All'interno degli stessi tifosi juventini c'è un tema destinato a tenere banco per parecchie settimane. Ovvero: qual è il valore della Vecchia Signora 2023-24? Potrà lottare per lo scudetto? Realisticamente deve ambire al quarto posto? Insomma, più opinioni sul tavolo. Con il ragionamento che, inevitabilmente, deve tenere conto di come Madama sia cambiata non facendo praticamente mercato. Un organico più giovane e sostenibile, ma che alla casella entrate propone unicamente l'arrivo di Weah e il rientro alla base di Cambiaso. L'altro volto nuovo, Facundo Gonzalez, è stato "parcheggiato" immediatamente alla Sampdoria per farsi le ossa.
GOAL
GettyPISTOLE & CARRI ARMATI
La metafora utilizzata da Max Allegri al termine del successo di Empoli sta facendo molto discutere. Qualcuno crea paragoni con il famoso passaggio "con 10 euro non si mangia in un ristorante da 100" targato Antonio Conte, altri invece ne fanno una fotografia semplicemente attinente alla realtà. Tuttavia, è oggettivo constatare come nella classica griglia di partenza la Juventus non occupi la prima posizione nei pronostici. Vuoi perché le dirette concorrenti - chi più chi meno - hanno fatto mercato; vuoi perché gà nella passata stagione, al di là degli errori dello condottiero livornese, i bianconeri hanno palesato evidenti limiti strutturali.
LE DICHIARAZIONI UFFICIALI
La Juventus parte sempre per vincere: semplice, chiaro e lineare. E, quando non è nelle condizioni di poterlo fare, non lo dice apertamente. Dunque, facendo leva al blasone della società, sta all'intelligenza dei diretti interessati creare la giusta linea comunicativa affinché non turbi l'ambiente. Basti pensare alle parole del dt Cristiano Giuntoli in sede di presentazione: "La Juve non deve porsi obiettivi minimi, ma fare il massimo e il nostro dovere è metterla nelle condizioni di farlo". Totalmente allineato Allegri: "Il 30 dicembre dovremo vedere a che punto siamo in classifica, con l'obiettivo di essere fra le prime, per giocarsi gli obiettivi nella seconda parte di stagione e centrare la qualificazione in Champions". Tradotto: accedere alla prossima edizione dell'Europa che conta rappresenta una meta imprescindibile da raggiungere, tra ambito sportivo e anzitutto finanziario.
- PubblicitàPubblicità
BICCHIERE MEZZO PIENO
Aver trattenuto i pezzi pregiati non è roba di poco conto. Affatto. Alzi la mano chi, prima che iniziasse la sessione di mercato da poco conclusasi, avrebbe scommesso che Bremer, Chiesa e Vlahovic sarebbero rimasti tutti e tre a Torino. Ecco, qua il dt Cristiano Giuntoli e il ds Giovanni Manna hanno lavorato intensamente affinché ci potesse essere una linea di continuità. Poi, certo, la differenza viene sempre fatta dalle proposte che, evidentemente, o non sono arrivate o non hanno convinto i dirigenti della Continassa. Ogni riferimento al dialogo con il Chelsea per l'eventuale scambio tra DV9 e Lukaku è puramente voluto.
BICCHIERE MEZZO VUOTO
La Juventus pecca di qualità a centrocampo e, al netto della permanenza di Rabiot, il sentore è che Madama avrebbe dovuto fare qualcosina. Chiaro, sarebbero servite le risorse, ragion per cui lo stato maggiore ha provato a sondare qualche opportunità qua e là. Da Partey a Kessié, passando per Frattesi e Milinkovic Savic. Impossibile, su queste basi, fare passi ufficiali. Morale della favola? La crescita del reparto passa dalle condizioni di Pogba e dalle evoluzioni di Miretti, Fagioli e Nicolussi Caviglia. Un rischio, pù o meno calcolato, pressoché inevitabile. Come recitava l'ex ad Arrivabene: no money, no honey.
- PubblicitàPubblicità
DINAMICHE FINANZIARIE
Solamente il tempo sancirà la bontà o meno del percorso juventino. Ma nella valutazione complessiva diventa predominante il ragionamento economico. Senza Champions League, giustappunto, la Signora s'è ritrovata a dover stilare una linea guida in termini di ossigeno per le casse: 110-120 milioni da scovare passando da ingaggi da potare, tagli e cessioni. Per intenderci: ciao ciao Paredes, Di Maria, Cuadrado; Kulusevski al Tottenham e Zakaria al Monaco. Si sarebbe potuto fare di più in chiave partenze? Probabilmente, ma qui si dovrebbe aprire un discorso nel discorso tenendo conto della pessima gestione degli ultimi anni. In parole povere, Giuntoli e Manna hanno ereditato una situazione (molto, eufemismo) complicata.
GettyPROSPETTIVE REALI
A livello di organici, per quanto proposto nelle prime tre giornate di campionato, Inter e Milan sembrano avere qualcosa in più. Senza sottovalutare il Napoli, campione d'Italia in carica, fresco di stop casalingo con la Lazio. La Juve, dal canto suo, ha la sfortuna di dover preparare settimanalmente un solo appuntamento, due quando entrerà in scena in Coppa Italia. Farsi trovare pronta quando gli altri dovranno recuperare dalle fatiche europee non è importante bensì è l'unica cosa che conta. Conclusione: in linea generale, e senza tirare fuori il concetto di maniavantismo, la Juve è destinata a lavorare per ottenere un piazzamento nella top four. L'ulteriore salto di qualità dipende dal tragitto della stessa Signora, ma anche da eventuali suicidi altrui.
- PubblicitàPubblicità

