Vieri e il retroscena della lite con Cassano: “Botte e cazzotti a Jesolo”

Vieri ha svelato che tocca ad Adani ‘gestire’ Cassano.

“Antonio dice quello che vuole, quello che pensa. A volte esagera, ma lui è questo, è sempre stato così. Come lo gestisco? Lo gestisce Adani, perché io vado molto allo scontro con lui”.

L’ex centravanti ha anche raccontato di una lite avuta con Cassano dopo un evento al teatro di Jesolo.

“Due anni fa botte e cazzotti, abbiamo litigato dopo il teatro. Se è stata una discussione vera? Urli, di tutti i colori. Lui era nervoso perché gli mando un van per farlo venire da Genova a Jesolo e il van si rompe. Ma cosa c***o c’entro io con il van? Mi dice ‘mi hanno dato un van di m***a’. Chiedo alla moglie come fosse il van e lei mi dice che era a posto e che si era rotto, ma capita che si rompa un van. Ci ha messo due ore in più, era nervoso e dopo il teatro mi ha detto una roba e da lì abbiamo iniziato. Adani è il mediatore”.

Vieri ha anche voluto ricordare come Cassano non abbia mai saltato un impegno con la Bobo TV.

“Dicono tante cose su Cassano, ma in due anni e mezzo non ha saltato un appuntamento. E’ arrivato una volta in ritardo perché dormiva e infatti ha fatto la trasmissione in pigiama. Gli diciamo sempre di non dire le parolacce perché abbiamo anche tanti bambini che ci seguono. Lui dice ‘hai ragione’, ha anche lui due figli. E’ lui il più interessante. Abbiamo bisogno di qualcuno che ogni tanto dica una cosa forte. Noi siamo tutti i giorni su tutti i giornali del mondo, anche in Argentina e in Brasile”.

Il ritiro rappresenta spesso un momento molto difficile per un giocatore e Vieri ha svelato come ha vissuto il suo.

“Non è facile per un ex giocatore o un ex atleta lasciare. Quando giochi a calcio vivi nel mondo più bello che c’è, fai ciò che volevi fare da bambino e quando smetti ci sono la depressione, la tristezza, ti senti solo, non hai più i compagni, l’allenamento, il ritiro e l’adrenalina: inizi un’altra vita. Io volevo smettere, ero stanco proprio di testa. Potevo giocare tre o quattro anni in più? Sì, ma mi ha preso così ed ho smesso. Inzaghi non voleva smettere a 39 anni, Totti nemmeno a 40. Io ho detto basta”.