Una giornata emotivamente complicata. La Juventus tra le mura amiche supera l’Udinese, ottiene l’ottavo successo consecutivo in campionato senza subire reti, e lancia un chiaro messaggio all’altissima quota; in vista del big match della prossima settimana al Maradona. Ma a Torino c’è poca voglia di sorridere. Anzi, a regnare sovrana è la commozione, nel ricordo di Gianluca Vialli: 145 presenze e 53 goal tra le fila della Vecchia Signora. Capitano e leader di Madama, dal 1992 al 1996, con annessa Champions League alzata al cielo di Roma. Da brividi il minuto di raccoglimento, con la lettera letta da Gianluca Pessotto, da brividi l’atmosfera allo Stadium: striscioni, cori, applausi.
Il primo tempo, in termini di gioco, non propone granché. L’Udinese si fa vedere dalle parti di Szczesny con un colpo di testa di Walace, mentre Silvestri non si fa cogliere impreparato sulla zuccata ravvicinata di Rugani. Il resto è da associare a qualche giocata di Di Maria, con sfruttata in maniera adeguata da un impreciso Kean.
Nella ripresa, per forza di cose, è la Juventus a aumentare i giri. Ma le chance latitano, anche complice un’Udinese ben compatta in fase difensiva. Allora ecco l’unica vera occasione degna di nota del lato B del match: Paredes inventa, Chiesa ottimizza e Danilo non sbaglia. Morale della favola? Tre punti d’oro.




