disputati fin dal suo sbarco a Graz.

Proprio come Hojlund, Boving ha fatto della precocità il suo biglietto da visita: a poco più di 17 anni ha esordito in Europa League in un match non banale, perso ai tempi supplementari dal Copenhagen contro il Manchester United e valevole l'accesso alla semifinale, ancor prima dell'esordio in Superligaen (la massima serie danese) avvenuto il 3 febbraio 2021 a 18 anni non ancora compiuti.

Insomma, tutto lascia pensare ad un percorso molto simile a quello di Hojlund, già approdato in uno dei top cinque campionati europei: Boving è sulla buona strada per emulare colui di cui, a Graz, è già considerato il suo 'erede'.