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Gasperini Allegri TudorGetty

Quanto conta l'allenatore? Il ruolo di Gasperini e Allegri con Roma e Milan, le difficoltà di Tudor alla Juventus

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Che peso hanno gli allenatori nell’economia dei risultati? È una delle, annose, domande che ruotano intorno a questo gioco. Un punto interrogativo che divide tantissimo e che, in realtà, può cambiare di situazione in situazione.

Dare una risposta definitiva è difficile: ci hanno provato in tanti, senza dare un assunto definitivo alla questione. Certo è, comunque, che il ruolo dell’allenatore non è banale, soprattutto in uno sport diventato tanto mediatico e in cui sono anche importanti non solo gli aspetti tattici ma anche quelli comunicativi e relazionali.

E, del resto, ci sono situazioni che spingono a dire che, sì, l’allenatore incida tanto, tantissimo sul risultato: basti prendere a esempio quello che hanno fatto, in questo inizio di Serie A, Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini.


  • FBL-ITA-SERIEA-MILAN-NAPOLIAFP

    ALLEGRI HA REVITALIZZATO IL MILAN

    Max ha cambiato il volto del Milan. La squadra rossonera era reduce da un disastro evidentemente sprigionato (anche) da due guide tecniche non all’altezza: Fonseca e Conceiçao non sono riusciti a dare al Diavolo quello che serviva, ottenendo un decimo posto e una finale di Coppa Italia drammaticamente persa.

    In una sola estate, e con un mercato non sempre lineare, Allegri ha dato al Milan un’organizzazione coerente, con la difesa che fotografa la bontà del suo lavoro. I rossoneri, che dietro hanno praticamente gli stessi interpreti del 2024/25, subiscono pochi gol e danno l’impressione di aver già una quadra importante.

    Per non parlare dell’atteggiamento: in campo si vede ben altro spirito, con Max che ha già chiarito linee guida da rispettare per essere parte del gruppo. 

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  • AS Roma v Hellas Verona FC - Serie AGetty Images Sport

    DOVBYK E PELLEGRINI I SIMBOLI DEL LAVORO DI GASP

    Più a Sud, invece, ma con gli stessi punti in classifica del Milan c’è la Roma di Gian Piero Gasperini. Un uomo che ha accettato di lasciare la sua comfort zone, il suo giocattolo perfetto, per mettersi in discussione in una delle piazze più complesse del nostro calcio.

    La Roma calcistica è complicata: tanta fame di vittorie, tanta pressione, tante cose da gestire. Il mercato che gli è stato fatto l’ha accontentato solo in parte, a partire da chi doveva andare via e non l’ha fatto.

    Pellegrini e Dovbyk erano in lista di sbarco, non senza polemiche. Sono rimasti e ora Gasp li sta incredibilmente valorizzando: prima il goal alla Lazio del primo, poi quello al Verona del secondo.

    Di necessità virtù, e intanto Gasperini vince: lo ha fatto nel derby, lo ha fatto quattro volte su cinque in questo primo pezzettino di Serie A. 

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  • FBL-ITA-SERIEA-MILAN-NAPOLIAFP

    IN VETTA CON MERITO

    Dicevamo del manico e di quanto conti: la risposta che dà la Serie A, al momento, è che incida tanto.

    Del resto, Milan, Roma e Napoli sono prima a quota 12 avendo in panchina i primi tre allenatori più pagati: comanda Conte con 8 milioni, seguono Allegri e Gasperini con 5. I soldi non sono una certezza di risultati, però è vero anche che se i tre che guidano il campionato sono anche i mister più retribuiti potrebbe non essere una casualità.

    Anche perchè, da quello che il campo ha mostrato in questi primi 450 minuti di campionato, il primato (triplo) è meritato. 

  • Juventus FC v Atalanta BC - Serie AGetty Images Sport

    LE DIFFICOLTÀ DI TUDOR

    Chi, invece, sta facendo un po’ di fatica nonostante un mercato pienamente soddisfacente è Tudor.

    Confermato in estate dopo la qualificazione alla Champions, il croato non ha ancora ritagliato la giusta identità alla sua Juventus, che sta viaggiando a folate (soprattutto quelle di Yildiz e Vlahovic), ma che ha dei difetti tattici che permangono.

    Certo, quella di Tudor è ben lontana dall’essere una bocciatura definitiva, ma c’è ancora qualcosa che non convince della sua Juve: in attesa della svolta che saprà dargli, perchè sì, il manico conta. Sempre. 

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