Pavard disastroso al Marsiglia: errori, un rigore provocato e un'autorete, contro Sporting e Lens una settimana da incubo

Il bilancio è devastante. A Lisbona è stato il suo errato allineamento difensivo e poi una sfortunata deviazione a costare due goal al Marsiglia nella gara persa contro lo Sporting. Tre giorni dopo, a Lens, il calvario è proseguito: Pavard ha concesso un rigore evitabile prima di segnare un autogoal, primo giocatore dell'OM a farlo almeno da una ventina d'anni a questa parte. 

Quattro errori fatali in due partite cruciali. Per un giocatore del suo calibro, che dovrebbe garantire solidità, si tratta di un passo indietro evidente. Nel giro di 180 minuti l'ex interista è diventato il simbolo di una squadra che ha perso terreno e non sa più difendersi.

Consapevole del disastro, Pavard ha avuto la lucidità di assumersi le proprie responsabilità: "Questa sconfitta è colpa mia, me ne assumo tutta la responsabilità", ha scritto sui social dopo la partita contro il Lens, promettendo di "dare il massimo per riconquistare la fiducia" dei tifosi. Sebbene questo gesto sia stato apprezzato per la sua classe, non è bastato a placare la rabbia dei tifosi. La sua uscita a testa bassa dal Bollaert, dopo una prestazione ampiamente insufficiente, ha il sapore di un'umiliazione pubblica per un giocatore del suo calibro.

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Inevitabilmente sorgono le prime domande. L'OM ha fatto la scelta giusta puntando su un giocatore il cui status nella nazionale francese si è sgretolato e che usciva da un periodo contrastante all'Inter? 

Considerato come Pavard vanti uno degli stipendi più alti del club, l'investimento è consistente. Sebbene la dirigenza e Roberto De Zerbi continuino a sostenerlo pubblicamente, questa settimana nera ha gettato un gelido freddo su quello che doveva essere il grande colpo del mercato marsigliese.

Questo inizio da incubo ricorda altri dolorosi precedenti a Marsiglia. Il parallelo con Bixente Lizarazu è inquietante. Nel 2004, il campione del mondo del 1998 e leggenda del Bayern era approdato all'OM per un ritorno in Francia che si era poi concluso con un amaro fallimento. Come lui, Pavard arriva con uno status di eroe francese (ha vinto i Mondiali nel 2018) ma si scontra con la realtà di un club dove la pressione è massima e il diritto all'errore quasi inesistente. La storia ha dimostrato che lo status di campione del mondo non è un totem di immunità sulla Canebière. L'ex nerazzurro lo ha appena imparato a sue spese. E ora la redenzione si preannuncia lunga e difficile.