Giornata intensa per la Juventus, decisamente. Tra campo ed extracampo. Tra la possibilità di rimettere momentaneamente le mani sugli ormai celeberrimi 15 punti in campionato e il passaggio in semifinale di Europa League. Già, perché la Vecchia Signora pareggia per 1-1 all’Alvalade e si aggiudica la doppia sfida contro lo Sporting. E ora, inevitabilmente, crederci assomiglia tanto a un imperativo categorico.
Sporting con Trincao ed Edwards in avanti, mentre Esgaio e Ugarte saranno gli esterni. Goncalves e Morita interni, davanti ad Adan spazio per Diomande, Inacio e Coates. Nella Juventus c'è Vlahovic prima punta e 4-3-3 con Di Maria e Chiesa titolari: ad andare in panchina è Kostic. Cuadrado e Alex Sandro terzini, Danilo-Bremer difensori centrali, Rabiot e Miretti ai lati di Locatelli in mezzo al campo. Szczesny torna tra i pali.
In avvio di primo tempo, per la Vecchia Signora, appare tutto apparentemente semplice. La sblocca l’imponente Rabiot nell’area piccola, per un vantaggio di vitale importanza. Dopodiché, però, la risposta dello Sporting non si fa attendere. E vede in una lettura errata sempre di Rabiot un valido alleato: dal dischetto Edwards non sbaglia. I portoghesi alzano i giri e, giustappunto, sfiorano il vantaggio con un’incornata di Diomande che Szczesny può solamente limitarsi a osservare. Insomma, Madama spietata con l’unica occasione a disposizione.
Nella ripresa, essenzialmente, regna sovrana la noia. Lo Sporting prova a farsi vedere timidamente dalle parti di Szczesny, ma senza trovare la giusta chiave giusta. Da verificare le condizioni di Bremer, uscito anzitempo per un problema da valutare. Occasionissima per Coates nel finale, che spara alle stelle.




