Noia e sbadigli. E pure un bel po' di fischi, quando l'austriaco Gishamer ha rimandato tutti a casa. Italia-Turchia si è conclusa così, con uno 0-0 che fotografa in pieno quanto si è visto in campo: poche occasioni da entrambe le parti, ritmi sonnolenti, idee col contagocce.
Solo che non si è trattato della classica amichevole piazzata in mezzo al campionato, di quelle che così tanto infastidiscono allenatori e club. Qui c'è ancora da costruire un pezzo d'Italia, quella definitiva che tra pochi giorni salperà verso la Germania per provare a mantenere nel nostro paese il trofeo conquistato nel 2021.
Tradotto: domani, giovedì 6 giugno, Luciano Spalletti avrà già deciso l'elenco dei magnifici 26 da portare agli Europei. La FIGC li comunicherà all'UEFA e indietro non si potrà più tornare.
Ecco perché qualcuno rischia di essersi giocato l'ultima carta contro la Turchia. Di essersela giocata bene oppure di non essersela giocata affatto. Indirizzando, magari, le scelte finali del commissario tecnico e il fatidico sfoltimento dei 29 preconvocati.