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Gioventù, fiducia e l’esperienza di Mandanda: come il Rennes sfiderà il Milan a San Siro

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Scocca l’ora dei playoff di Europa League. Il Milan, retrocesso dopo il terzo posto nel girone F di Champions League, nell’urna ha trovato il Rennes di Julien Stèphan.

Sarà un duello, inedito, tutto rossonero a San Siro: da una parte il blasone e la qualità della squadra di Stefano Pioli, dall’altra la voglia di stupire dei bretoni, che per il quarto anno di fila sono arrivati in Europa e sognano di spingersi agli ottavi, fin qui mai raggiunti.

Sarebbe un risultato storico, contro un avversario esaltato dallo stesso Rennes sui propri canali ufficiali, che darebbe ulteriore lustro a una società che sta mandando avanti da anni un progetto di costante crescita.

  • LA STORIA RECENTE DEL RENNES

    Sempre presente in Ligue 1 da ormai trent’anni, il Rennes è una delle realtà più consolidate del calcio francese.

    In un contesto in cui i giant killing - vedi Saint-Étienne, Bordeaux e Auxerre - sono anche abbastanza frequenti, i bretoni raramente hanno sempre tenuto una costanza di rendimento invidiabile: negli ultimi dieci anni, il peggior piazzamento è stato un decimo posto nella stagione 2018/19, dove però è arrivata la vittoria della terza Coppa di Francia.

    Il tutto è frutto di una filosofia precisa del club, che per certi versi ha compiuto una parabola molto simile all’Atalanta in Italia: puntare sul vivaio e sui giovani, potenziato e fondamentale ormai da due decenni, con un sistema di gioco ben definito.

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  • RennesGetty

    MOMENTO TOP: OTTO VITTORIE DI FILA

    Anche in questa stagione, il Rennes non sta deludendo, seppur l’inizio non sia stato dei migliori.

    I bretoni hanno vissuto alcuni momenti di difficoltà fra inizio ottobre e fine novembre, collezionando quattro punti in otto partite. Da lì il club ha trovato la forza di ripartire, esonerando Bruno Genesio e riportando in panchina Julien Stèphan, che aveva già guidato i rossoneri da dicembre 2018 a marzo 2021.

    Il ritorno del mister homemade ha fatto benissimo a Mandanda e compagni, che vantano una striscia aperta di otto vittorie di fila (di cui una maturata ai calci di rigore contro il Marsiglia in Coppa di Francia). L’ultima sconfitta, amara, è arrivata il 14 dicembre, nell'ultima giornata della fase a gironi con il Villarreal. Peraltro in maniera del tutto rocambolesca.


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  • IL PERCORSO IN EUROPA LEAGUE

    Dopo le prime cinque giornate di Europa League, nell’ultimo atto dei gironi i bretoni ospitavano il Villarreal al Roazhon Park.

    Un confronto fra due squadre già certe di avanzare, perlomeno ai playoff, ma che vedeva i rossoneri in posizione di vantaggio: con una vittoria o un pari nel confronto con gli spagnoli, sarebbero stati direttamente ottavi di finale.

    Con la partita ferma sul 2-3 per il Submarino Amarillo, ecco che accade di tutto nel maxi recupero: minuto numero 100, punizione dal limite per il Rennes.

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  • Rennes-VillarrealGetty

    UNA TRAVERSA A NEGARE GLI OTTAVI

    Le Fee prova a tirare direttamente in porta, l’arcobaleno è quasi perfetto: il quasi è costituito dalla traversa, che nega all’ex Lorient il goal ma gli offre una seconda chance.

    Sul secondo tentativo il 28 rossonero trova il 3-3, facendo esplodere di gioia il pubblico bretone. Al Var però si rendono conto di una regola quasi dimenticata: così come per un calcio di rigore, non è possibile per un giocatore che ha preso un palo o una traversa su punizione toccare per primo il pallone. La rete viene annullata, il Rennes è costretto a passare dai sedicesimi di finale.

    In quella gara, inoltre, da annotare anche l’uscita in barella di Gabbia, che stasera giocherà titolare: un brutto scontro con il compagno Raul Albiol gli provocò un trauma cranico che lo mise fuori gioco.

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  • Arthur Theate Getty Images

    GIOVENTÙ AL POTERE

    Il Rennes è una delle squadre più giovani dell’Europa League: 25 anni di età media, solo Liverpool, Bayer Leverkusen e Tolosa ne vantano una più bassa fra quelle che hanno superato i gironi.

