Il riscatto di Gianluca Mancini: Roma mai così solida e Nazionale riconquistata. E la promessa: "Mondiale a tutti i costi"

Negli ultimi anni, il rendimento di Mancini è stato molto spesso positivo, ma non sempre è bastato alla Roma per raggiungere gli obiettivi prefissati. Per lui, quindi, questa potrebbe essere la stagione della consacrazione, come certificato anche dai numeri fin qui maturati fra club e Nazionale. 

Fra i segreti di questo avvio di stagione super, secondo Mancini, c'è l'aspetto mentale.

Tante volte con la Roma ero troppo galvanizzato sotto certi aspetti. Ho deciso di guardarmi allo specchio e ho cercato di cambiare, sia per me che per la squadra. Non so se mi ha aiutato a tornare in Nazionale ma io ho sempre accettato qualsiasi scelta.

Mancini ha giocato 8 partite su 8 con la Roma: 6 in Serie A e 2 in Europa League. Solo in un’occasione non lo ha fatto da titolare (quella di UEL contro il Lille, in cui è subentrato nel secondo tempo). I numeri non mentono: 4 clean sheet per i giallorossi e solamente 4 reti incassate fra campionato e coppe europee.

Mancini ha anche già segnato una rete in questa annata, nella sfida di Europa League contro il Nizza. Una marcatura che ha permesso al classe 1996 di posizionarsi al terzo posto nella classifica dei difensori giallorossi con più gol nella storia del club, a pari merito con Sebino Nela e Aleksandar Kolarov.

Mancini è adesso a una sola rete dal campione d'Italia Aldair, che come Mancini era un difensore centrale. Più distante è Christian Panucci, con 31 gol all'attivo. 

Il rendimento di Mancini non è passato inosservato e ha spinto Gennaro Gattuso a portarlo in Nazionale. Il centrale era sparito dai radar azzurri dopo l’Europeo: la sfida con la Svizzera agli ottavi di finale era stata l’ultima giocata da Mancini fino a quella contro Israele di un mese fa. Oltre un anno di mancate convocazioni, che avevano messo ai margini del progetto azzurro il difensore della Roma.

Sull'importanza della maglia azzurra per lui, Mancini ha sottolineato a Sky:

La Nazionale è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio. Per me è un orgoglio indossare questi colori. Quando vengo chiamato corro a prendere il treno e spero di stare a Coverciano quanto più a lungo possibile.

Senza dubbio, nella crescita recente di Mancini c’è tanto di Gian Piero Gasperini. All’Atalanta fu l’allenatore che lo lanciò, facendolo esplodere fino all’acquisto da parte della Roma. I due si sono ritrovati proprio in giallorosso ed è una coppa che ha confermato di lavorare molto bene insieme. Adesso il mirino di Mancini è puntato sul far bene con la squadra giallorossa, senza dimenticare l’obiettivo Mondiale duplice: contribuire alla qualificazione dell’Italia al torneo in programma in USA, Canada e Messico e far parte dell’eventuale gruppo di giocatori chiamati da Gattuso.