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Switzerland Italy 1954Getty

Svizzera-Italia 1954: quando gli elvetici eliminarono gli Azzurri ai Mondiali battendoli due volte

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La Svizzera è l'avversaria che l'Italia ha affrontato di più nella sua storia, ben 61 volte, con un bilancio favorevole di 29 vittorie, 24 pareggi e 8 sconfitte. Agli ottavi di finale di Euro 2024 le due Nazionali si sfideranno per l'ennesima volta. Se si guarda però esclusivamente alle gare nelle grandi competizioni internazionali, gli incroci sono stati molti di meno.

Considerando le fasi finali di Europei e Mondiali, sono appena 4 i confronti fra i rossocrociati e gli Azzurri e il bilancio è in perfetta parità: se ad Euro 2020 l'Italia si impose con un perentorio 3-0, stesso punteggio con cui vinse anche nel Girone dei Mondiali di Cile '62, la Svizzera ricorda ancora oggi il doppio successo dei Mondiali di casa del 1954, quando in appena 6 giorni la squadra del Ct. Karl Rappan inflisse all'Italia guidata dalla Commissione tecnica formata dall'ungherese Lajos Czeizler e da Angelo Schiavio, con Silvio Piola allenatore, un doppio k.o. che eliminò la Nazionale al Primo turno del torneo.

  • I MONDIALI DI SVIZZERA 1954

    La Svizzera nel 1954 ottiene per la prima (e finora unica) volta nella sua storia l'organizzazione dei Campionati del Mondo di calcio. La Fifa opta infatti per celebrare "in casa", nel Paese dove ha la sua sede, il cinquantennale della sua nascita.

    Il torneo torna in Europa dopo il caos di quattro anni prima in Brasile. Alla fase finale arrivano 16 squadre. L'Uruguay campione in carica e il Brasile rappresentano il Sudamerica (assente l'Argentina, che non partecipa alle Qualificazioni, essendo tormentata dagli scioperi), il Messico il Centroamerica, la Corea del Sud l'Asia, mentre fra le squadre europee debuttano Turchia e Scozia, oltre alla Germania Ovest.

    C'è naturalmente anche l'Italia bicampione del Mondo (vincitrice delle edizioni del 1934 e del 1938), qualificatasi, a dispetto del punteggio totale, non senza fatica, con un doppio successo sull'Egitto (1-2 al Cairo e 5-1 a San Siro). Reduce dalla delusione dei Mondiali del 1950, è in cerca di identità ma parte con buone possibilità. E c'è la Svizzera, ammessa d'ufficio assieme ai Campioni uscenti dell'Uruguay.

    A complicare le cose e a rendere quanto mai incerto la 5ª edizione della Coppa Rimet c'è però la formula, che con gli occhi di oggi potremmo sicuramente definire "singolare". Le 16 finaliste vengono divise in 4 gironi da 4 squadre, formati da 2 teste di serie e 2 non teste di serie.

    Le due teste di serie affrontavano le due formazioni sulla carta meno quotate, senza affrontarsi fra loro, e in caso di parità dopo i tempi regolamentari per ogni partita erano previsti i tempi supplementari. Tutto si decideva dunque in 180 minuti, e in caso di parità di punti la qualificata ai quarti di finale sarebbe stata decisa attraverso uno spareggio.

    L'Italia, considerata "testa di serie", è inserita nel Gruppo 4 assieme all'Inghilterra (altra "testa di serie"), ai padroni di casa della Svizzera e al Belgio, considerati invece non teste di serie.

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  • UNA NAZIONALE IN CERCA DI IDENTITÀ

    L'Italia dei Mondiali del 1954 è una Nazionale ancora in cerca di una propria identità. Dopo il vuoto lasciato dalla scomparsa del Grande Torino nella Tragedia di Superga, e il fallimentare Mondiale del 1950, la guida della Commissione tecnica è affidata all'ungherese Lajos Czeizler, l'allenatore del Milan del Gre-No-Li, fautore di un calcio offensivo, affiancato però da Angelo Schiavio e dall'allenatore Silvio Piola, che sulla carta avevano il compito di portare un po' di equilibrio nella squadra.

    Le premesse sulla carta sono buone, ma pur con validi giocatori, su tutti il capitano Giampiero Boniperti, la Nazionale pagherà l'avvicinamento molto superficiale al torneo svizzero da parte della Federazione, la disorganizzazione e gli errori della sua guida tecnica.Czeizler si farà infatti risucchiare nelle polemiche giornalistiche sul modulo da impiegare, metodo o sistema, e si porta dietro il dubbio se affidarsi al blocco della Fiorentina o a quello dell'Inter.

