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Raphael Chukwu: il Bari, la presunta sieropositività, il contenzioso FIFA e il ritorno in biancorosso

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Se oggi molti stigmi sono stati abbattuti, a cavallo fra il vecchio e il nuovo millennio essere sieropositivi significava ancora andare incontro ad una marginalizzazione sociale. Figuriamoci poi se il sieropositivo, o meglio, il presunto tale, era un'atleta.

Quella che andiamo a raccontare è la storia di Raphael Chukwu, attaccante nigeriano acquistato dal Bari nel 1999, che accreditato di tanti goal nel Campionato sudafricano e approdato in Serie A, a causa di una presunta sieropositività nascosta al club non scenderà mai in campo nel massimo campionato, e, dopo un contenzioso con la FIFA, sarà mandato nuovamente in prestito in Sudafrica.

Grazie ad una Coppa d'Africa da protagonista con la Nigeria e ai tanti goal realizzati nel Paese che l'aveva lanciato ad alti livelli, sarà riportato però in Italia dai Galletti, disputando con loro due campionati di Serie B senza tuttavia riuscire a lasciare un segno tangibile. Per questo sarà ricordato nella storia della società pugliese come una semplice meteora.

  • Raphael Chukwu-

    L'ACQUISTO E LA PRESENTAZIONE IN POMPA MAGNA DEL BARI

    Nato ad Abia, nella Nigeria Sud-occidentale, il 22 luglio 1975, Raphael Chukwu cresce calcisticamente in patria, prima con la squadra locale dell'Enyimba, quindi con l'Udoji United di Awka e lo Shooting Stars di Ibadan, con cui esplode nel 1995/96, realizzando 21 reti in 31 presenze.

    Attaccante dai grandi mezzi fisici, alto un metro e 90 centimetri per 85 chilogrammi, conoscerà tuttavia la sua consacrazione lontano da casa: nel 1996 passa infatti ai sudafricani del Mamelodi Sundowns, con cui nel giro ditre stagioni segna 46 goal in 85 gare, affermandosi come uno dei migliori bomber della Premier Soccer League e vince 2 Scudetti consecutivi nel 1997/98 e nel 1998/99 e una Coppa del Sudafrica nel 1997/98.

    I numeri importanti e le ottime referenze di Phil Masinga, suo ex compagno di squadra e poi erede al Mamelodi Sundowns,convincono il Bari ad investire su Chukwu nell'estate del 1999. Attraverso il Direttore generale Carlo Regalia e il Direttore sportivo Enrico Alberti i pugliesi si assicurano dunque il promettente attaccante ancora ventitreenne, che sbarca in Italia il 23 giugno dopo aver firmato un quadriennale ed è accompagnato da un duplice soprannome.

    Chukwuè stato infatti ribattezzato in patria "The Train", "Il Treno", e soprattutto "L'uomo dal tiro che uccide", in virtù di un sinistro in grado, almeno secondo i suoi estimatori, di sfondare le reti delle squadre avversarie.

    "Ho un calcio molto potente, con entrambi i piedi. Ma, tranquilli - dice sorridente nella sua presentazione ufficiale -, non ho mai ucciso nessuno. Sono veloce e faccio anche goal di testa".

    Le aspettative nei suoi confronti sono alte, e il nigeriano, che ha già giocato anche in Nazionale maggiore, non si nasconde.

    "Masinga è un amico e, peraltro, l'ho sostituito nel Sundowns. Seguendolo, ho conosciuto il Bari - rivela il nuovo acquisto -. Non sono venuto per fare la riserva, vedremo chi sarà più bravo. Vice-Masinga? No, per caratteristiche potrei anche far coppia con lui".

    Fra le curiosità il fatto che sia di religione cattolica e abbia chiesto al presidente Vincenzo Matarrese che suo fratello vescovo preghi anche per lui. In quel momento il Bari ha 4 extracomunitari in rosa, e per fargli spazio provvederà a naturalizzare l'argentino Markic in virtù delle sue radici italiane.