    Questo si ricollega al discorso fatto in precedenza sul vivaio: il club bretone crede e punta tantissimo sulla creazione dei talenti. In Ligue 1 i bretoni sono la terza squadra per presenze di calciatori formati nel settore giovanile (258): si tratta di Truffert, Omari, Guéla e Désiré Doué, Belocian e Lambourde.

    Fra questi, nessuno è nato nel vecchio millennio: si va dai 23 anni di Omari ai 18 di Lambourde. Senza disdegnare acquisti mirati, come quello di Arthur Theate, prelevato dal Bologna (31 presenze e 2 goal nella Serie A 2021/22).

  • Steve Mandanda Rennes Ligue 1Getty

    LEADER FRA I PALI

    A far da chioccia a tutti questi giovani c’è un totem fra i pali: Steve Mandanda, capitano dei bretoni a 38 anni.

    Dopo 613 presenze con l’Olympique Marsiglia, dall’anno scorso ha deciso di sposare il progetto Rennes: in un anno e mezzo 68 gettoni in tutte le competizioni, a testimonianza della sua centralità nel progetto nonostante una carta d’identità tutt’altro che verde.

    Discorso diverso, invece, per Nemanja Matic: l’ex giocatore della Roma, che in estate aveva fatto di tutto per vestire la maglia del Rennes, non si è mai ambientato in Bretagna ed è andato via a gennaio, sbattendo le porte, direzione Lione.

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  • Julien Stephan RennesGetty

    CHI È JULIEN STÈPHAN

    A guidare i rossoneri in panchina ci sarà Julien Stéphan. Figlio di Guy, attuale vice-allenatore della Francia vice campione del Mondo, nativo di Rennes, l’allenatore classe 1980 (appena cinque anni più grande di capitan Mandanda), è tornato a novembre sulla panchina della squadra della sua città natale.

    Dopo aver smesso precocemente di giocare - ad appena 26 anni - inizia il percorso da allenatore, che già nel 2012 lo porta a guidare l’Under 19 dei bretoni. Nel club rossonero scalerà le gerarchie: dalla Primavera alla squadra riserve, per poi fare il salto in prima squadra a dicembre 2018.

    Da lì è partito un triennio di grandi soddisfazioni: le qualificazioni europee in serie, ma soprattutto la vittoria della terza Coppa di Francia per i bretoni sul PSG nel 2019: un trofeo mancava dalla bacheca rossonera da 48 lunghi anni. Nel 2021 si dimise dopo un periodo difficile, contraddistinto da tre sconfitte consecutive ma, dopo un anno e mezzo con tanti alti e bassi allo Strasburgo, a novembre è tornato nella sua Rennes.

  • Arnaud KalimuendoGetty

    COME PUÓ FAR MALE AL MILAN

    Le carte in regola per mettere in difficoltà il Milan, comunque sulla carta favorito, il Rennes le ha.

    Innanzitutto la squadra di Pioli dovrà fare attenzione a Arnaud Kalimuendo: la punta cresciuta nel PSG ha segnato sette goal nelle ultime otto partite. Classe 2002, è un attaccante molto veloce e potente fisicamente: quattro anni fa stregò sia Thiago Motta, suo allenatore nell’Under 19 del PSG, sia Francesco Totti, che lo prese all’interno della sua società di scouting, la CT10.

    Occhio poi ai numeri offensivi: il Rennes è il terzo miglior attacco della Ligue 1 con 31 goal, secondo per xGoals (37,18).

    La squadra di Stephan non alza quasi mai il pallone: sia in Ligue 1 che in Europa League gioca tanto con il fraseggio, risultando sia in patria che in UEL una delle formazioni che meno si affida al lancio lungo.

    Questo aspetto per certi versi può favorire il Milan, che dunque si troverà di fronte una squadra con caratteristiche simili: la chiave tattica, dunque, sarà vedere chi riuscirà a far camminare meglio e più velocemente il pallone.

    Inoltre il Rennes, che gioca con il 4-4-2, farà grande affidamento sugli esterni di centrocampo: a destra Bourigeaud - 21 goal nella Ligue 1 2021/22 - e a sinistra Désiré Doué, altro elemento in grande ascesa oltralpe. In questo senso sarà importante il lavoro di Florenzi e Theo Hernandez, così come l’aiuto che dovranno dare Pulisic e Leo in fase di ripiegamento.

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  • RennesGetty

    LA PROBABILE FORMAZIONE DEL RENNES

    RENNES (4-4-2): Mandanda; G. Doué, Omari, Theate, Truffert; Bourigeaud, Matusiwa, Santamaria, D. Doué; Kalimuendo, Terrier.

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