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Italia Israele UdineGetty Images

Italia-Israele si giocherà? Biglietti in vendita, petizione per annullarla e caos in vista di ottobre

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Il 14 ottobre, un mese dopo la partita d'andata anch'essa valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, l'Italia di Rino Gattuso scenderà nuovamente in campo per sfidare la Nazionale israeliana, stavolta in casa e in quel di Udine. In teoria, considerando le migliaia di richieste per evitare che la squadra azzurra scenda in campo. Il motivo è noto: il genocidio in atto in Palestina, con migliaia di persone uccise o morte per malnutrizione nell'ultimo biennio dopo l'attacco da parte del governo di Netanyahu, che conta di occupare completamente Gaza proprio entro ottobre e in particolare il 7 del mese, anniversario dell'attacco di Hamas a Israele.

Sui social si moltiplicano giorno dopo giorno gli inviti a boicottare la partita contro Israele, allo stadio, in tv, sui social. C'è chi è d'accordo e chi no, con il ministro dello Sport deciso a far disputare la partita: "La mia opinione è che si debba giocare, è in programma e si gioca come si è giocata già la partita dell’anno scorso, se non sbaglio proprio a Udine”.

Intanto la FIGC ha messo in vendita i biglietti per il match a prezzi popolari, considerando il costo massimo di 50 euro per assistere a Italia-Israele in quel di Udine. Come stanno rispondendo i tifosi? Non proprio timidamente, considerando i due mesi mancanti e una sollevazione popolare attualmente ben lontana dall'essere decisiva. Almeno per ora.

  • LE PAROLE DI BERRUTO

    Tra le personalità che hanno detto la propria su Italia-Israele c'è anche Mario Berruto, responsabile sport del PD che ha sollevato la questione in Parlamento:

    "Sappiamo che la Federcalcio non può impedire che si giochi, ma l’assenza di qualunque segnale da parte di Fifa, Uefa e Cio sa di ignavia, è un’ipocrisia inaccettabile di fronte all’immane tragedia di Gaza. Si faccia qualcosa: da migliaia di anni, lo sport è anche un atto politico". 

    UEFA e FIFA sono rimaste immobili a proposito di Israele nonostante il genocidio e la richiesta di esclusione dei club sportivi da parte della federazione palestinese, che negli ultimi due anni fa i conti con più di 300 calciatori, dirigenti e allenatori uccisi dall'esercito israeliano. Tra questi anche la leggenda del calcio locale Suleiman Obeid, ucciso a Gaza mentre cercava cibo per la sua famiglia.

    La federazione non può chiedere l'esclusione di Israele dalle competizione, ma se UEFA e FIFA non interverranno prima di metà ottobre il match si giocherà regolarmente.

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  • IL SILENZIO IN ITALIA

    Nessun giocatore professionista italiano ha detto la sua a proposito della partita contro Israele, all'orizzonte non sembrano esserci prese di posizione nei confronti della gara. Tutti i calciatori scelti da Gattuso risponderanno alla chiamata e sceglieranno di scendere in campo? Ora come ora la direzione sembra essere questa.

    Intanto all'estero il calcio sembra muoversi per chiedere all'UEFA di escludere Israele dalle competizioni internazionali. Basti pensare a Mohamed Salah, che dopo un anno e mezzo di silenzio e le suppliche dei tifosi di dire la propria e smuovere le coscienze ha scelto di attaccare l'organizzazione europea per il post su Obeid che ha generato polemiche a non finire.

    Fuori dall'Italia sono diverse le tifoserie che hanno scelto di muoversi per evitare che il proprio club acquistasse giocatori israeliani, mostrando inoltre il proprio supporto alla causa palestinese con striscioni, bandiere e cori. Molti di loro sono stati arrestati.

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  • LA PETIZIONE CONTRO ITALIA-ISRAELE

    Intanto è stata lanciata sul web una petizione per chiedere che Italia-Israele non venga disputata, o almeno che il match venga boicottato da giocatori e tifosi.

    Le firme sono state rapidamente migliaia, con la campagna contro il match di qualificazione all'Europeo pubblicizzata soprattutto su Instagram.

    Tra i commenti c'è chi sottolinea come l'Italia debba scendere in campo per provare a qualificarsi al Mondiale ed evitare una terza assenza al torneo internazionale, mentre dall'altra parte migliaia di tifosi sottolineano come l'importanza politica della questione sia ben più importante rispetto all'eventuale torneo 2026, al quale la Nazionale azzurra potrebbe comunque qualificarsi vincendo il resto delle partite (anche passando dai playoff).

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  • LA VENDITA DEI BIGLIETTI

    Come sta andando la vendita dei biglietti per Italia-Israele? Così così, nonostante la FIGC ha scelto di offrire svariate riduzioni per i tifosi, nonchè prezzi bassi in generale. 

    C'è da dire che la vendita è appena cominciata, eppure i biglietti venduti fin qui non sono affatto pochi e i settori in cui è possibile acquistarli sono ben lontani dall'essere vuoti: i fans dell'Italia non sembrano avere intenzione, dati alla mano, di boicottare completamente Italia-Israele e andare contro il match contro il team avversario. Eppure la sensazione è che si tratterà, qualora si giochi, del match azzurro con meno spettatori degli ultimi anni.

    Un anno fa l'Italia superò Israele 4-1 nella partita di Nations League giocata proprio a Udine, a margine della quale ci furono cortei e proteste per la presenza del team avversario. I biglietti venduti furono appena 11.000, ma sembra che questa volta saranno anche meno.

    Nonostante i biglietti venduti per Italia-Israele non siano certo pochi, vista la campagna di boicottaggio le petizione lanciata online, difficilmente lo stadio dell'Udinese sarà pieno. La sensazione è che, anche con eventiali tagliandi omaggio (come capitato lo scorso anno), l'impianto sarà praticamente nuovamente vuoto per metà. O meno.

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