    Nei 5 mesi che intercorrono fra la gara di ritorno con l'Egitto, giocata peraltro appositamente in pieno inverno a Milano, sotto la neve che gli egiziani non avevano mai visto, e ricordata come la prima partita teletrasmessa in tv in Italia, l'Italia gioca un'unica gara di avvicinamento all'appuntamento estivo: un'amichevole con la Francia l'11 aprile, vinta peraltro bene a Parigi per 1-3 (rete di Pandolfini e doppietta di Carletto Galli).

    Forse proprio la sfida con i transalpini, che segna il passaggio dal blocco viola al blocco nerazzurro, fa illudere la Commissione tecnica e la Figc che l'avventura in terra svizzera sia da considerarsi alla portata. Invece i tanti dubbi irrisolti porteranno a un flop ai Mondiali e ad una nuova cocente eliminazione al Primo turno, stavolta in diretta tv.

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  • SVIZZERA-ITALIA 2-1 NEL GIRONE: IL PRIMO K.O. A LOSANNA

    L'Italia fa il suo debutto ai Mondiali di Svizzera 1954 sfidando subito i padroni di casa il 17 giugno. Vista la formula e dopo il pareggio per 4-4 fra gli inglesi e il Belgio dopo i tempi supplementari, sono vietati i passi falsi, l'ideale sarebbe vincere la partita.

    A dirigere il confronto, teletrasmesso dalla Rai (è la prima partita della Nazionale in un Mondiale trasmessa in tv) è scelto il fischietto brasiliano Mario Vianna, una sorta di Byron Moreno ante litteram, che si rivelerà suo malgrado fra i protagonisti in negativo della sfida.

    Allo Stadio "Olympique de la Pontaise" di Losanna ci sono circa 40.500 spettatori, cui si sommano milioni di tifosi italiani che nella penisola fanno la fila davanti a bar e locali per vedere la partita in televisione. Al fischio finale resteranno molto delusi.

    La gara vede l'Italia tornare in campo a circa tre mesi dall'ultima partita disputata a Parigi. Rappan schiera la Svizzera con il classico "Verrou", il catenaccio in salsa elvetica, leggermente riadattato per l'occasione. Czeizler e Schiavio mandano in campo contemporaneamente Boniperti, Carletto Galli, Pandolfini e Benito Lorenzi.

    Il primo tempo scorre via all'insegna dell'equilibrio: al 18' Ballaman porta in vantaggio la Svizzera, ma prima di andare a riposo Boniperti fissa il risultato sull'1-1. Nella ripresa gli Azzurri tornano in campo determinati a conquistare la vittoria, ma a salire in cattedra è proprio l'arbitro Vianna con le sue decisioni controverse. Subito in apertura di ripresa un tiro di Galli si stampa sul palo. Il centravanti fa il bis poco dopo, e qualche minuto più tardi è Lorenzi, il popolare 'Veleno' nerazzurro, a firmare il 2-1.

    Il goal è regolare, ma a sorpresa Vianna annulla. Inizialmente per fuorigioco, poi cambia versione e indica un presunto fallo in attacco di un azzurro. Le proteste dei giocatori italiani sono veementi, ma il fischietto brasiliano non cambia idea: la marcatura non viene convalidata. Non solo: a farne le spese è il capitano Boniperti, che rimedia dal fischietto sudamericano un gancio al volto che lo manda al tappeto. Vianna, gli Azzurri non potevano saperlo, aveva un passato da testa di cuoio nei corpi speciali e da guardia del corpo del dittatore brasiliano Getulio Vargas.

    Mentre i massaggiatori azzurri stanno portando il giocatore della Juventus a bordo campo, Vianna si avvicina a lui e gli dice qualcosa come: "Se riesci a rialzarti, ti aspetto in campo per il secondo round". Boniperti rientra comunque in campo, giusto in tempo per subire un fallaccio alla caviglia da un giocatore avversario, che lo costringerà a star fuori nelle successive due gare.

    Da lì in avanti gli Azzurri sbattono sistematicamente sul "Verrou" degli svizzeri, favorito non poco dalla condotta di Vianna, che fischia praticamente a senso unico dimostrandosi totalmente permissivo nei confronti del gioco duro dei padroni di casa. Nonostante un arbitraggio decisamente penalizzante, il risultato resta sull'1-1 fino al 33' del secondo tempo.

    Il centravanti elvetico Hügi II si invola in contropiede, elude l'intervento del difensore Giacomazzi e fulmina Ghezzi. Peccato però che tutto parta da un'evidente trattenuta a metà campo su Tognon. Vianna fischia, ma poi, fra le proteste generali dell'Italia, alla fine convalida il goal. Svizzera-Italia 2-1, e il risultato non cambia più fino al termine del match.

