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De LaurentiisGetty Images

L’affondo di De Laurentiis sui vertici del calcio: “Comandano signorotti attaccati alla poltrona, si gioca troppo”

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Quello che è andato in archivio è stato per il Napoli un 2025 da incorniciare.

La compagine partenopea, infatti, ha vinto il quarto Scudetto della sua storia al termine di un avvincente testa a testa con l’Inter, per poi chiudere il suo anno con un trionfo in Supercoppa Italiana.

Il presidente Aurelio De Laurentiis, in un’intervista a ‘Radio CRC’, ha fatto un bilancio dell’annata e parlato anche del momento che sta vivendo il calcio.

  • “QUESTI SONO DUE TITOLI DIVERSI”

    “Anche con Benitez avevamo vinto due titoli nello stesso anno, ma quelli erano diversi. Questa volta siamo riusciti ad eguagliare Maradona vincendo Scudetto e Supercoppa, anche se non si può mai eguagliare uno come lui. Era uno scugnizzo napoletano, ci ho lavorato insieme e ci siamo divertiti. Mi ha raccontato cose straordinarie”.

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  • “IL NATALE È UNA FESTA CONTINUA A NAPOLI”

    “La Supercoppa come regalo ai tifosi è un qualcosa che mi riempie di gioia. A Napoli il Natale è una festa continua che va dal 24 dicembre al 6 gennaio. Ricordo che noi in famiglia eravamo più di cento persone e giocavamo a tombola e al mercante in fiera. Mia nonna ci regalava le cinquecento lire d’argento e noi ce le giocavamo a sette e mezzo. Ho scritto a Tommaso Bianchini: dobbiamo stampare un mercante in fiera con i giocatori e le leggende del Napoli e fare una cena con il primo premio che va in beneficenza e gli altri ai più fortunati. Credo che cavalcherà questa idea”.

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  • “LA PROMOZIONE IN A È UN MOMENTO INCREDIBILE”

    “Il momento più bello al Napoli? La promozione dalla Serie B alla Serie A è stato un momento indimenticabile. Ho avuto tanti successi con il cinema, ma vedere i tifosi che trasmettono ad un’intera città, alla regione e alla Nazione un senso di rivincita e soddisfazione così grande, provo un sentimento e un godimento senza eguali. Parliamo di un’emozione diversa rispetto allo Scudetto. Penso ai 70 collegati durante la parata per il titolo sul lungomare, è una cosa che ti dà la dimensione dell’importanza dell’evento”.

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  • “SI GIOCA TROPPO”

    “Certe cose chi gestisce il calcio dal punto di vista istituzionale, secondo me, non le ha ancora capite. Sono troppo legati alla poltrona e al fatto di essere rieletti. Non considerano che giocando troppo si distrugge il calcio. Ci stanno facendo venire gli incubi con gli infortuni, non vengono rispettati calciatori e club. Andrebbero cambiati i rapporti di lavoro, i calciatori sono come aziende e dovrebbero essere liberi professionisti. Va anche regolamentato il potere degli agenti”.

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  • “IL NOSTRO È UN SISTEMA MEDIEVALE”

    “L’NBA dovrebbe essere il modello da seguire. Il nostro è un sistema medievale nel quale ci sono dei signorotti che comandano il calcio. Pensano solo alla rielezione attraverso riforme che fanno sorridere. Tutti aggiungono e nessuno toglie”.

  • “I GIOCATORI IN NAZIONALE CON TROPPA LEGGEREZZA”

    “Noi paghiamo i calciatori che vengono dati alle Nazionali con una leggerezza incredibile. I club dovrebbero decidere se possono andarci o meno. Ai signori del calcio non interessa nulla dei tifosi ed anche il governo non fa nulla, ma anzi da trent’anni ostacola il calcio italiano non consentendogli di essere forte e vincente in Europa. Io mi sono stancato di andare in Lega a parlare del nulla”.

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  • “UN BEL CORNO PER IL 2026”

    “L’augurio per il 2026 è quello della salute. Dobbiamo dotarci di quella e di un bel corno contro gli iettatori. Un buon Natale ai tifosi e a chi soffre negli ospedali, soprattutto ai bambini”.

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