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GFX Juventus Manchester City Thiago Motta HD

Juventus-Manchester City e il precedente che dà fiducia: il 2-0 di dicembre e la notte perfetta di Thiago Motta

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“Ci siamo affrontati a Torino e abbiamo perso, ora non vediamo l’ora di giocarci contro”.

Musica e parole di Pep Guardiola che, ben prima dell’inizio del Mondiale per Club, ha segnato con un circoletto rosso una data sul calendario: quella del 26 giugno.

Il tecnico spagnolo aveva già evidentemente individuato nella Juventus il vero avversario da superare per il suo Manchester City nella corsa che portava al primo posto di un Gruppo G completato da Wydad ed Al-Ain.

Un pronostico non propriamente complicato, tanto che bianconeri e Citizens hanno dominato le loro prime due partite nel torneo, per arrivare così allo scontro diretto a punteggio pieno e a pari punti.

Juventus e City torneranno dunque ad affrontarsi nel corso di questa stagione, visto che lo hanno già fatto su un altro palcoscenico prestigioso: quello della Champions League.

Allora, era l’11 dicembre 2024, le due squadre si sfidarono all’Allianz Stadium nella sesta giornata della ‘Fase Campionato’ della massima competizione europea e a vincere furono i bianconeri che si regalarono una delle notti più belle della breve e non felicissima gestione Thiago Motta.


  • LA VITTORIA COME MEDICINA PER LA PAREGGITE

    Quella che ha affrontato il Manchester City in Champions League lo scorso 11 dicembre, è stata una Juventus che aveva un enorme bisogno di fare risultato pieno.

    In palio non c’erano solo i punti che avrebbero potuto rendere più in discesa la strada verso un approdo diretto agli ottavi di finale (poi non ottenuto), ma c’era soprattutto la possibilità di rilanciarsi dopo un periodo complicato.

    La Juventus era infatti in quel periodo reduce da quattro pareggi consecutivi che avevano rallentato la sua corsa tanto in Europa, quanto in campionato. Dopo lo 0-0 sul campo del Milan, non si andò oltre le reti bianche anche a Birmingham contro l’Aston Villa, prima dell’1-1 a Lecce e del 2-2 interno con il Bologna.

    Furono proprio questi due ultimi risultati a far parlare apertamente di crisi: se infatti al Via del Mare la squadra di Motta venne ripresa solo al 93’ da Rebic, in casa venne letteralmente dominata dai felsinei nel primo tempo, salvo poi trovare la forza nell’ultima mezzora di recuperare dal doppio svantaggio. In quella occasione furono Koopmeiners e Mbangula (in pieno recupero), a trovare le reti che valsero un pareggio dal sapore comunque amaro.

    Il Manchester City, anch’esso in quel frangente in un momento di enorme difficoltà, rappresentava dunque quella sorta di bivio dal quale ripartite e, proprio contro l’avversario più duro e nella serata sulla carta più complicata, i bianconeri riusciranno a sfornare quella prova d’orgoglio poi coincisa con una delle migliori prestazioni della stagione.

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  • Dusan Vlahovic Juventus Manchester City Champions LeagueGetty

    IL COLPO DI TESTA DI VLAHOVIC E LA MAGIA DI MCKENNIE

    A meritarsi i panni di grandi protagonisti di Juventus-Manchester City Dusan Vlahovic e Weston McKennie, ma in realtà furono diversi i bianconeri a giocare una partita super.

    Di Gregorio è stato il primo a salire in cattedra con un paio di interventi miracolosi su Haaland e Gundogan, Gatti è stato insuperabile in difesa ed ha anche sfiorato il goal con una sforbiciata, Danilo è riuscito ad arginare Bernardo Silva, mentre Locatelli ha letteralmente dominato in mediana e Conceiçao ed Yildiz hanno regalato brio al reparto offensivo.

    A Vlahovic e McKennie va dato però il merito di aver siglato le due reti che poi sono valse il 2-0 finale. L’attaccante serbo, dopo un primo tempo non all’altezza delle aspettative, ha aperto le marcature al 53’ quando, dopo un grande intervento di Ederson su Gatti, ha sfruttato al meglio un cross dalla sinistra di Yildiz sovrastando Gvardiol e insaccando di testa. Per lui si è trattato del quarto goal nel torneo e soprattutto del primo in casa su azione dopo un digiuno durato 253 giorni.

