Natan si è preso il Napoli: contro Bologna e Udinese ha spazzato via i dubbi

Il test più probante era quello del Dall'Ara, contro un Bologna in ottima forma e in virtù dell'emozione della prima assoluta sia in Serie A che in maglia azzurra.

In Emilia, però, Natan si è subito ben comportato, dimostrando ottimo adattamento al ruolo in coppia con un'altra delle alternative difensive, ovvero Østigård.

Una coppia che poi si è rivista anche mercoledì sera, contro l'Udinese di Sottil.

Natan è stato protagonista anche del debutto personale al Maradona, peraltro in una notte non propriamente facile a livello emotivo per gli azzurri. Ma anche davanti al pubblico amico ha impressionato per tempi e letture difensive, facendosi sorprendere, insieme un po' a tutto il Napoli, solamente dalla giocata extralusso di Samardžić sul risultato già di 3-0.

Del resto Rudi Garcia aveva bisogno di risposte da lui: con Rrahmani e Juan Jesus ai box per infortunio, il mister azzurro non aveva molte alternative se non affidarsi al difensore brasiliano. La sua risposta è stata più che valida ed è un messaggio forte all'allenatore francese: anche quando tornerà Juan Jesus, il posto da titolare sarà oggetto di accesa contesa fra i due centrali verdeoro.

Natan, peraltro, è arrivato a Napoli per prendersi carico di una eredità assai pesante, quella di Kim Min-jae, passato al Bayern Monaco in estate. Un giocatore che, lo scorso anno, aveva formato una cintura difensiva a tratti impenetrabile con Rrahmani e che era stato fra i protagonisti dello Scudetto partenopeo.

L'arrivo di Natan e le iniziali panchine avevano destato dei dubbi in casa campana: non si può dire che Garcia abbia già individuato l'erede del coreano, ma il classe 2001 ha dimostrato di essere sulla strada giusta.