    “Hügi II prese per la maglia Tognon, spostandolo - dichiarerà molti anni dopo Benito Lorenzi -, Vianna fischiò da metà campo, ma Hügi segnò lo stesso e l’incredibile arbitro convalidò il goal".

    A fine gara, all'imbocco degli spogliatoi, c'è un'ulteriore razione di proteste: stavolta gli Azzurri prendono letteralmente a calci nel sedere Vianna, che incassa i colpi e sceglie di non farne nemmeno menzione nel referto.

    "Qualche calcio glielo sferrai pure io - racconterà ancora Lorenzi -. E quando entrò nello spogliatoio corse incontro ad Andreolo, ex campione del Mondo, che era il nostro accompagnatore, come per chiedergli protezione, visto che era sudamericano come lui. Per tutta risposta Andreolo, quando gli fu a tiro, gli piazzò un cazzotto in faccia".

    Al fischio finale dagli spalti anche molti tifosi italiani si riversano in campo e ci sono scontri con i sostenitori della Svizzera. Il giorno seguente i quotidiani italiani attaccano duramente l'arbitro brasiliano.

    "Abbiamo avuto contro la fortuna e l’arbitro - titola il 'Corriere della Sera' -. Di fronte a certe decisioni dell’arbitro c’era da rimanere perplessi e chiedersi se non fossero cambiate quelle regole del calcio che da tanti anni noi vediamo applicate su tutti i campi".

    Si verrà a sapere in seguito che il viaggio di Vianna dal Brasile alla Svizzera, avvenuto con largo anticipo sull'inizio del Mondiale, era stato pagato dalla Federazione elvetica, e che il fischietto sudamericano, suscitando non pochi malumori e perplessità, soggiornava gratis con gli elvetici presso il Centro sportivo nazionale di Macoli.

  • TABELLINO SVIZZERA-ITALIA 2-1

    Losanna, (Stadio "Olympique de la Pontaise")

    Giovedì 17 giugno 1954

    SVIZZERA-ITALIA 2-1 (1-1)

    RETI: 18' Ballaman (S), 44' Boniperti (I), 78' Hügi II (S)

    SVIZZERA: Parlier, Neury, Bocquet, Kernen, Flückiger, Casali I, R. Ballaman, Vonlanthen II, Hügi II, E. Meier, Fatton. Ct. Rappan

    ITALIA: Ghezzi, Vincenzi, Giacomazzi, Neri, Tognon, Nesti, Muccinelli, Boniperti, Galli, Pandolfini, Lorenzi. Commissione tecnica: Czeizler e Schiavio. All. Piola

    Arbitro: Mario Viana (Brasile)

    Spettatori: 40.500 circa

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  • SI VA ALLO SPAREGGIO: LA DISFATTA IN DIRETTA TV

    La sconfitta con la Svizzera all'esordio, data la formula singolare della competizione, complica non poco i piani dell'Italia. Gli azzurri per restare in corsa sono costretti a battere il Belgio, sperando che la Svizzera pareggi o batta l'Inghilterra nell'altra partita.

    La seconda gara del gruppo 4 vede l'Italia scendere in campo a Lugano, allo Stadio Comaredo, il 20 giugno. Contro il Belgio il Ct. Czeizler fa solo tre cambi cambi. Uno obbligato, con Cappello al posto dell'infortunato Boniperti, e due tecnici, con Frignani al posto di Muccinelli e in difesa Magnini per Vincenzi a destra.

    L'Italia, trascinata anche dal tifo favorevole, domina e travolge i Diavoli Rossi per 4-1. Vanno a segno Pandolfini su rigore, Carletto Galli con un colpo di testa spettacolare su cross di Lorenzi, Frignani e lo stesso 'Veleno'. Anoul, nel finale, rende meno amara la debacle belga.

    La vittoria ridà morale al gruppo, ma la Svizzera cede per 0-2 all'Inghilterra. I Tre Leoni conquistano la qualificazione come primi del girone con 3 punti, mentre al 2° posto Svizzera e Italia sono appaiate a quota 2, con il Belgio ultimo a 1. In base alla formula singolare della competizione, per stabilire la seconda qualificata ai quarti del girone occorre dunque uno spareggio fra gli elvetici e gli azzurri.

    La seconda partita fra Italia e Svizzera dei Mondiali 1954,decisiva per la qualificazione ai quarti di finale, si gioca a Basilea mercoledì 23 giugno, appena 6 giorni dopo il primo match di Losanna.

    Czeizler decide di operare un ampio turnover. Il portiere Ghezzi è rimpiazzato con Viola, Neri in difesa con Mari, come mezzala Pandolfini, pur affaticato, è preferito a Cappello, mentre a sorpresa c'è il rilancio di Segato per l'altro posto da interno di centrocampo. Resta fuori ancora Boniperti.

