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Perché il goal di Leao in Milan-Pisa è stato convalidato nonostante il fuorigioco di Pavlovic

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Appena sette minuti di gioco, tanti ne sono bastati al Milan per sbloccare il risultato nella sfida valida per l’ottavo turno di Serie A con il Pisa.

A San Siro, ad aprire le marcature è stato Rafa Leao che ha così trovato la sua terza marcatura stagionale nel torneo.

Un goal, quello dell’attaccante portoghese, per il quale, prima della convalida, è stato necessario un check del VAR.

  • IL GOAL DI RAFA LEAO

    Al 7’ Leao ha ricevuto palla da Ricci sull’out di sinistra, ha sfidato Bonfanti, si è accentrato e dal limite ha lasciato partire un preciso tiro a giro sul quale nulla ha potuto Semper. 

    A rendere necessaria la revisione del VAR è stata la posizione del suo compagno di squadra Pavlovic che, al momento della conclusione, si trovava in fuorigioco.

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  • IL MOVIMENTO DI PAVLOVIC

    Al momento del tiro di Leao, Pavlovic è scattato verso il portiere avversario partendo da una posizione di fuorigioco di circa mezza figura.

    Il difensore rossonero non ha toccato il pallone, ma ha compiuto un movimento con il quale potrebbe aver ingannato il portiere avversario Semper.

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  • RETE CONVALIDATA

    Il direttore di gara Zufferli ha subito convalidato il goal indicando il centrocampo, ma prima che il gioco potesse riprendere, è stato fermato per qualche secondo per consentire agli uomini in sala VAR di rivedere l’azione.

    Come spiegato dall’ex arbitro Luca Marelli nel corso della telecronaca di DAZN, è stato giusto convalidare la rete.

    Anche se Pavlovic si trovava infatti in una posizione di fuorigioco, quando una conclusione parte da lontano il goal viene assegnato perché il portiere ha avuto la possibilità di veder partire il pallone.

    Pavlovic è passato davanti a Semper solo all’ultimo istante, quando la sfera era già diretta verso lo specchio della porta.

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  • I PRECEDENTI DI COMO-GENOA E INTER-CREMONESE

    La rete convalidata a Leao, nonostante la posizione irregolare di Pavlovic, non è un caso isolato in questa Serie A.

    Il primo episodio analogo risale al 15 settembre scorso, quando il Como sbloccò il risultato contro il Genoa grazie a un mancino potente di Nico Paz dalla distanza: in quell’occasione Morata, in posizione di fuorigioco, sfiorò il pallone lungo la traiettoria, senza però interferire con l’azione.

    Poco più di due settimane dopo, il 4 ottobre, episodio simile in Inter-Cremonese: Dimarco trovò il momentaneo 3-0 con un sinistro da fuori area, mentre Lautaro, in offside, corse verso il pallone e lo saltò un attimo prima che entrasse in porta.

    Tutte e tre queste situazioni sono state riconosciute dall’AIA come casi analoghi, e la linea interpretativa ufficiale è quella di convalidare le reti in circostanze di questo tipo.

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