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Rocco Sabato HDGOAL

Rocco Sabato, il gregario che indossò per ultimo la 11 rossoblù di Gigi Riva

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Rocco Sabato era un terzino sinistro dai buoni mezzi fisici e dal tiro potente, e da giovane si pensava che potesse avere una carriera importante. Il destino, invece, e i limiti sul piano tecnico, gli ritaglieranno un ruolo da gregario e da seconda scelta. Nel suo lungo peregrinare su e giù per la penisola fino a 37 anni, giocherà anche in Serie A con Cagliari e Catania.

Da molti, però, il giocatore lucano sarà ricordato soprattutto per essere stato l'ultimo calciatore a indossare la maglia numero 11 rossoblù che era stata di Gigi Riva prima che la stessa venisse per sempre ritirata dalla società sarda e lui stesso avesse l'onore di consegnarla al campione di Leggiuno il 9 febbraio 2005.

  • GLI ESORDI E L'APPRODO IN B AL COSENZA

    Nato a Potenza, in Basilicata, il 19 aprile 1982, Rocco Sabato inizia a giocare a calcio nel Settore giovanile dello Sporting Potenza, club della sua città, e successivamente passa all'Avigliano. Quest'ultima società lo cede in prestito al Pavia, in Serie D, squadra con cui il lucano inizia la sua avventura fra i grandi.

    La buona stagione con il club lombardo, con cui gioca titolare e colleziona 30 presenze in campionato, culminata con la vittoria del campionato e la promozione in Serie C2, gli fa guadagnare nel 2001 la chiamata del Fiorenzuola nella categoria più alta.

    Con la formazione emiliana Sabato si conferma un giovane promettente: gioca ad alti livelli e in campionato totalizza 28 presenze e il 10 marzo 2002 segna il suo primo goal fra i professionisti, che vale la vittoria esterna della sua squadra contro la Poggese (0-1). Disputa inoltre 2 gare in Coppa Italia.

    L'ascesa del giocatore lucano è rapida, e nel 2002/03 c'è il ritorno al Sud Italia: Sabato è venduto infatti al Cosenza, con cui disputa il campionato di Serie B. Quella dei Lupi della Sila non sarà una grande annata: i risultati sono deludenti e i calabresi vivono quattro cambi di allenatore. Ad Antonio Sala succedono due volte Emiliano Mondonico, poi Sandro Salvioni, quindi viene nuovamente richiamato il tecnico che aveva cominciato la stagione.

    Il Cosenza si piazza penultimo, retrocede in Serie C1 e fallisce il 31 luglio. Sabato però ha modo di fare esperienza. Dopo averlo snobbato ad inizio anno, Sala lo fa debuttare in Serie B all'8ª giornata il 19 ottobre 2002 nella vittoria casalinga sull'Ascoli per 1-0. In tutto il terzino mancino colleziona 17 presenze.

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  • IL CAGLIARI: LA 11 DI RIVA E LA PRIMA PROMOZIONE IN A

    Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, si accorge di quel terzino timido dal viso pallido e decide di ingaggiarlo e portarlo in Sardegna dopo il fallimento del Cosenza nell'estate 2003. Sabato approda così in rossoblù dove parte come riserva di Fabio Macellari nella rosa messa a disposizione di mister Gian Piero Ventura.

    I sardi si trovano da alcune stagioni nelle sabbie mobili della Serie B e si accingono a disputare quella che si annuncia essere, in seguito alle decisioni della giustizia sportiva e di quella civile, la stagione più lunga di sempre per il torneo cadetto, diventato a 24 squadre.

    Complici i problemi personali di Macellari, il tecnico genovese decide di affidarsi al terzino sinistro lucano come titolare fin dalla gara d'esordio del campionato, vinta 0-3 al Cibali contro il Catania.

    Sabato si integra discretamente negli schemi di Ventura ma la squadra, nonostante una rosa di grande spessore, che annovera fra gli altri giocatori come Gianfranco Zola, rientrato nella sua isola dopo l'esperienza inglese, David Suazo, Mauro Esposito e il regista Massimo Brambilla fatica ad ingranare, anche a causa dei problemi legati allo Stadio Sant'Elia, e palesa dei limiti soprattutto nel reparto difensivo, quello in cui gioca anche il giovane lucano.

    A dicembre il vulcanico patron Cellino, dopo la sconfitta casalinga al 'Nino Manconi' di Tempio con il Piacenza, diretta concorrente, e con la vetta della classifica distante 10 punti, decide di esonerare Ventura e di chiamare alla guida della squadra il friulano Edy Reja. Dopo un mese di alti e bassi gli innesti del calciomercato invernale, in particolare quelli di Alessandro Agostinidall'Empoli e di Roberto Maltagliati dall'Ancona, rinforzano il reparto arretrato rossoblù e la squadra cambia marcia, iniziando a vincere su tutti i campi.

