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Paolo Vanoli FiorentinaGetty Images

Vanoli sta per tornare alla Fiorentina dopo 23 anni: da calciatore le ha regalato e negato una Coppa Italia

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Paolo Vanoli è il prescelto per raccogliere l'eredità di Stefano Pioli, esonerato dalla Fiorentina dopo la sconfitta contro il Lecce: sarà lui, una volta conclusa ogni formalità tra la risoluzione col Torino e la firma coi viola, a provare a rimettere insieme i cocci di una stagione iniziata nel peggiore dei modi.

La scelta ha un valore concreto economico, considerato che Vanoli è un allenatore attualmente senza squadra e con richieste inferiori rispetto ad altri colleghi, ma anche parzialmente sentimentale. Perché per l'ex tecnico del Torino, reduce da una sola stagione all'ombra della Mole, la Fiorentina non rappresenta certo una novità. Anche se non in panchina.

Vanoli ha già militato nella Fiorentina per un paio d'anni all'inizio del nuovo secolo e del nuovo millennio. Allora Paolo era un calciatore, però: un terzino sinistro o esterno a tutta fascia, per la precisione.

  • I DUE ANNI DI VANOLI

    Vanoli arriva alla Fiorentina nell'estate del 2000. In panchina non c'è più Giovanni Trapattoni, bensì Fatih Terim. La proprietà è sempre nelle mani di Vittorio Cecchi Gori, ma i primi scricchiolii iniziano ad avvertirsi: la cessione di Gabriel Batistuta alla Roma è il segnale che un ciclo sta finendo.

    Il mancino varesino si è messo in mostra anni prima a Venezia, quindi a Verona dove ha conquistato pure una promozione in Serie A. Nel 1998 ecco la chiamata del Parma, dove rimane per due stagioni e conquista pure una Coppa UEFA (rimarrà l'ultima per più di due decenni, fino all'Europa League atalantina del 2024) e una Coppa Italia.

    59 sono le presenze complessive collezionate da Vanoli con la maglia della Fiorentina: 3 i goal messi a segno, altrettanti gli assist vincenti per i compagni. Fino al 2002 e alla scelta di proseguire la carriera altrove: Bologna, Rangers, Vicenza, Akratitos, Castelnuovo Sandrà.

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  • LA COPPA ITALIA NEGATA ALLA FIORENTINA...

    Il 1999, anno in cui si guadagna pure la convocazione in  Nazionale, è l'anno magico della carriera da giocatore di Vanoli. Che non solo vince due trofei in poco tempo con il Parma guidato da Alberto Malesani (ex Fiorentina, ironia della sorte), ma si permette il lusso di andare a segno in entrambe le partite decisive.

    La finale della Coppa UEFA si trasforma in una demolizione sportiva: 3-0 al Marsiglia a Mosca. E Vanoli segna il momentaneo 2-0 di testa già nel primo tempo, raddoppiando il vantaggio di Crespo e aprendo la strada a definitivo tris di Chiesa. E poi c'è la Coppa Italia. Trofeo che i ducali e lo stesso Paolo conquistano proprio ai danni della Fiorentina, nell'ambito della formula dei 180 minuti allora in vigore.

    1-1 finisce l'andata del Tardini, giocata il 14 aprile 1999: vantaggio del Parma con Crespo, pari viola nel finale con Batistuta. Al ritorno, il 5 maggio, è festa gialloblù al Franchi: segna ancora Crespo col "solito" tacco magico, Repka e Cois illudono la Fiorentina nel primo quarto d'ora della ripresa, ma al 71' è proprio Vanoli a firmare il definitivo 2-2 di testa, su cross dalla destra di Fuser.

    Il trofeo finisce a Parma così: grazie alla regola dei goal in trasferta, oggi scomparsa. E grazie all'incornata vincente di Vanoli, che al Franchi fa i preparativi per quel che accadrà giusto una settimana più tardi a Mosca. Ma anche per quel che lui stesso combinerà, a maglie invertite, un paio d'anni più tardi.

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  • ...E QUELLA REGALATA AI VIOLA

    La beffarda ironia del destino vuole che Fiorentina e Parma si ritrovino una di fronte all'altra anche nella doppia finale della Coppa Italia 2000/2001. E che Vanoli giochi nuovamente per alzare un trofeo, ma questa volta indossando la casacca dei gigliati.

    Stavolta ad avere la meglio è proprio la Fiorentina, allenata da Roberto Mancini dopo l'addio a stagione in corso di Terim. E di chi è la rete decisiva che permette ai viola di espugnare il Tardini in gara-1? Proprio di Vanoli. Sempre di testa, sempre incornando un cross dalla destra. Questa volta alle spalle di Guardalben, però: non di Toldo, esultante nell'altra area.

    A regalare la Fiorentina quella Coppa Italia che rimane l'ultimo trofeo viola in ordine di tempo, di fatto, sarà una staffilata ravvicinata di Nuno Gomes: il ritorno del Franchi terminerà infatti 1-1 dopo il vantaggio emiliano con Milosevic. Ma intanto Vanoli scrive concretamente il proprio nome nella storia della società gigliata, dopo averle sportivamente infilzato il cuore 24 mesi prima.

  • 23 ANNI DOPO

    Vanoli torna così a Firenze 23 anni dopo l'addio del 2002. L'estate più dura per la Fiorentina, quella del fallimento post retrocessione in Serie B e della ripartenza dalla C2 con la denominazione "Florentia Viola". In quelle settimane se ne sono andati tutti e se n'è andato anche lui: a Bologna, uno degli atti conclusivi della carriera.

    La Fiorentina di oggi non è paragonabile a quella sconquassata del fine ciclo cecchigoriano, ma è comunque in difficoltà estrema: 4 punti in 10 giornate, neppure una vittoria, un ultimo posto in solitaria in classifica che immalinconisce e spaventa. Toccherà a lui, all'uomo delle finali, diventare l'uomo in più viola come quando faceva su e giù per la fascia. E segnava in tutte le finali, a prescindere dalla maglia e dall'avversario.

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