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  • IL GIALLO SULLE CONDIZIONI DI SALUTE: LA PRESUNTA SIEROPOSITIVITÀ

    Nel giro di un mese, però, la situazione di Chukwu cambia e quella spavalderia mostrata alla sua presentazione ufficiale scompare. L'attaccante nigeriano, poco dopo aver compiuto 24 anni, il 27 luglio 1999 raggiunge in ritiro la squadra di Eugenio Fascetti in Trentino dopo un viaggio molto lungo, durato 12 ore, Johannesburg-Milano-Venezia.

    Quando l'imponente sagoma del nigeriano appare fra i tavoli dell'Hotel Salgetti dove alloggia la squadra, all'ora di pranzo, il tecnico viareggino dalla battuta pronta non riesce a trattenersi.

    "E adesso, chi lo dice ad un colosso così di andare in panchina? Io, no di certo".

    Ma si ha subito la sensazione che ci sia qualche problema. Chukwu prende la parola, come racconta 'La Gazzetta dello Sport', e tiene in mano, per aiutarsi, un vocabolario Inglese-Italiano.

    "Sono stanco, ma felice di aver finalmente raggiunto la mia nuova squadra - confida in inglese -. Del resto, dovrò pure abituarmi a viaggi così lunghi se verrò convocato in Nazionale. Ma adesso, voglio pensare solo al Bari, a far bene nel Campionato italiano".

    Poi però ecco che il nigeriano mette le mani avanti e rivelare di aver subito un intervento chirurgico.

    "In Sudafrica il ritiro dura due settimane. Non so ancora che tipo di lavoro mi attende qui. Se dipendesse dalla mia volontà, giocherei prima possibile. Ma sarò costretto a pazientare - sottolinea -. Ho subito un'operazione di ernia ombelicale, appena una ventina di giorni fa. Ora è tutto passato. Evidente, però, almeno agli inizi ci andrò piano. Quando mi sentirò davvero bene, comincerò a forzare il ritmo. Comunque, spero di giocare almeno un'amichevole prima di Ferragosto".
    "Nelle ultime due stagioni in Sudafrica ho vinto il titolo di capocannoniere - afferma -, so che in Italia sarà molto difficile ripetersi a certi livelli, ma non è assolutamente impossibile".

    Il Bari gli dà fiducia, lui però sceglie subito di curarsi in Sudafrica e le sue condizioni di salute diventano presto un mistero, e in seguito un vero giallo quando l'attaccante rifiuta di sottoporsi a nuove visite mediche con la sua nuova società.

    Il 21 ottobre 1999, quasi tre mesi dopo, Chukwu riappare all'improvviso nella sede del Bari, dove ci sono Regalia e Alberti, e arrivano nel corso del pomeriggio il presidente Vincenzo Mattarese, il medico sociale De Nicola e l'amico Phil Masinga. Il nigeriano la lascia in serata visibilmente amareggiato, accompagnato dal compagno di squadra sudafricano.

    Il Bari, secondo la ricostruzione de 'La Gazzetta dello Sport', ha chiesto al suo tesserato di sottoporsi alla visita di idoneità, ma quest'ultimo ha addotto delle scuse, spiegando che gli sarebbe servito un periodo di tempo imprecisato per completare cure non meglio precisate. Il club pugliese, che gli paga lo stipendio, vuole vederci chiaro e invia l'incartamento sull'acquisto alla FIGC.

    Iniziano a circolare voci incontrollate sul fatto che l'attaccante nigeriano sia diventato sieropositivo. I Galletti non vogliono addossarsi i costi di un contratto di un giocatore che non può giocare e cercano così di mettere l'attaccante fuori rosa e di risolvere l'accordo siglato in estate.