    Allo Stadio ci sono circa 30 mila spettatori, alcuni milioni sono invece quelli che seguono la sfida ancora una volta alla tv in Italia, nei bar o nei locali. La squadra azzurra, priva di identità e con una formazione inedita, va subito in sofferenza e al 13' la Svizzera è già in vantaggio con un goal del solito Hügi II.

    Gli elvetici corrono come forsennati, e a inizio ripresa Ballaman sigla il raddoppio. Tutto sembra perduto, quando Nesti, con un bel colpo di testa, riapre i giochi al 67'. Ma nel finale gli Azzurri non ne hanno più e vengono definitivamente travolti con la doppietta personale di Hügi II e un goal di Fatton.

    La Svizzera vince la seconda gara in sei giorni contro l'Italia, questa volta nettamente e senza 'ombre' arbitrali, e si qualifica ai quarti di finale dei Mondiali.

    Gli Azzurri, invece, sono subito eliminati e devono tornare a casa. Anche se, nel Mondiale dei sospetti, qualche dubbio a chi era in campo quel giorno resta:

    "Gli svizzeri che ci batterono per 4-1 nella seconda partita e che ci spedirono in fretta e furia a casa sgusciavano come pipistrelli- ricorderà Lorenzi -. Non dico che fossero ‘bombati’, le prove non c’erano, però avevano fatto due partite in tre giorni come noi e come noi dovevano essere stanchi. Invece niente, ci schiacciarono sul piano fisico”.
  • SVIZZERA-ITALIA 4-1: IL TABELLINO

    Spareggio

    Basilea (Stadio "St. Jakob")

    Mercoledì 23 giugno 1954

    SVIZZERA-ITALIA 4-1

    RETI: 13' Hügi II (S), 48' Ballaman (S), 67' Nesti (I), 85' Hügi II (S), 90' Fatton (S)

    SVIZZERA: Parlier, Neury, Bocquet, Kemen, Eggimann, Casali, Antenen, Vonlanthen II, Hügi II, Ballaman, Fatton. Ct. Rappan

    ITALIA: Viola, Magnini, Giacomazzi, Mari, Tognon, Nesti, Muccinelli, Pandolfini, Lorenzi, Segato, Frignani. Commissione tecnica: Czeizler e Schiavio. All. Piola

    Arbitro: Mervyn Griffiths (Galles)

    Spettatori: 30.000 circa

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  • POMODORI PER TUTTI, VIANNA RADIATO

    L'umiliazione della doppia sconfitta con la Svizzera e dell'eliminazione al Primo turno dei Mondiali del 1954, per di più in diretta tv, scatena nella penisola i tifosi. Letteralmente inferociti e delusi, questi ultimi accolgono i giocatori della Nazionale, al loro rientro in treno, con un fitto lancio di pomodori e altri ortaggi.

    Il cammino della Nazionale rossocrociata si sarebbe arrestato poco più in là, nella rocambolesca sconfitta per 7-5 ad opera dell'Austria nei quarti di finale. Mario Vianna, invece, l'arbitro che ebbe una responsabilità importante nella prima sconfitta dell'Italia con gli elvetici, venne radiato dalle competizioni internazionali dalla Fifa dopo che nei panni di commentatore radiofonicoper Radio Globo, mentre assisteva alla sconfitta per 4-2 della Seleçao contro l'Ungheria nei quarti di finale, in quella che è comunemente ricordata come "Battaglia di Berna" per la violenza di un match buttato in rissa dai brasiliani, ricoprì di pesanti insulti il suo collega inglese Arthur Ellis e, soprattutto, definì la Fifa una "camarilha de ladroes", ovvero una "cricca di ladri", venendo subito punito il giorno seguente.

    Continuò ad arbitrare in patria per altri due anni, e poi smise, forse coinvolto in un episodio di corruzione. Provò a fare l'allenatore, con risultati deludenti. Tornò quindi a fare il commentatore televisivo e radiofonico a tempo pieno per 20 anni, molto seguito e apprezzato dal pubblico locale, e anche in questa veste inciampò in tragicomiche gaffes.

    Una volta, ad esempio, definì l'arbitro israeliano Klein "giudeo e ladro", un'altra invece, non sopportando il fumo dei sigari degli altri ospiti nello studio, si rivolse a loro con un: "Smettetela, questo è veleno per i polmoni!". In ambo i casi fu sospeso dal programma, perché gli sponsor erano rispettivamente industriali ebrei e produttori di sigari. Classe 1902, morirà di polmonite a Rio de Janeiro, sua città natale, il 16 settembre 1989.

    Dopo quella duplice vittoria del 1954, la Svizzera non è più riuscita a battere gli Azzurri in una fase finale di un torneo internazionale.