    A chiudere poi definitivamente i giochi ci ha pensato McKennie (da poco entrato in campo) che, al 75’, lasciato colpevolmente troppo solo in area di rigore, ha avuto il tempo di coordinarsi e di battere Ederson con una splendida semi rovesciata su cross di Weah dalla destra.

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  • Thiago Motta JuventusGetty Images Sport

    LA NOTTE PERFETTA DI THIAGO MOTTA

    Quella che lo scorso 11 dicembre è riuscita a superare 2-0 il Manchester City, è stata forse la migliore Juventus della gestione Thiago Motta.

    Quella dei bianconeri è stata infatti una partita fatta anche di sofferenza, cinismo, ordine e gestione, ovvero tutto quello che serve per battere un avversario di tale rango.

    In quello che fino ad allora era stato il momento più complicato della stagione, la Juve ha saputo adattarsi a ciò che la partita richiedeva, rovinando così i piani di un City che fin dalle prime battute aveva dato l’impressione di voler schiacciare gli avversari con tanto possesso e riaggressione.

    I bianconeri sono riusciti a non abbassarsi troppo, a pressare la prima costruzione dei Citizens e a far partire il gioco dal basso non solo per trovare gli spiragli giusti in ripartenza, ma anche per non cedere la gestione dei ritmi ai Citizens. Una Juve diversa da quella che si era vista nelle uscite precedenti, più lucida e meno ansiosa, forse meno propensa allo spettacolo, ma certamente più concentrata.

    Thiago Motta, in quella occasione, ha preparato alla perfezione una partita nella quale bisognava far bene soprattutto in fase di non possesso e, come se non bastasse, a gara in corso ha fortemente inciso con i suoi cambi.

    “Abbiamo giocato con una grande anima e con il fuoco dentro - dirà dopo il triplice fischio finale - Abbiamo visto una Juve con tanta testa e voglia di fare le cose per bene. Sapevamo che non dovevamo abbassarci troppo e lo abbiamo fatto, mentre in attacco abbiamo colpito al momento giusto. Bravi tutti, sono contento per i ragazzi”.

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  • DA ALLORA TANTE COSE SONO CAMBIATE

    Quelle che si affronteranno al Camping World Stadium di Orlando, saranno due squadre molto diverse da quelle che si sono sfidate in Champions League a dicembre.

    Sulla panchina della Juventus non siede più Thiago Motta, il cui posto a fine marzo è stato preso da Igor Tudor che, prima è riuscito nel compito di mettere insieme quei punti che sono valsi il fondamentale accesso alla prossima Champions League, poi si è guadagnato una meritata conferma per la prossima stagione.

    Il tecnico croato propone un calcio diverso dal suo predecessore, che probabilmente tende più verso la concretezza piuttosto che verso il gioco, e i fatti gli stanno dando ragione.

    A differenza di quanto accaduto allo Stadium, la sua Juventus non si sistemerà con una linea a quattro in difesa, ma con un 3-4-2-1 nel quale saranno in tre ad alzare il muro davanti a Di Gregorio, con Kolo Muani, che a dicembre vestiva ancora la maglia del PSG, terminale offensivo d’attacco supportato da Yildiz e probabilmente Koopmeiners.

    A cambiare il Manchester City è stato invece soprattutto il mercato. I dettami tattici di Guardiola non si discutono e non sono stati abbandonati, ma ad una squadra che già a dicembre sembrava essere arrivata al capolinea di un favoloso ciclo, nel corso dei mesi sono stati aggiunti (tra gli altri) rinforzi del calibro di Marmoush e più recentemente Ait-Nouri, Reijnders e Cherki.

    Alla Juventus basterà un pareggio per vincere il Gruppo G (grazie alla differenza reti), ma la speranza in casa bianconera è ovviamente quella di bissare il risultato e la grande prestazione dello scorso dicembre.

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