L'Inter ha la squadra più forte o no: chi ha ragione tra Bergomi e Del Piero? La stagione della Juventus è compromessa? Cosa manca al Milan? Il 3X3 di GOAL

Antonio Torrisi - "Chi vi scrive, di solito, tende a lasciare ampio spazio, sul terreno della ragione, a chi il campo lo ha visto da vicino e non dietro a una scrivania. Chi ha giocato sa, e chi lo ha fatto ai più alti livelli del calcio forse anche di più degli altri. Quindi meglio lasciar parlare loro. Poi ci sono le opinioni personali, certo, ma anche quelle si piegano al volere del rettangolo verde. Alle sue regole. Ai risultati.

Da quanti anni è che si parla di Inter più forte? Sinceramente: da quanto si discute della forza complessiva dei nerazzurri, sbandierata a destra e sinistra e portata avanti quasi fosse l'unico modo per leggere le prestazioni di quella che prima era la formazione di Inzaghi e adesso di Chivu? E si parlava di Inter più forte nella stagione 2021/22, e lì ci stava. Inzaghi perde lo Scudetto, il Milan ne approfitta. Si parlava di Inter più forte anche in quella 2022/23, quando il Napoli ha dominato un campionato che non ha potuto far altro che assistere a una cavalcata quasi irripetibile. Si parlava di Inter più forte un anno dopo, culminato con la vittoria della seconda stella e con una prestazione complessiva senza rivali. E basta, no? Eh, no.

Per tutti l'Inter era la più forte anche nella scorsa stagione, nonostante un Napoli che ha potuto fare il mercato voluto da Antonio Conte e nonostante la stessa-(quasi) identica-rosa dell'annata precedente. E adesso? Ancora? Ancora con il discorso che l'Inter è la più forte del campionato, con un'altra sessione di mercato che è andata a rinforzare la squadra di Conte (al netto delle solite lamentele) e la stessa-(quasi) identica-rosa di due anni fa? 

L'Inter a Napoli si presenta con due soli giocatori diversi rispetto alla formazione-tipo della stagione 2023/24. Questo non può essere ignorato. Tra l'altro con giocatori ultratrentenni che già due annate fa sembravano essere arrivati alla fine della corsa. Eppure si parla di "Inter più forte", ancora. Ha ragione Del Piero quando dice che 'la più brava è quella che vince'. Ma dopo l'ennesimo scontro diretto perso (come dice Bergomi) non si può parlare di un gap con le altre, considerando anche un Napoli con più risorse (anche e soprattutto in termini energetici). Anche basta".

Lelio Donato - "Cosa si intende per definitivamente compromessa? Qual è l'obiettivo realistico di questa Juventus? 

Forse è da qui che bisognerebbe partire per mettere ordine in una situazione che definire caotica sarebbe perfino eufemistico. Dalle parti della Continassa manca chiarezza su tutti i fronti. Da tanto, troppo tempo.

E allora proviamo a farla noi un po' di chiarezza. La Juventus non è, anzi non è mai stata, in corsa per lo Scudetto. Come potrebbe esserlo una squadra che pochi mesi fa è arrivata a distanze siderali dal Napoli campione d'Italia ma anche dall'Inter, rischiando seriamente di restare fuori dalla Champions League agguantata solo grazie ad un rigore contro il Venezia retrocesso? Qualcuno pensava davvero che gli acquisti di Joao Mario, David, Openda e Zhegrova potessero colmare lacune evidenti in tutti i reparti?

Chiarito che l'obiettivo stagionale resta dunque il quarto posto, numeri alla mano la stagione bianconera non è (ancora) compromessa. Il distacco attualmente è di appena tre punti e siamo pur sempre solo all'ottava giornata di campionato. Ma la china presa dai bianconeri è estremamente pericolosa. Il rischio di finire fuori strada è sempre più alto. Il burrone dietro l'angolo.

Risultati e classifica a parte, alla Juventus vista contro Como e Lazio manca praticamente tutto: idee, carattere e qualità. L'esonero di Tudor aiuterà? Forse. Ma per prendere chi e per fare cosa? Da qui passa il destino di questa stagione. E non solo".

Matteo Occhiuto - "Il 2-2 col Pisa ha fotografato uno dei difetti del pur buon Milan di inizio stagione. I rossoneri faticano a mettere il lucchetto alle partite e il pari contro i toscani ne è la logica conseguenza. Nel primo tempo le occasioni avute sono state almeno tre, ma lo striminzito 1-0 con cui si è rientrati nello spogliatoio ha concesso ai nerazzurri di crederci e di trovare prima il pari e addirittura poi il sorpasso nella ripresa, con Athekame che ha evitato la seconda sconfitta in altrettante gare contro una neopromossa.

Nonostante la saggezza di uno come Modric in campo, ad Allegri serve la lucidità di chiudere i risultati al momento giusto, evitando gare in bilico fino all’ultimo secondo, come successo anche con Bologna, Napoli e Fiorentina. E poi, al Diavolo, necessità una punta: Gimenez ha un problema evidente col goal, Nkunku non è in grado di riempire l’area di rigore come serve a una grande squadra. Ma è il messicano quello che preoccupa di più: il suo impegno è innegabile e meriterebbe anche maggior fortuna ma non ha segnato in campionato e, semplicemente, questo non è accettabile per la prima punta fin qui titolare di una squadra ai vertici del campionato. 

È evidente come, sebbene il duo designato nell’undici tipo di Allegri sia Leao-Pulisic, mai schierati insieme per gli infortuni che li hanno colpiti. Per puntare allo Scudetto, tuttavia, è necessario avere anche delle alternative in grado di trovare il bersaglio. Per Gimenez non è ancora una bocciatura, ma la pazienza di Allegri sta iniziando, per forza di cose, a latitare. E gennaio offrirà una finestra interessante per porre rimedio a questo tassello mancante".