Esordio con vittoria per Gennaro Gattuso sulla panchina dell'Italia, con tanto di largo scarto che migliora la differenza reti generale: Estonia travolta con una 'manita' maturata interamente nel secondo tempo. Lunedì sarà di nuovo tempo di tornare in campo: a Debrecen, in Ungheria, contro Israele.
L'idea di un calcio più verticale accompagna le trame degli azzurri in un primo tempo a senso unico in termini di occasioni: la porta di Hein sembra però stregata, a partire dal piazzato di Politano che sibila a un passo dal palo dopo una deviazione. L'estremo difensore estone è attento nella stessa azione sia su Zaccagni che Dimarco, poi è Kean a graziarlo: clamoroso errore sottoporta che grida vendetta. Retegui svetta, ma Hein si oppone e, con l'aiuto della traversa, tiene in equilibrio il punteggio.
Il muro invisibile dalle parti del portiere si fa più spesso al 55', quando sulla botta di Tonali è più che apprezzabile il riflesso del solito Hein. L'Estonia parcheggia il pullman col solo obiettivo di uscire dal 'Gewiss Stadium' con un punto prestigioso, ma Kean non è dello stesso avviso: Dimarco crossa per Retegui che allunga dalle parti del bomber della Fiorentina, letale nel trovare la porta in terzo tempo.
Proprio Kean si mette in proprio tre minuti più tardi: prima resiste al duello fisico con Kuusk, poi calcia di potenza ma è il palo pieno a negargli la doppietta. Hein si esalta anche sul tuffo di un ottimo Zaccagni, ma nulla può sul piazzato di Retegui: tiro chirurgico dal limite e palla all'angolino nel suo vecchio stadio. Dalla panchina si rivede Raspadori, a cui bastano quattro minuti per timbrare il cartellino: il nuovo attaccante dell'Atletico Madrid si fa trovare pronto all'appuntamento col colpo di testa e ringrazia l'ex compagno di squadra Politano per l'assist.
Gattuso concede l'esordio a Pio Esposito, ma è Retegui a prendersi nuovamente la scena: l'ex Genoa non fallisce di testa sul cross preciso di Cambiaso. Nel recupero c'è gloria anche per Bastoni, completamente dimenticato dalla difesa estone.