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  • Raphael Chukwu-

    IL CONTENZIOSO CON LA FIFA E LA CESSIONE IN PRESTITO

    Ma Chukwu punta i piedi e supportato dal suo procuratore ricorre alla FIFA e chiede che il suo contratto venga onorato dal Bari. Quest'ultima sentenzia:

    "Chukwu non va discriminato, ma protetto, non può essere licenziato, e il Bari deve reintegrarlo".

    Intanto, nonostante l'inattività e la presunta sieropositività, la Nigeria convoca il giocatore per l'edizione casalinga della Coppa d'Africa 2000, che si gioca dal 22 gennaio al 13 febbraio. Dopo aver saltato le prime 4 partite delle 'Super Aquile', il Ct. olandese Johannes Bonfrère lo rilancia fra i titolari nella fase ad eliminazione diretta.

    Chukwu contribuisce in semifinale con una buona prova nella vittoria per 2-0 sul Sudafrica, mentre nella partita decisiva di Lagos riesce anche ad andare a segno, firmando il momentaneo 1-2 con un sinistro preciso dopo un splendido scambio in velocità con la stella Kanu, prima di essere sostituito nella ripresa con Aghahowa. Le Super Aquile agguantano poi il pari con Okocha, ma crollarono ai rigori, lasciando così il trofeo al Camerun.

    La società pugliese intanto prende atto della sentenza della FIFA, e nonostante mantenga l'attaccante nel suo libro paga, come richiesto, nel calciomercato invernale lo rispedisce in prestito Sudafrica al Mamelodi Sundowns. Qui Chukwu, nonostante il mistero che continua ad aleggiare sulle sue reali condizioni di salute, riprende a far goal con regolarità, e con 12 centri in 30 gare contribuisce alla conquista di un nuovo Scudetto sudafricano (il terzo personale) con la squadra.

  • IL RITORNO AI GALLETTI: DUE ANNI DA 'METEORA' IN SERIE B

    Il Bari intanto è retrocesso in Serie B, con Fascetti sostituito nelle ultime giornate dal nuovo allenatore Arcangelo Sciannimanico. Proprio quest'ultimo, sostenuto dal medico sociale De Nicola, decide di far tornare in Italia Chukwu, che intanto supera la visita di idoneità agonistica.

    La società fa dunque retromarcia e capisce che, anche se (forse) sieropositivo, l'attaccante può giocare a calcio ad alti livelli.

    "I motivi che, a suo tempo, avevano portato la società a richiedere la sospensione del tesseramento del calciatore devono ritenersi del tutto superati alla luce dell'esito positivo delle prescritte visite di idoneità alla pratica sportiva agonistica a cui il calciatore si è sottoposto", scrive in un comunicato il 10 luglio.

    È il 2001, e i Galletti si apprestano ad affrontare un'incerta stagione nel campionato cadetto. "L'attaccante dal tiro che uccide" sbarca per la seconda volta nella penisola dopo che la squadra ha appena concluso la preparazione estiva. Sebbene la sua presunta sieropositività non sarai mai ufficialmente conclamata, sarà però ufficiosamente confermata dai comportamenti discreti intrapresi dalla società e da un'inchiesta del settimanale 'Panorama'.

    La situazione è comunicata a compagni di squadra, dirigenti e massaggiatori, cui viene spiegato che l'unica via di trasmissione del virus dell'HIV sono i rapporti sessuali, e medici e massaggiatori in via precauzionale iniziano ad usare guanti in lattice con tutti i giocatori quando devono intervenire.

    Chukwu debutta nel calcio italiano il 12 agosto 2001 nel pareggio per 0-0 in Coppa Italia contro il Treviso in trasferta, mentre per l'esordio in Serie B occorrerà attendere la sconfitta per 2-0 al Braglia con il Modena il 26 agosto. Il nigeriano gioca ma è triste, anche perché sente la lontananza della sua famiglia, che resta in Sudafrica.

