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Spalletti ItalyGetty Images

Spalletti annuncia la fine dall’avventura da commissario tecnico dell’Italia: “Sono stato sollevato dall’incarico”

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E’ giunta al capolinea l’avventura di Luciano Spalletti alla guida della Nazionale Azzurra.

Il commissario tecnico dell'Italia, alla vigilia del secondo impegno valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2026 contro la Moldavia, ha comunicato il suo addio.

Quella di lunedì sera a Reggio Emilia, sarà la sua ultima partita alla guida della Nazionale.

Ecco cosa ha detto Spalletti, in conferenza stampa, dal ritiro di Coverciano.

  • “SONO STATO SOLLEVATO DALL’INCARICO”

    “Ieri sera con il presidente abbiamo parlato un bel po’, siamo sempre in contatto. Mi ha comunicato che sarò sollevato dal mio incarico di commissario tecnico della Nazionale. Mi è dispiaciuto, poi visto quello che è il rapporto che abbiamo. Io non avevo intenzione di mollare, soprattutto quando le cose non vanno bene preferisco rimanere al mio posto e fare il mio lavoro, però poi devo prendere atto dell’esonero. Devo prendere atto del percorso, dei risultati e della sua disponibilità nei miei confronti perché qualche brutto risultato è venuto fuori. Per me si è trattato di un servizio alla Patria e quindi è mia intenzione agevolare in ogni modo il futuro della Nazionale. E’ giusto fare così e cercare il meglio, quindi farò una risoluzione del contratto. Fino a domani sera guiderò la squadra, poi non sarà più così”.

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  • “LA FEDERAZIONE MI HA SOSTENUTO”

    “Ho sempre sostenuto che i miei giocatori siano forti e l’ho ribadito anche a Gravina ieri sera. I risultati sotto la mia gestione sono questi e devo assumermi le responsabilità che ho, perché dalla Federazione ho ricevuto tutto il supporto possibile per le scelte che volevo fare. Visto che sono convinto della forza di questi ragazzi, sarei andato avanti su questa strada qui. Vincere e convincere domani sarebbe sicuramente importante per aprire nel miglior modo possibile il ciclo di chi mi sostituirà”.

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  • “NON SONO RIUSCITO A FAR DARE IL MEGLIO”

    “Io amo questa maglia, questo lavoro e i ragazzi e chiederò loro quello che mi sono sempre aspettato da loro. Non sono riuscito a far dare loro il meglio di se stessi, perché ho visto molti giocatori sottotono per quelle che sono le loro possibilità”.

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  • “DELUSO DA ME STESSO”

    “Mi ha fatto male non essere stato nelle condizioni di tirare fuori il meglio da tutti, di non aver raggiunto il livello di gioco che volevo. Sono dispiaciuto di me stesso. Sapevo che ci sarebbero stati dei momenti difficili e delle cose da mettere a posto, ma non ci sono riuscito. Contro la Norvegia ho notato che siete stati anche troppo gentili nel commentare, c’è stata disponibilità e comprensione perché meritavo anche di peggio. Sono deluso dai risultati perché ho creato problemi al movimento. Ero convinto di poter fare diversamente. Sono deluso da me stesso”.

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  • “SAREI ARRIVATO AI MONDIALI”

    “Cosa cambierei di quello che ho fatto? Devo prendere in considerazione quello che ho fatto, i risultati e quello che esprime la squadra. Sapevo che non sarebbe stata la passeggiata, ma sono convinto che sarei arrivato ai Mondiali. L’ho detto anche al presidente, a me non crolla il mondo addosso quando si perdono delle partite. Sono però sotto il livello di molto, perché i giocatori sono forti. Stare a pensare al passato è tempo perso. Sul passato non ci si può mettere mano. Ora quello che è fondamentale è giocare una partita degna della maglia che indossiamo”.

  • “HO AVUTO FEELING CON TUTTI”

    “Con chi non avrei trovato feeling? L’ho trovato con tutti. C’è da lavorare su quanto è meraviglioso essere in Nazionale, quindi due o tre discorsi li ho fatti, ma per quello che è il mio carattere ho anche ‘lisciato’ troppo. Sono sempre andato verso gli abbracci e la comprensione. Dopo gli Europei ho cercato di essere più amico, meno ossessivo, più disponibile. Mi farebbe piacere sapere se qualcuno ha raccontato cose per telefono”.

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  • “NON VOGLIO CHIUDERE CON UNA BRUTTA FIGURA”

    “Il carattere fa la differenza. Io non voglio chiudere con una figura come quella dell’altra sera, ma con una bella vittoria. Questi sono gli uomini giusti per riuscire ad andare al Mondiale. E’ successo troppe volte di credersi troppo bravi e poi non evidenziare la superiorità. Mi aspetto una presa di coscienza, vorrei che fossero questi i giocatori che continuano ad essere chiamati in Nazionale perché vorrebbe dire che non ho sbagliato i giocatori, ma che ho sbagliato da allenatore”.

  • “SIAMO ARRIVATI COL FIATO LUNGO”

    “Io volevo andare avanti con questo gruppo, poi se prendi certe imbarcate è normale pensare ad una rivoluzione. Ma siamo arrivati a queste partite col fiato lungo, con giocatori logori. Non ci siamo arrivati benissimo. Tutti i ragazzi chiamati dopo gli infortuni si sono dimostrati di essere da Nazionale”.

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  • “L’ALTRA SERA NEMMENO UNA GIOCATA”

    “Orsolini può fare l’ala destra. Domani nono stravolgerò le cose. Poi la visione va fatta su sedici giocatori e non sui primi undici che vanno in campo. Poi sono le caratteristiche a determinare in base alla partita. Lucca e Retegui possono giocare insistente, se riesci a tenerli nell’area di rigore. Le partite però vanno giocare e anche la Moldavia ha dei giocatori di livello internazionale. Dovremo essere bravi e fare noi stessi. L’altra sera non abbiamo fatto una giocata o un recupero per sbrogliare una situazione. Se tutti vanno dal di sotto delle loro possibilità diventa difficile”.

  • “CLUB SEMPRE DISPONIBILI CON ME”

    “Ho sempre ricevuto massima disponibilità e comprensione dai club, non ricordo momenti problemi particolari. Da parte mia ho pensato a non fare troppo male. Ho mandato via tutti al minimo dubbio proprio per aumentare questa collaborazione. Si creano rapporti sulla fiducia ed è fondamentale”.

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  • “TRADITO? MA PERCHÉ?”

    “Se mi sento tradito? Ma perché? Gravina, Giancarlo, Marco, Mauro, Roberto, Emiliano…”

    Dopo questa risposta, Spalletti ha lasciato la conferenza stampa in anticipo visibilmente commosso.

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