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italiano(C)Getty Images

Italiano è l'uomo delle finali: quarta negli ultimi 24 mesi, ora l'ultimo step prima di diventare 'grande'

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Il Bologna è in finale di Coppa Italia, 51 anni dopo l'ultima volta: merito del 2-1 rifilato nella semifinale di ritorno all'Empoli, battuto anche all'andata in Toscana.

Una qualificazione recante in bella vista la firma di Vincenzo Italiano che, dopo un avvio di stagione singhiozzante, è riuscito a dare un'identità ben precisa a una squadra stravolta dal mercato e dall'addio del precedessore Thiago Motta, approdato senza grandi fortune alla Juventus.


Per il tecnico nativo di Karlsruhe si tratta della quarta finale raggiunta negli ultimi 24 mesi: finora è sempre mancato l'ultimo passo e, dalle parti di Bologna, sperano proprio che questa maledizione possa interrompersi.

  • QUARTA FINALE IN DUE ANNI

    L'ultimo atto di Coppa Italia sarà il quarto in due anni per Italiano, che la vittoria della competizione se l'era giocata anche nel 2023 contro l'Inter, poco prima della delusione di Conference League per mano del West Ham.

    Un anno dopo il classe 1977 ha avuto la chance di congedarsi dalla Fiorentina con un trofeo: sempre la Conference, dove l'Olympiacos ha avuto la meglio grazie a una rete di El Kaabi nei tempi supplementari.

    LE QUATTRO FINALI RAGGIUNTE DA ITALIANO IN DUE ANNI

    24 maggio 2023: Fiorentina-Inter 1-2 (Coppa Italia)

    7 giugno 2023: Fiorentina-West Ham 1-2 (Conference League)

    29 maggio 2024: Olympiacos-Fiorentina 1-0 d.t.s. (Conference League)

    14 maggio 2025: Bologna-Milan (Coppa Italia)

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  • L'ULTIMO STEP

    Tris di finali in viola, tutte accomunate dalla sconfitta come esito conclusivo: una ferita ancora aperta per Italiano, a caccia del primo sorriso dopo essere sempre arrivato a un passo dalla gloria.

    Proprio questa lacuna di trofei gli ha impedito di compiere quell'ultimo step per diventare finalmente 'grande': anche perché di solito nel corso del tempo, a essere ricordati, sono i vincitori e non chi contende fino alla fine la vittoria senza però agguantarla.

    Solo nel caso dell'Olanda di Cruijff il segno lasciato da una squadra mai vincente è rimasto indelebile: un episodio più unico che raro all'interno di una storia in cui, per chi perde, c'è davvero poco spazio.

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  • LA FRECCIATA AL SUO PASSATO

    Il merito di Italiano è stato comunque quello di replicare al Bologna quanto fatto alla guida della Fiorentina, il tutto nonostante gli scetticismi iniziali per i grossi cambiamenti all'interno della rosa e lo scomodo paragone con Thiago Motta.

    I risultati raggiunti a Firenze sono stati spesso oggetto di critiche, tanto da lasciare una sorta di fastidio forse non ancora represso: nell'intervista rilasciata a 'La Gazzetta dello Sport' dopo la conquista della semifinale di Coppa Italia, Italiano lanciava una frecciatina neanche tanto velata a Raffaele Palladino, suo successore in viola.

    "I tre anni di Firenze sono un po’ macchiati da quelle finali, ma tanti sanno quali e quante cose sono passate in quel tragitto. Chiaro che perdendole qualcosa viene offuscato, ma sono stati tre anni fantastici. Chiaro che l’allenatore è giudicato dai risultati, ma quel che mi hanno chiesto ho dato, anzi forse di più. Per me il percorso conta tanto: qua sembra che sia più bravo chi esce agli ottavi e chi invece perde le finali è una capra. No no... Certamente meritavamo di alzare anche solo una coppa".

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  • LA CHAMPIONS SULLO SFONDO... E LA SUPERCOPPA

    L'approdo in finale di Coppa Italia ha consentito al Bologna di staccare ufficialmente il pass per la Final Four della Supercoppa Italiana, dove avrà modo di giocarsi la vittoria di un altro trofeo.

    Non male per Italiano, al contempo concentrato anche su ciò che sta accadendo in campionato: il suo Bologna è infatti quarto e, se il campionato finisse oggi, nella prossima stagione tornerebbe a disputare la Champions League.

    Qualora ciò non dovesse verificarsi, per i felsinei potrebbe esserci il paracadute dell'Europa League, a cui ci si qualifica portando a casa la Coppa Italia: uno stimolo ulteriore per continuare a fare la storia.

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