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Manu Kone RomaGetty

Niente Koné per l'Inter, il francese resta alla Roma: la strategia dei nerazzurri a centrocampo

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Alla fine non proseguirà all'Inter la carriera di Manu Koné, profilo accostato con forza ai meneghini nelle scorse ore nell'ottica del rafforzamento del reparto di centrocampo.

Nonostante le premesse più che positive, in casa Roma è stata presa la decisione di bloccare il trasferimento a Milano del francese, una delle migliori rivelazioni della passata stagione dopo l'arrivo dal Borussia Moenchengladbach.


Per l'Inter, a questo punto, è lecito parlare di ulteriore revisione della strategia sul mercato: come cambiano le mosse dei nerazzurri nella zona mediana in seguito al fallimento della trattativa.

  • AFFARE SFUMATO

    Il matrimonio tra Koné e l'Inter non si farà, complice la mancanza delle condizioni economiche che avrebbero dovuto rispettare i desiderata dei giallorossi, alle prese con un addio che sarebbe stato anche complicato da gestire.

    Nemmeno i 40 milioni più bonus che i nerazzurri avrebbero potuto elargire alla Roma, a quanto pare, sarebbero bastati per il buon esito della trattativa che , come abbiamo avuto modo di vedere, ha conosciuto la parola fine in tempi sostanzialmente brevi.

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  • COME CAMBIA LA STRATEGIA DELL'INTER

    Il nome di Koné era stato fatto nell'ottica di dare manforte al centrocampo con l'innesto di un elemento molto fisico, il classico mediano di rottura in grado anche di agire da mezzala all'occorrenza.

    Il tutto sembrava poter avvalorare la tesi della conferma del 3-5-2 come modulo di riferimento di Chivu, alla luce della presenza di ben sette centrocampisti di ruolo (a cui va aggiunto anche l'adattato Zalewski): l'ingaggio di Koné, insomma, avrebbe aumentato ulteriormente le opzioni a disposizione del tecnico rumeno nella zona nevralgica.

    Tutto questo a discapito del 3-4-2-1, che ora rischia di tornare prepotentemente in auge: soprattutto qualora dovessero arrivare novità importanti sul fronte Lookman, che metterebbero in naftalina l'investimento al centro.

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  • LOOKMAN SULLO SFONDO

    L'assalto a Koné ben poco si sposava con l'affare Lookman, sebbene si sia spesso parlato di acquisto che non avrebbe escluso l'altro: difficile, però, pensare a un doppio colpo di tale portata, soprattutto sotto il mai banale aspetto economico e della sostenibilità dei costi.

    Il nigeriano resta un separato in casa all'Atalanta, in trattativa col Fulham per Rodrigo Muniz che potrebbe sbloccare una volta per tutte la sua partenza in direzione Milano: uno scenario che l'ex Leicester brama ormai da un mese, cioè da quando l'Inter ha presentato la prima offerta scritta.

    Dalle parti di Appiano Gentile, Lookman è visto come l'uomo in grado di garantire il passaggio a quel 3-4-2-1 già adottato da Chivu negli Stati Uniti, la vera chiave di volta tattica capace di scombinare i piani degli avversari: finora, però, gli unici piani scombinati sono stati quelli dell'Inter, in attesa che da Bergamo si muova qualche foglia.

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  • QUALCUNO PARTIRÀ

    A prescindere da ciò che accadrà con Lookman, l'Inter non perde di vista nemmeno le cessioni: in attacco si è da tempo alla ricerca di una soluzione per Taremi, apprezzato in Inghilterra da dove però non è ancora arrivata una vera e propria offerta.

    Lo stesso dicasi per il centrocampo: qui l'indiziato principale è Asllani, pubblicamente messo sul mercato da Ausilio. Per l'albanese si era mosso con decisione il Betis, destinazione però a lui non gradita: la priorità sarebbe la permanenza in Italia, con Torino e Bologna tra le più interessate all'acquisto.

    Da capire anche cosa succederà in difesa, soprattutto se Pavard dovesse partire in direzione Arabia Saudita: all'Inter non dispiacerebbe chiudere per Solet, rivelazione dell'Udinese e in goal proprio contro i nerazzurri qualche mese fa.

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