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Maresca ChelseaGetty

Maresca continua a stupire alla guida del Chelsea: altro tassello dopo la Conference League e la qualificazione in Champions

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Il Chelsea è la prima finalista del Mondiale per Club: domenica avrà modo di giocarsi la vittoria del titolo iridato contro la vincente della seconda semifinale tra PSG e Real Madrid.

Un traguardo sul quale è in bella vista lo zampino di Enzo Maresca, artefice della rinascita dei londinesi dopo qualche stagione piuttosto anonima e lontana dai livelli d'eccellenza che avevano contraddistinto il passato.

L'ex centrocampista proverà così a posizionare la ciliegina su una torta già succolenta di suo, grazie alla qualificazione in Champions raggiunta all'ultima giornata e al trionfo in Conference League di fine maggio.

  • LA FINALE È SOLO L'ULTIMO TASSELLO

    Il Chelsea può essere considerato l'outsider di questo Mondiale per Club: complice anche un lato del tabellone piuttosto favorevole, i 'Blues' sono giunti all'ultimo atto e ora sognano la vittoria del trofeo.

    Ridurre il cammino alla sola componente della fortuna sarebbe però ingiusto nei confronti di Maresca e della sua organizzazione tattica, decisiva per dare un'identità precisa a una squadra che negli ultimi anni ha sempre vivacchiato in posizioni di classifica lontane dal vertice.

    L'ex centrocampista ha saputo dare importanza al 'noi' piuttosto che all'io, esaltando al contempo le caratteristiche individuali dei giocatori a disposizione: a partire dal nuovo arrivato Joao Pedro, già determinante con una doppietta all'esordio da titolare.

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  • UN MESE E MEZZO DA SOGNO: IL RITORNO IN CHAMPIONS

    Esattamente 45 giorni fa, il Chelsea conquistava la qualificazione in Champions League battendo all'ultima giornata di Premier il Nottingham Forest a 'Stamford Bridge': un obiettivo che da quelle parti era bramato dal 2022, anno dell'ultima gara disputata nella competizione regina dai 'Blues'.

    Un traguardo che ha permesso a Maresca di rinsaldare una panchina che, in caso di fallito approdo nell'Europa che conta, sarebbe diventata a forte rischio, complice l'esplicita richiesta della dirigenza di riportare il club tra le grandi del continente.

    Obiettivo centrato nonostante l'alibi della prima stagione alla guida di una squadra di massima serie, un anno dopo aver condotto il Leicester alla promozione: lo scotto del grande salto, alla fine, non si è verificato.

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  • LA VITTORIA DELLA CONFERENCE LEAGUE

    Tre giorni dopo il ritorno in Champions, Maresca ha avuto un altro motivo per festeggiare: la conquista della Conference League nella finale di Breslavia al cospetto del Betis.

    Nonostante un primo tempo altamente negativo e chiuso in svantaggio a causa della rete di Ezzalzouli in avvio, i 'Blues' sono riusciti a rialzare la testa e a ribaltare tutto in una ripresa letteralmente dominata: quattro goal tra il 65' e il 91' e andalusi spazzati via.

    Per Maresca si è trattato del secondo trofeo da allenatore di una prima squadra dopo la Championship portata a casa col Leicester un anno fa.

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  • SULLE ORME DI GUARDIOLA

    La crescita di Maresca affonda le proprie radici nella collaborazione avuta da quest'ultimo con Pep Guardiola, con cui ha avuto modo di lavorare a stretto contatto nella stagione 2022/23 in veste di collaboratore tecnico.

    Un'annata formidabile per i 'Citizens', chiusa col Triplete e con la finale di Champions League vinta contro l'Inter: mesi di apprendistato più che privilegiato per Maresca, i cui frutti si stanno ammirando ora che i risultati iniziano finalmente a sorridergli.

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