Juventus, PSG, Napoli. Alla ripresa del campionato il trittico che attendeva il Milan (in appena sette giorni) era un triplo impegno a cinque stelle di difficoltà, volendo utilizzare un termine di paragone da videogame. Tre appuntamenti complicati e, di fatto, tre passaggi a vuoto.
Leao e compagni hanno perso con Juventus e PSG, ottenendo invece a Napoli un pareggio che, per come si è sviluppata la partita, sa parimenti di ko.
Due flop e mezzo, insomma, che hanno gettato dei dubbi sul percorso, anche e soprattutto per situazioni parallele che, da qualche tempo, fanno capolino dalle parti di Milanello.
La vetta della Serie A, conquistata prima della sosta di ottobre, adesso dista tre punti, mentre in Champions servirà un netto cambio di passo, per evitare di chiudere il cammino europeo già a dicembre.
In tanti puntano il dito contro Stefano Pioli che, nelle tre partite giocate dopo la ripresa, è effettivamente sembrato in confusione, fra scelte iniziali, cambi a partita in corso e alcune dichiarazioni oggettivamente opinabili. Ma i nodi da sciogliere, per l’allenatore dello Scudetto numero 19, sono diversi.


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