No, Juve-Napoli non sarà una gara come le altre. E non potrebbe essere altrimenti. Per Cristiano Giuntoli, il direttore sportivo campione d’Italia in carica, tra gli artefici della massima espressione partenopea. Già, proprio così, in quanto il 51enne manager toscano – in otto stagioni all’ombra del Vesuvio – ha saputo operare diligentemente. Mai il passo più lungo della gamba, equilibrio al potere, risultati. E che risultati.
Uno scudetto, che mancava al Napoli da 33 anni, ma soprattutto lo status dei grandi. Quello che fa fare il salto di qualità a una società-azienda. Non è caso, decisamente, che l’addio di Giuntoli stia pesando. Vuoi per le sue grandi capacità da equilibratore tra la proprietà e il gruppo squadra, vuoi per un percorso netto e decisivo. Insomma, il peso specifico del direttore sportivo.
Fortemente voluto dalla Juventus, Giuntoli si è calato immediatamente nella nuova realtà. In punta di piedi, con umiltà, ma allo stesso tempo con decisionismo. Perché alla Continassa occorre personalità e, dal canto suo, il Football Director della Vecchia Signora ne ha da vendere.


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