Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, si accorge di quel terzino timido dal viso pallido e decide di ingaggiarlo e portarlo in Sardegna dopo il fallimento del Cosenza nell'estate 2003. Sabato approda così in rossoblù dove parte come riserva di Fabio Macellari nella rosa messa a disposizione di mister Gian Piero Ventura.
I sardi si trovano da alcune stagioni nelle sabbie mobili della Serie B e si accingono a disputare quella che si annuncia essere, in seguito alle decisioni della giustizia sportiva e di quella civile, la stagione più lunga di sempre per il torneo cadetto, diventato a 24 squadre.
Complici i problemi personali di Macellari, il tecnico genovese decide di affidarsi al terzino sinistro lucano come titolare fin dalla gara d'esordio del campionato, vinta 0-3 al Cibali contro il Catania.
Sabato si integra discretamente negli schemi di Ventura ma la squadra, nonostante una rosa di grande spessore, che annovera fra gli altri giocatori come Gianfranco Zola, rientrato nella sua isola dopo l'esperienza inglese, David Suazo, Mauro Esposito e il regista Massimo Brambilla fatica ad ingranare, anche a causa dei problemi legati allo Stadio Sant'Elia, e palesa dei limiti soprattutto nel reparto difensivo, quello in cui gioca anche il giovane lucano.
A dicembre il vulcanico patron Cellino, dopo la sconfitta casalinga al 'Nino Manconi' di Tempio con il Piacenza, diretta concorrente, e con la vetta della classifica distante 10 punti, decide di esonerare Ventura e di chiamare alla guida della squadra il friulano Edy Reja. Dopo un mese di alti e bassi gli innesti del calciomercato invernale, in particolare quelli di Alessandro Agostinidall'Empoli e di Roberto Maltagliati dall'Ancona, rinforzano il reparto arretrato rossoblù e la squadra cambia marcia, iniziando a vincere su tutti i campi.
Proprio l'arrivo in Sardegna di Agostini, che conquista presto la maglia da titolare, relegano nuovamente al ruolo di sostituto Rocco Sabato. Il terzino terminerà con 21 gare la prima stagione nell'isola, mentre il Cagliari di Reja, al termine di una lunga cavalcata, si piazza secondo a pari merito con il Palermo, vincitore del campionato, e conquista la promozione in Serie A.
Cellino in estate cambia guida tecnica, affidando la squadra alla sua nuova scommessa, Daniele Arrigoni. Sabato viene confermato nella rosa dei sardi anche nel massimo campionato e come numero di maglia sceglie la numero 11, quella che in Sardegna era stata del campionissimo di Leggiuno, Gigi Riva.
Curiosamente, con la numero 11 sulle spalle, Sabato non giocherà mai in campionato nemmeno una partita, limitandosi a 4 presenze in Coppa Italia, di cui 2 con la Triestina e poi una con Lazio e Sampdoria come avversarie.
Proprio la gara di andata dei quarti di finale, Cagliari-Sampdoria, disputata al Sant'Elia il 27 gennaio 2005, sarà l'ultima occasione in cui la mitica casacca numero 11 rossoblù, che Riva aveva ereditato da Tonino Congiu, e dopo di lui era stata fra gli altri anche di Gigi Piras, Pietro Paolo Virdis, Daniel Fonseca, Luis Oliveira e Roberto Muzzi, sarà indossata in campo da un calciatore del Cagliari. E l'onore spetterà a Rocco Sabato.
Quando il 9 febbraio 2005 la Figc decide di riportare al Sant'Elia la Nazionale italiana 13 anni dopo l'ultima volta, per un'amichevole Italia-Russia, e il Comune di Cagliari, per decisione del sindaco Emilio Floris, concede al campione di Leggiuno la cittadinanza onoraria, infatti, il club rossoblù decide di ritirare per sempre la sua numero 11, come fatto in passato dal Milan per Franco Baresi e dal Napoli per Diego Armando Maradona.
In una cerimonia svoltasi sul campo, prima del fischio d'inizio della gara degli Azzurri, a Rocco Sabato toccherà l'onore di consegnare quella maglia così pesante al bomber di Leggiuno, massimo goleador di sempre del Cagliari e della Nazionale italiana, di cui da anni ricopre il ruolo di team manager, riapparso per l'occasione in un campo di calcio e visibilmente commosso.
In campo l'Italia di Lippi si impone 2-0 con le reti di Gilardino e Barone, e il Ct. schiera nella ripresa anche i rossoblù Esposito e Langella (al debutto assoluto), ma la serata resterà nella memoria degli appassionati per il ritiro della maglia numero 11 e le lacrime del campione lombardo, adottato da un'intera isola.
"Quella serata è uno dei ricordi più belli della mia carriera calcistica - dirà Sabato a 'Cagliarinews24' -, per me è stato un privilegio indossare quella maglia e poterla consegnare a Gigi. Anche averlo potuto conoscere da vicino per me è importante, credo sia stata un’iniziativa molto bella nei confronti di un personaggio riconosciuto a livello nazionale ed internazionale".
"La scelta del numero 11 quell'anno era stata una cosa molto simpatica: oltre a me c’eranoLangellaeAlbinoche ambivano a quel numero. Alla fine sono stato sorteggiato io, anche se per poco: è stato giusto ritirare la maglia e consegnarla per sempre a Gigi ed alla storia del club".
Ritirata la mitica numero 11, la Lega di Serie A ha assegnato al terzino lucano una nuova maglia, la numero 13. Il presidente della Lega, Adriano Galliani, "considerata la rilevanza dell’iniziativa prospettata dal Cagliari", ha autorizzato "in via del tutto eccezionale e in deroga al regolamento sulle divise da gioco", in onore Gigi Riva, la variazione nella numerazione ufficiale.
Sabato, con il numero 13 sulle spalle, qualche settimana dopo la storica serata con Riva, il 27 febbraio 2005, debutta in Serie A nel pareggio per 3-3 in casa contro l'Atalanta. Il terzino colleziona quell'anno appena 3 presenze nel massimo campionatopiù 5 in Coppa Italia, mentre il Cagliari di Arrigoni chiude la stagione al 12° posto.
Nell'estate del 2005 la sua esperienza in Sardegna, dopo 29 gare complessive e una promozione dalla B alla A, giunge al capolinea e Sabato viene ceduto ad un'altra società isolana, l'ambizioso Catania del presidenteAntonino Pulvirenti.