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Spalletti Napoli JuventusGetty

La Juventus fatica a decollare, Spalletti: “I numeri non sono quelli desiderati, ma le mie certezze non sono cambiate”

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Giornata di vigilia in casa Juventus, attesa dall'impegno casalingo contro i ciprioti del Pafos nel sesto turno della League Phase di Champions League.

I bianconeri arrivano all'appuntamento dopo la prima sconfitta della gestione Spalletti in quel di Napoli, con l'obiettivo di portare a casa la prima vittoria davanti al proprio pubblico nel contesto continentale.

Di seguito le dichiarazioni del tecnico toscano, intervenuto nella consueta conferenza stampa.

  • "IL PAFOS UNA SQUADRA TOSTA"

    “Il Pafos è una squadra tosta con molti brasiliani e portoghesi che sanno giocare a calcio, una squadra che ha fatto brutta figura solo contro il Bayern e che poi ha preso pochissimi goal contro avversari di altissimi livello. Sono tignosi perché puntano a metterla sul duello individuale. Hanno organizzazione su calcio piazzato e di due uomini sotto punta hanno qualità da vendere. Dovremo essere bravi a non subire le loro ripartenze, sono bravi a ribaltare l’azione. Dovremo fare attenzione e non perdere palle facili”.

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  • "I NUMERI NON SONO QUELLI SPERATI"

    “I numeri al momento non sono quelli desiderati, né a livelli di risultati né a livello di individualità. Io ho più esperienza dei giocatori che ho a disposizione ed è fondamentale. Vedo che sono migliorate alcune cose, non siamo bravi a ripeterle spesso nella partita, ma sono lì nelle condizioni di essere prese. Dobbiamo fare di più. Ai nostri attaccanti ho visto fare delle buone, domenica abbiamo fatto un bellissimo goal e quindi se fai certe cose vuol dire che le hai nel DNA. Dobbiamo farle più spesso”.

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  • "HO LE STESSE CERTEZZE DI QUANDO SONO ARRIVATO"

    “Io ho le stesse intenzioni e certezze di quando ho accettato di venire alla Juventus. Vedo i giocatori migliorare in allenamento e più li vedo e più mi arrabbio e tranquillizzo allo stesso momento. A volte rido, a volte grido. Pensi che certe cose andranno ripetute e invece bisogna ripartire dall’inizio. Per me le situazioni si affrontano, cercando le spiegazioni”. 

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  • “THURAM MI PIACE TOTALMENTE”

    “Thuram dal mio punto di vista è un giocatore forte, un giocatore top. Ha fatto bene anche domenica mettendo la sua fisicità in maniera differente da altre volte. E’ un giocatore del quale abbiamo bisogno con il suo strappo con la palla, deve migliorare senza palla perché può creare spazi. A me piace totalmente, però poi è chiaro che alcuni momenti della partita possono essere migliori e peggiori”.

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  • “BREMER E RUGANI SONO CONVOCATI”

    “Bremer e Rugani sono qui e li aspetto a braccia aperte. Per domani saranno convocati e verranno in panchina, poi non so dire se saranno della partita oppure no. Domani si alleneranno e poi si aumenterà il livello per poter fare anche discorsi differenti”.

  • “COL NAPOLI HO DANNEGGIATO LA SQUADRA”

    “Conquistarsi il posto e tirare fuori la faccetta? Forse su Yildiz l’ho detta male o l’avete capita male. Io volevo dire che c’è ancora molto del suo potenziale che è da vedere. Ce la sta mettendo tutta e cresce di partita in partita, ma ha dei margini di miglioramento incredibili. Sono le cose che dicevo a Kvara, lui può veramente diventare un super top. In allenamento si vede che ha quelle potenzialità lì. Senza attaccanti a Napoli? Non era per pungolarli, io volevo vincere la partita. Sono andato a giocare in quella maniera perché ero convinto che fosse il sistema giusto, poi non è arrivato il risultato che volevo ed anzi dopo la partita nello spogliatoio ho detto che non avevo messo i giocatori nelle condizioni di dare il meglio a causa delle mie scelte. Ho danneggiato i giocatori. Mi aspettavo una partita aggressiva perché il Napoli fa così, di viene addosso. Ho messo un centrocampista in più per far fare meno chilometri Yildiz e lo stesso vale per Conceiçao. Volevo attuare questo piano, volevo ‘smucchiare’ la loro linea difensiva, ma non è andata così. Per me è un’esperienza dolorosissima in più. Nel secondo tempo si è vista un’energia diversa e potevamo averla più in controllo e invece abbiamo preso goal”.

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  • “I SISTEMI DI GIOCO RUOTANO CONTINUAMENTE”

    “Ora conosco un po’ di più la squadra, ma le partite sono così vicine che avere tutti i giocatori in allenamento che possono spendere in allenamento è difficilissimo. Allenarli tutti insieme a un livello di aggressività importante è complicato, anche se ho sempre a disposizione i giocatori del settore giovanile che stanno facendo un lavoro fondamentale. Il 4-3-3? Ormai il calcio somiglia sempre meno ai numeri dei sistemi di gioco, si tratta di momenti di passaggio. Tutte le squadre ormai ti vengono addosso forte e la tessono sullo slancio e l’aggressività. C’è una continua rotazione di sistemi di gioco. Avere un altro difensore di piede destro potrà permettermi di fare delle cose. Andremo a provare il 4-3-3 o il 4-2-3-1, cambia poco”.

  • “BISOGNA ANDARE FORTE IN TUTTI GLI ALLENAMENTI”

    “A volte la squadra perde di fiducia, non so cosa succeda. A volte i giocatori migliorano o peggiorano, modificando il loro status. A volte fanno una cosa, poi non la ripropongono, ma ora io da qualche parte devo andare a forzare di più. David ha bisogno di cinque partite? Anche io avrei bisogno di cinque partite con il Real Madrid o con il Barcellona per far capire di che livello sono. Vale per qualsiasi giocatore, bisogna andare forte in tutti gli allenamenti e dopo due settimane di do 10’ di partita. Se li fai bene ti do un tempo, poi una partita e se fai bene anche quella te ne do cinque”. 

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