Istanbul non porta bene alle milanesi. Dopo il Milan, nel 2005, cade anche l'Inter nella capitale turca. Cade e fa balzare su nelle stelle il Manchester City, che conquista la prima Champions della sua storia e il 'Treble' stagionale, il secondo in carriera per Pep Guardiola.
Alla lettura delle formazioni non ci sono particolari sorprese. Dzeko vince il ballottaggio con Lukaku, Brozovic quello con Mkhitaryan non ancora al top. Nel City l'unica vera novità è la presenza di Aké al posto di Walker. Per il resto tutto confermato.
Dopo una fiammeggiante cerimonia di apertura e un inno della Champions suonato al pianoforte, la partita inizia. Ed inizia con un'Inter aggressiva, brava ad accorciare e super attenta in marcatura. Inizia e prosegue ovviamente con il possesso palla del City, che in tutto il primo tempo centra però la porta in una sola occasione, con Haaland. Il norvegese calcia addosso ad Onana ed in generale riesce con difficoltà ad uscire dalla gabbia formata da Acerbi, Bastoni e Darmian. L'Inter, dal canto suo, in porta non arriva nemmeno a tirare, ma tiene bene il campo.
L'episodio chiave del primo tempo è senza dubbio l'infortunio di De Bruyne al flessore. Una vera maledizione Champions per il belga, che si era infortunato anche in occasione della finale poi persa contro il Chelsea nel 2021. Al suo posto entra Foden, di fatto l'unico cambio di Guardiola fino al minuto 82, quando inserisce Walker.
Nel secondo tempo l'Inter continua nella sua partita di grande attenzione. Lautaro ha anche la possibilità di sbloccarla dopo uno scivolone di Akanji, ma il Toro si fa chiudere lo specchio da Ederson. Il City non brilla, ma ha pazienza. E alla fine la pazienza paga. Akanji imbuca, Bernardo Silva rifinisce e con un po' di fortuna il pallone finisce a Rodri. Il jolly di Guardiola, il più presente del City in questa stagione. Di fatto anche l'uomo della Champions.
L'Inter trema e rischia di capitolare su un'azione personale di Foden, ma non molla ci crede e vede infrangersi le proprie speranze sull'uomo che avrebbe dovuto tenerle accese: Romelu Lukaku. Il belga si oppone involontariamente col corpo sul tap-in di Dimarco dopo la traversa colpita e poi indirizza addosso ad Ederson il pallone che avrebbe potuto significare supplementari.