    Dopo l'avvicendamento in panchina fra Attilio Perotti e Sciannimanico, Il suo primo goal italiano, nonché l'unico in campionato, lo sigla con il nuovo tecnico al San Nicola il 9 dicembre 2001: va in goal recuperando palla in mezzo a due avversari e dribblando in velocità il portiere Storari. Il suo centro regala il successo per 2-1 ai Galletti.

    Quello resterà però uno dei rari momenti felici di Chukwu in Puglia: dopo aver conquistato il posto da titolare, in Primavera, infatti, un infortunio muscolare alla coscia lo costringe a fermarsi per qualche mese. La squadra pugliese chiude il torneo di Serie B al 6° posto, mentre Chukwu colleziona 13 presenze e un goal in campionato e 3 apparizioni in Coppa Italia.

    Il nigeriano è confermato anche per la stagione 2002/03 ma, anche stavolta, non riuscirà a sostenere la preparazione precampionato con i compagni. Questa volta si mette di mezzo un grave fatto di cronaca: Chukwu è coinvolto (fortunatamente senza conseguenze fisiche) in uno scontro a fuoco nei pressi di Johannesburg, in Sudafrica.

    Il taxi su cui viaggiava verso l'aeroporto è stato bloccato da due malviventi e il tassista, per evitare la rapina, ha reagito ed è stato freddato a bruciapelo da un colpo di pistola. I due assassini, fuggiti con il taxi, sono stati poi arrestati. Ma l'attaccante, senza bagagli, documenti e passaporto riuscirà a raggiungere la squadra in Italia solo dopo alcuni mesi, perdendo anche questa volta tutta la preparazione estiva.

    Torna in campo in Coppa Italia il 25 settembre 2002. Il Bari travolge 4-1 l'Udinese di Spalletti al San Nicola, e Chukwu, subentrato ad Anaclerio nel finale di partita, contribuisce alla goleada dei suoi sorprendendo Jankulowski e il portiere Renard con un'imperiosa incornata di testa.

    In campionato vede il campo appena 3 volte, e il 19 dicembre 2002, contro il Vicenza, entrando nei minuti finali al posto di Innocenti, disputa la sua ultima gara italiana. Il 29 dicembre Perotti è sostituito in panchina da Marco Tardelli, e per Chukwu si chiudono di fatto le possibilità di scendere in campo. La sua seconda stagione in Puglia termina perciò in anticipo con 3 presenze in Serie B e 3 presenze e un goal in Coppa Italia.

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  • LE ULTIME ESPERIENZE E IL RITIRO A 29 ANNI

    Nel gennaio 2003, dopo 2 goal complessivi in 22 gare con il Bari, la meteora nigeriana è mandata in prestito con diritto di riscatto ai turchi del Çaykur Rizespor. In Süper Lig sigla 4 goal in 11 partite, cui si aggiunge una presenza in Coppa di Turchia. Non abbastanza per essere riscattato.

    "L'uomo dal tiro che uccide" torna allora a Bari, e ne nasce un contenzioso fra club turco e club italiano, che sfocia in una sospensione a tempo indeterminato del giocatore da parte della FIFA. Chiarite le inadempienze contrattuali dei turchi, Chukwu è libero di accordarsi con gli amati Mamelodi Sundowns nell'estate 2003.

    La sua carriera calcistica è tuttavia ormai agli sgoccioli: l'attaccante disputa appena 4 gare in Premier Soccer League, che portano a 119 presenze e 58 goal il suo bilancio con il club sudafricano in campionato, poi un nuovo grave infortunio fa sì che la sua stagione termini anticipatamente e la società non gli rinnovi il contratto.

    A soli 29 anni la meteora nigeriana del Bari, ricordato per il misterioso male, probabilmente una sieropositività che gli impedì di essere schierato in Serie A, appende definitivamente le scarpette al chiodo e di lui non si avranno più notizie. Con la Nazionale nigeriana il suo bilancio sarà di 3 goal, fra cui quello nella finale della Coppa d'Africa del 2000, in 10 partite ufficiali.

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