Cosa c'è dietro il super avvio del Parma: talento, nuovo Tardini e programmazione

Il Parma ha lavorato tanto in estate. Ha fatto delle scelte, salutando i due totem in rosa: è stato addio con Franco Vazquez e con Gigi Buffon.

A maggio, inoltre, il club aveva annunciato l'arrivo di RoelVaeyenes, reduce da ben dieci anni di esperienza in patria con ilClub Brugge, come nuovo direttore sportivo. Una mossa per certi versi coraggiosa, ma in linea di continuità con il respiro internazionale che il club crociato ha percorso negli ultimi anni.

È stato fatto un mercato giovane, funzionale, coraggioso: due soli arrivi di livello, Partipilo dalla Ternana e Colak dai Glasgow Rangers, più lo svincolato Di Chiara dalla Reggina e il rientrante Hernani, l'anno scorso in prestito proprio al club calabrese.

L'avvio è stato da record. Mai il Parma era partito così forte in Serie B: i 13 punti raccolti sono il miglior avvio di sempre nella competizione.

I numeri sono eccezionali anche a livello difensivo, dove è arrivata una sola rete al passivo:solamente il Parma di Buffon, Cannavaro e Thuram era riuscito a fare meglio dei ragazzi di mister Pecchia tra Serie A e B.Stiamo parlando della stagione 98/99 e nelle prime cinque giornate di campionato non arrivò nemmeno una rete subita.

La manita di Catanzaro ha urlato al campionato una verità profonda: la maturità che gli emiliani cercavano da tempo sembra finalmente esser stata raggiunta, anche per merito del grande lavoro di Pecchia, bravo a demolire il rammarico dell'eliminazione ai playoff 2023 per trasformarla in rendimento calcistico di altissimo profilo.

A come Serie A, A come Adrian. Il nome di battesimo dei due aghi della bilancia crociata,Benedyczak e Bernabé. In comune non hanno solo il nome ma un bagaglio di qualità che con la Serie B probabilmente non c'entra nulla.

E se i lampi di entrambi avevano illuminato a sprazzi anche le ultime due annate, quest'anno il polacco e il catalano sembrano aver trovato ciò che era davvero mancato: la continuità. Il numero 7, prima punta, ha già segnato 4 goal ed è già a metà del bottino offensivo del 2022/24.

Bernabé, invece, di reti ne ha segnate due, dando però un chiaro messaggio a tifosi, compagni e avversari: è pronto a prendersi sulle spalle il talento che lo contraddistingue, quello su cui l'Academy del Manchester City da cui proviene ha voluto puntare qualche anno fa.

Dietro al rendimento, però, c'è anche un grande lavoro societario e un progetto che, dopo un paio d'anni di dubbi, ha iniziato a sbocciare. Proprio lo scorso 18 settembre Kyle Krause ha festeggiato i tre anni alla guida del Parma.

Un progetto sportivo a 360°: Krause ha portato in Emilia la tipica mentalità americana, non ossessivamente votata al risultato sportivo. Il corso crociato ha fra i primi diktat la volontà di investire sui talenti, con una perdita economica iniziale messa in conto.

Il passivo di bilancio nel 2022 è stato pesante, con Krause che ha investito oltre 300 milioni dal suo arrivo in Italia. Ma senza mai mollare di un centimetro, con la testa alta di chi sa che le difficoltà esistono e si possono superare.

E, come detto, lo si deve fare in ogni ambito: la società crede molto non solo nella Prima squadra maschile, ma anche nelle giovanili e in quella femminile.

E, a proposito di progettualità, la ciliegina sulla torta è il nuovo Tardini. Il Parma ha depositato il progetto definitivo per il rifacimento dell'impianto.

Adesso la palla passa al Comune, che dovrà dare il via libera per i lavori: costeranno 138 milioni di euro e renderanno lo stadio emiliano un gioiello da 21mila posti, interamente coperti, fruibile sette giorni su sette.

L'obiettivo è inaugurarlo nel 2026, possibilmente nel campionato di Serie A. Parma sogna e, dopo qualche anno negativo, ha tutte le ragioni per poterlo fare.