    Proprio l'arrivo in Sardegna di Agostini, che conquista presto la maglia da titolare, relegano nuovamente al ruolo di sostituto Rocco Sabato. Il terzino terminerà con 21 gare la prima stagione nell'isola, mentre il Cagliari di Reja, al termine di una lunga cavalcata, si piazza secondo a pari merito con il Palermo, vincitore del campionato, e conquista la promozione in Serie A.

    Cellino in estate cambia guida tecnica, affidando la squadra alla sua nuova scommessa, Daniele Arrigoni. Sabato viene confermato nella rosa dei sardi anche nel massimo campionato e come numero di maglia sceglie la numero 11, quella che in Sardegna era stata del campionissimo di Leggiuno, Gigi Riva.

    Curiosamente, con la numero 11 sulle spalle, Sabato non giocherà mai in campionato nemmeno una partita, limitandosi a 4 presenze in Coppa Italia, di cui 2 con la Triestina e poi una con Lazio e Sampdoria come avversarie.

    Proprio la gara di andata dei quarti di finale, Cagliari-Sampdoria, disputata al Sant'Elia il 27 gennaio 2005, sarà l'ultima occasione in cui la mitica casacca numero 11 rossoblù, che Riva aveva ereditato da Tonino Congiu, e dopo di lui era stata fra gli altri anche di Gigi Piras, Pietro Paolo Virdis, Daniel Fonseca, Luis Oliveira e Roberto Muzzi, sarà indossata in campo da un calciatore del Cagliari. E l'onore spetterà a Rocco Sabato.

    Quando il 9 febbraio 2005 la Figc decide di riportare al Sant'Elia la Nazionale italiana 13 anni dopo l'ultima volta, per un'amichevole Italia-Russia, e il Comune di Cagliari, per decisione del sindaco Emilio Floris, concede al campione di Leggiuno la cittadinanza onoraria, infatti, il club rossoblù decide di ritirare per sempre la sua numero 11, come fatto in passato dal Milan per Franco Baresi e dal Napoli per Diego Armando Maradona.

    In una cerimonia svoltasi sul campo, prima del fischio d'inizio della gara degli Azzurri, a Rocco Sabato toccherà l'onore di consegnare quella maglia così pesante al bomber di Leggiuno, massimo goleador di sempre del Cagliari e della Nazionale italiana, di cui da anni ricopre il ruolo di team manager, riapparso per l'occasione in un campo di calcio e visibilmente commosso.

    In campo l'Italia di Lippi si impone 2-0 con le reti di Gilardino e Barone, e il Ct. schiera nella ripresa anche i rossoblù Esposito e Langella (al debutto assoluto), ma la serata resterà nella memoria degli appassionati per il ritiro della maglia numero 11 e le lacrime del campione lombardo, adottato da un'intera isola.

    "Quella serata è uno dei ricordi più belli della mia carriera calcistica - dirà Sabato a 'Cagliarinews24' -, per me è stato un privilegio indossare quella maglia e poterla consegnare a Gigi. Anche averlo potuto conoscere da vicino per me è importante, credo sia stata un’iniziativa molto bella nei confronti di un personaggio riconosciuto a livello nazionale ed internazionale".
    "La scelta del numero 11 quell'anno era stata una cosa molto simpatica: oltre a me c’eranoLangellaeAlbinoche ambivano a quel numero. Alla fine sono stato sorteggiato io, anche se per poco: è stato giusto ritirare la maglia e consegnarla per sempre a Gigi ed alla storia del club".

    Ritirata la mitica numero 11, la Lega di Serie A ha assegnato al terzino lucano una nuova maglia, la numero 13. Il presidente della Lega, Adriano Galliani, "considerata la rilevanza dell’iniziativa prospettata dal Cagliari", ha autorizzato "in via del tutto eccezionale e in deroga al regolamento sulle divise da gioco", in onore Gigi Riva, la variazione nella numerazione ufficiale.

    Sabato, con il numero 13 sulle spalle, qualche settimana dopo la storica serata con Riva, il 27 febbraio 2005, debutta in Serie A nel pareggio per 3-3 in casa contro l'Atalanta. Il terzino colleziona quell'anno appena 3 presenze nel massimo campionatopiù 5 in Coppa Italia, mentre il Cagliari di Arrigoni chiude la stagione al 12° posto.

    Nell'estate del 2005 la sua esperienza in Sardegna, dopo 29 gare complessive e una promozione dalla B alla A, giunge al capolinea e Sabato viene ceduto ad un'altra società isolana, l'ambizioso Catania del presidenteAntonino Pulvirenti.

