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Pep Guardiola Mario Gotze BayernGetty

Guardiola pazzo di Gotze: il retroscena su come lo ha strappato al Borussia Dortmund

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C’è cresciuto calcisticamente nel Borussia Dortmund, con la maglia giallonera addosso si è imposto come uno dei più grandi talenti del panorama calcistico mondiale ed ha anche vinto due campionati meritandosi un posto nella storia del club.

Mario Gotze ha impiegato pochissimo tempo a diventare uno degli idoli assoluti dei tifosi del Borussia ed è anche per questo motivo che il suo trasferimento al Bayern nell’estate del 2013 ha scatenato tante polemiche.

Allora era considerato una delle stelle emergenti del calcio tedesco (un anno dopo la Germania vincerà i Mondiali grazie ad un suo goal in finale contro l’Argentina) ed il club bavarese pur di strappare il cartellino agli acerrimi rivali, mise sul tavolo qualcosa come 37 milioni di euro.

Una cifra esorbitante per i tempi, ma ad avere un ruolo fondamentale nell’operazione fu soprattutto un uomo: Pep Guardiola.

A svelarlo è stato l’ex difensore del Borussia Dortmund, Felipe Santana, in una lunga intervista rilascia a ‘Relevo’.

  • “IL NEYMAR TEDESCO”

    Il difensore brasiliano, che nel 2024 ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato, ha svelato che si trovava con Gotze quando Guardiola lo ha chiamato per convincerlo ad unirsi al Bayern.

    “Trasferirsi a Monaco veniva visto come il passo successivo. Noi avevamo vinto il campionato, ma comunque il Bayern era considerato un qualcosa di più grande. Mario Gotze e Mats Hummels ci sono andati per Guardiola. Credo che sia il sogno di tutti i giocatori lavorare lui. Per Mario credo che sia stata la stessa cosa. Vinse il Golden Boy ed ero con lui ad Ibiza quando Guardiola lo chiamò. Gli disse: ‘Mario, ti amo. Io voglio due giocatori, ma uno sono sicuro che non verrà mai in Germania, Neymar. L’altro sei tu. Perché non avere il Neymar tedesco’. Come fai a dire di no ad una proposta del genere, è impossibile”.

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  • “ERO TRISTE PER SAHIN”

    Tra le stelle di quel Borussia Dortmund c’era anche Nuri Sahin, gioiello turco che nel 2011 si trasferì al Real Madrid. Una decisione la sua che si rivelerà sbagliata.

    “Perché ha fallito al Real? La cosa non mi ha sorpreso, ma mi ha intristito molto perché conoscevamo le sue qualità. Il campionato spagnolo era completamente diverso da quello tedesco nel quale si tiene molto di più la palla. Sahin con il pallone era magico, ma si esaltava in un contesto più tattico e meno tecnico. Per questo in Germania ha fatto meglio. Non so cosa gli sia successo, è arrivato e gli hanno messo addosso un peso terribile dandogli la 5 di Zidane. Doveva essere la grande promessa ma non ha funzionato. A Liverpool è stata poi la stessa cosa, eravamo tristi nel non vedergli fare le cose che aveva fatto a Dortmund”.

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  • “GUNDOGAN ERA GIA’ PRONTO”

    A prendere il posto di Sahin nel cuore del centrocampo del Borussia sarà poi un giovanissimo Gundogan.

    “Era più giovane di Sahin, ma aveva le stesse qualità. Quando Sahin se ne è andato, Gundogan era già pronto. Lo presero dal Norimberga proprio per questo. Al Borussia c’era una filosofia che poi ha aiutato molto in termini di cessioni e acquisti. Quando è andato via Lewandowski è arrivato Aubameyang, poi Haaland, poi Sancho”.

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