Quando il 10 dicembre 2019 Ansu Fati ha segnato la rete del 2-1 definitivo del Barcellona in un match di Champions League contro l'Inter, al pari del più giovane talento della cantera la tendenza sul web era quella di cercare chi fosse Peter Ofori-Quaye.
Ansu Fati aveva rispettato la legge della ciclicità degli eventi, portando il suo predecessore ad essere riscoperto in giro per il mondo. Il 17enne del Barcellona era diventato il più giovane marcatore nella storia della Champions Lague, portando il pianeta ad interessarsi di lui. Un ragazzo, Anssumane, capace di segnare un goal nella competizione più importante d'Europa ad appena un mese e mezzo dal compimento dei 17 anni.
Ma interessandosi ad Ansu Fati, la catena della curiosità portò il pianeta a rendere realmente famoso a livello planetario - dopo una timida scoperta a fine anni '90 - un uomo, Peter, che a fine 2019 stava per chiudere gli -enta per lasciar spazio, nel 2020 ai temibili -anta.
Peter Ofori-Quaye era passato alla storia come marcatore più giovane nella storia della Champions League, ma a cavallo tra fine anni '90 e inizio 2000 non era stato mai realmente famoso. Una statistica dimenticata, una chicca che neanche gli appassionati di dati calcistici sembravano ricordare.
Almeno fino a quando Ansu Fati ha sì superato Peter, permettendogli però di uscire dall'ombra, mentre lo stesso aveva già intrapreso una nuova parte della sua vita. Ancora nel calcio, lontano dai tacchetti.