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  • CATANIA, CESENA E IL GOAL DELL'EX

    Il 7 luglio 2005 Sabato passa in comproprietà al Catania, che milita in Serie B, e guidato da Pasquale Marino, con un 2° posto finale conquista una storica promozione in Serie A. Il terzino ex Cagliari indossa la maglia numero 3 e colleziona 23 presenze in campionato e una in Coppa Italia, garantendo il suo apporto alla squadra.

    Nella stagione seguente, il 2006/07, il Catania dopo la promozione e l'esordio stagionale in Coppa Italia lo cede però in prestito oneroso (75 mila euro) al Cesena, nuovamente in Serie B. Con i romagnoli Sabato gioca regolarmente da titolare e totalizza 32 gare e un goal, che ne rilanciano le quotazioni. Torna così al Catania nella stagione 2007/08, e sotto la guida tecnica di Silvio Baldini disputa 19 partite in Serie A e 3 in Coppa Italia.

    L'ultimo anno in Sicilia di Sabato, nonché l'ultima stagione in Serie A della sua carriera, è il 2008/09, quando con Walter Zenga al timone il terzino lucano, che resta sempre fra le riserve, realizza 2 goal, uno in campionato, in 7 presenze, e una in Coppa Italia in 2 gare. Con una particolarità: l'unica rete nel massimo campionato del giocatore lucano arriva proprio contro il Cagliari, la squadra per cui aveva giocato due stagioni, il 9 novembre 2008.

    Al Massimino il punteggio è sull'1-1 fra le due squadre isolane per i goal di Jeda e Mascara, quando all'87' l'arbitro concede un calcio di punizione in favore dei siciliani proprio al limite dell'area in posizione centrale. Sabato batte di potenza col mancino, e la palla filtra sotto la barriera rossoblù e beffa Marchetti, regalando il successo per 2-1 ai padroni di casa e a Sabato il più classico dei goal dell'ex.

    "Il caso ha voluto che il mio unico goal in A l’abbia fatto alCataniacontro il Cagliari, dove avevo tanti amici. L’esultanza è stata più uno sfogo nei confronti del pubblico del Catania, che mi aveva fischiato: non volevo esultare contro il Cagliari"

    L'avventura in Sicilia del terzino lucano si chiude proprio a dicembre 2008, dopo 56 presenze e 2 reti spalmate in due stagioni e mezza.

    "Il ricordo più bello di Catania è stato l’avere indossato ogni giorno la casacca rossoazzurra. Ho vissuto due anni e mezzo meravigliosi, sento ancora cucita addosso la maglia - dirà in un'intervista con il programma 'Corner' di 'Telecolor' -. Quei colori li porto nel cuore. Ricordo in particolare il mio unico goal in Serie A proprio grazie al Catania, le salvezze conquistate nella massima categoria. Sono rimasto molto affezionato a tanti ex compagni. Caserta, Polito, Pantanelli, Silvestri, Baiocco, Biagianti… rischio di lasciare qualcuno per strada ma davvero mi sono trovato bene con tanti ragazzi".
  • SU E GIÙ PER LA PENISOLA FINO A 37 ANNI

    Dopo aver raggiunto l'apice della sua carriera calcistica con Cagliari e Catania, Rocco Sabato nel gennaio 2009 riparte in Serie B con l'Empoli. Nonostante 17 presenze e un buon rendimento, i toscani, che mancano la promozione dopo il 5° posto finale venendo eliminati nella semifinale playoff, non lo confermano nella stagione successiva.

    Nel luglio 2009 Sabato si trasferisce dunque alla Triestina, sempre in Serie B, firmando un contratto biennale. Il terzino nel 2009/10 è un titolare della squadra con 33 presenze, ma gli alabardati retrocedono in Serie C. I giuliani sono ripescati, e Sabato inizia con loro anche il 2010-11.

    Dopo altre 13 gare, però, chiusa con 51 partite l'avventura con la Triestina, nel gennaio 2011 passa al Sorrento, in Serie C, iniziando di fatto la seconda parte della sua carriera, che lo vedrà errare fra tante squadre di Lega Pro-Serie C. Sabato indossa negli anni successivi anche le maglie di Pisa,Pavia, Maceratese, Vibonese, nuovamente Pavia e Trento, il club con cui chiude a 37 anni con il calcio giocato.

    Nonostante abbia rappresentato 13 squadre, giocando in Serie A con Cagliari e Catania, Sabato sarà sempre ricordato per quella maglia numero 11 molto pesante, consegnata la sera del 9 febbraio 2005 a Gigi Riva per essere ritirata per sempre.

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