Una grande Juve. Già, proprio così. I bianconeri, dopo tanto tempo, tornano a vincere uno scontro diretto. E lo fanno in bello stile, a tratti anche soffrendo, ma con un lato B del match pressoché perfetto. Funziona il 3-5-2, funziona l’entusiasmo dei giovani. E per i nerazzurri, questo, è un colpo durissimo. A maggior ragione considerando il passo del Napoli.
Novità sostanziali di formazione. Allegri deve fare a meno di Vlahovic, ma può contare sui rientri di Bremer e Di Maria. Simone Inzaghi recupera Brozovic per la panchina, mentre Bastoni non è tra i titolari a causa della febbre avuta nelle scorse ore.
Primo tempo spiccatamente nerazzurro. Gli ospiti, infatti, impongono la propria identità allo Stadium e, soprattutto, hanno il grosso demerito di finire all’intervallo sul punteggio di parità. Buona chance per Lautaro, clamorosa quella fallita da Dumfries. Bianconeri compatti, a tratti eccessivamente, pericolosi in un unico segmento con Bremer.
Nella ripresa, invece, la Juve cambia velocità. E, con una ripartenza chirurgica, trova la rete del vantaggio grazie all’asse Kostic-Rabiot. Dopodiché, dagli sviluppi di un corner, la Vecchia Signora farebbe registrare il raddoppio dagli sviluppi di un corner con Danilo. Appunto, farebbe. Perché è la tecnologia a non convalidare la marcatura per un tocco di mano dello stesso brasiliano. Poco male, per Madama, ci pensa Fagioli a chiudere la partita a tripla mandata. Cosa resta all'Inter? La traversa di Calhanoglu. Troppo poco.
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