“C’è ancora molto interesse qui per il calcio. Tutti i miei amici che lo seguivano prima, lo fanno ancora”, ha spiegato Ilya Sokolov in un’intervista rilasciata a GOAL e SPOX. Il giornalista russo in passato ha lavorato per il sito in lingua inglese Russian Football News, che ha attualmente sospeso i suoi servizi.
“Il numero di spettatori in campionato è diminuito - svela Sokolov - Ma non a causa della situazione attuale, il motivo va invece ricercato nell’introduzione di un documento diventato obbligatori per entrare negli stadi in Russia, che contiene dati personali. Molti tifosi hanno iniziato a boicottare gli impianti per questo".
Lo Zenit è la squadra che catalizza più spettatori in assoluto. La scorsa stagione la media di presenze allo stadio si è aggirata sui 30mila, mentre prima della guerra e del coronavirus si viaggiava su medie di circa 50mila spettatori a gara.
Secondo Sokolov è complicato dire quanto sia cambiato il livello generale del campionato a causa dell’esclusione delle squadre dalle competizioni UEFA: “Io penso che sia leggermente peggiorato”.
La migliore squadra del Paese è in questo momento senza dubbio lo Zenit San Pietroburgo. Nel 2022, anno in cui è iniziata la guerra, ha vinto il suo quarto campionato consecutivo, la scorsa stagione ha poi difeso il titolo e anche in questa è partito forte.
Il portale specializzato Transfermarkt stima il valore di mercato della squadra dello Zenit in circa 150 milioni di euro, valore simile a quello dell’Hoffenheim o del Sassuolo. Dando uno sguardo alla rosa si capisce molto del calcio russo di oggi: ci sono molti giocatori russi ovviamente, numerosi sudamericani, un kazako ed un serbo.
Dall’inizio della guerra, infatti, è drasticamente diminuito il numero di giocatori europei nella Premier League russa. Attualmente ce ne sono appena 21 in totale. Il più famoso tra essi è l’ex nazionale olandese Quincy Promes dello Spartak Mosca, che recentemente è stato condannato a 18 mesi nel suo Paese per aver accoltellato suo cugino nel 2020.