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Giuseppe RossiGetty Images

Giuseppe Rossi e la Juventus sfiorata: “Marotta e Conte mi volevano per il dopo Del Piero”

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Quella di Giuseppe Rossi è stata una carriera fortemente condizionata da gravi infortuni, ma quando è stato bene ha ampiamente dimostrato di essere un attaccante di valore mondiale.

Un talento assoluto che, esploso giovanissimo al Manchester United, avrebbe avuto la possibilità anche di vestire le maglie di grandi altri club europei, se solo tutte le tessere dei vari puzzle fossero andati al loro posto.

‘Pepito’, che in Italia ha brillato soprattutto con Parma e Fiorentina, in un’intervista rilasciata a ‘RadioTV Serie A con RDS’, ha svelato alcuni degli ‘sliding doors’ della sua carriera.


  • “IL TRIDENTE CON MESSI E VILLA”

    “Mi voleva il Barcellona di Guardiola. La figura principale di quella squadra era ovviamente Leo Messi e all’epoca si diceva che tutti coloro che andavano al Barça passassero da lui. Non so se la cosa fosse vera, quello che so invece è che mi vedevano in un tridente con lui e David Villa. Questo fa capire cosa ero diventato, ma la trattativa non andò a buon fine perché il Villarreal chiedeva di più a livello di base fissa. Potevo giocare in una delle squadre più forti del mondo, ma saltò tutto”.

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  • Giuseppe Rossi Villarreal 23092007Getty Images

    “IL DOPO DEL PIERO”

    “Quella stessa estate ci fu anche la possibilità di andare alla Juve. Parlai con Marotta e Conte e mi dissero che mi volevano per il dopo Del Piero. All’inizio non ero convinto del fatto che potesse che la Juve fosse tornata ad essere la grande squadra di un tempo, ma mi fecero un’offerta che non potevo rifiutare. Dissi al Villarreal che volevo partire, ma il club aveva già fatto delle cessioni e voleva fare bella figura in Champions League”.

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  • “L’INFORTUNIO TOGLIE TUTTO”

    “L’infortunio ti toglie tutto, è bruttissimo sapere di non poter fare nulla. Sono momenti pericolosi, anche a livello psicologico. In mille giorni di infortunio ho imparato a pensare meno ai se e a concentrarsi di più sugli obiettivi giornalieri per tenere vivo il sogno”.

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  • Giuseppe Rossi / Italy Ireland / Friendly MatchGetty Images

    “TRADITO DA PRANDELLI”

    “Prima dei Mondiali in Brasile alla Fiorentina stavo vivendo uno dei momenti più belli della mia carriera. Ero capocannoniere e la squadra era seconda ma a gennaio arrivò l’infortunio che mi tenne fuori per tre mesi. Giocai bene le ultime partite, poi nel pre-Mondiale dissi a Prandelli che lo avrei stupito. Ero sicuro di andarci, invece mi chiamò nello spogliatoio per dirmi che non sarei rientrato tra i convocati. Mi sentii tradito da lui, ora l’ho superata ma se ci ripenso il tradimento lo sento ancora”.

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