Tanto tuonò che… la Juventus tornò a vincere. Dopo tre sconfitte consecutive e un pareggio, dunque, i bianconeri riassaporano il gusto del successo in campionato. Alla Vecchia Signora bastano le reti di Paredes e Vlahovic per avere la meglio su un ottimo Lecce. Grossi problemi in fase realizzativa per i salentini: 1 solo goal nelle ultime 5 trasferte. Morale della favola? Altrettanti ko. Allegri opta per un turnover ragionato, pensando un po’ all’Atalanta e un po’ al Siviglia. In difesa chance dall’inizio per Bonucci. A centrocampo ecco Paredes. In avanti spazio al tandem Di Maria-Vlahovic. Turno di riposo per Rabiot.
Baroni, che vanta un’esperienza alla guida della Primavera bianconera, deve fare a meno dello squalificato Strefezza. Dentro dall’inizio Maleh. Tridente offensivo formato da Oudin, Ceesay e Banda.
Il primo tempo è tutto fuorché noioso. Attenzione, non che all’Allianz Stadium vada in scena un grosso spettacolo, ma le due squadre – con annesse letture difensive rivedibili – comunque provano a suonarsele; a tratti in maniera estemporanea.
L’uomo che non ti aspetti: Paredes. Che, dal nulla e con una traiettoria beffarda, su punizione trova il primo lampo in bianconero. Allora ecco la risposta chirurgica dal dischetto di Ceesay, post fallo in area – secondo errore da matita blu consecutivo – di Danilo. Poi, dopo 84 giorni in Serie A, tocca a Vlahovic: letteralmente imparabile il suo sinistro. Annullate, con l’ausilio della tecnologia, le reti di Ceesay e Miretti per fuorigioco. Purtroppo, sempre nel corso del lato A del match, c’è spazio anche per un brutto infortunio rimediato da De Sciglio.
In avvio di ripresa, da posizione più che favorevole, Miretti spreca malamente. Mentre è Danilo, di testa, a trovare il 16esimo legno zebrato in stagione. Il Lecce ci crede, prova a creare la superiorità numerica con le folate di un ispiratissimo Banda, ma è Ceesay di testa a perdonare da due passi. Da segnalare i lampi di classe Pogba, in netta crescita atletica.




