La stagione 1990/91, sotto la guida del nuovo allenatore Emiliano Mondonico, è per Sordo quella del debutto in Serie A, che arriva alla 3ª giornata il 23 settembre 1990. Si gioca al Comunale contro l'Inter di Trapattoni, Sordo parte titolare con il numero 7 sulle spalle, a deciderla sono il suo amico Lentini (che ha sulle spalle l'11) e il grande acquisto estivo, Rafael Martin Vasquez, che fissano il punteggio sul 2-0 per i granata.
"Il 1989/90 è stato un anno pazzesco, senza problemi, dove andò tutto bene - dirà Sordo -. L'anno dopo debuttai in Serie A, eravamo un grande gruppo. Ci siamo tolti delle soddisfazioni, il mister è stato bravo a gestirci alla grande. Si andava tutti d'accordo, gente perbene oltre a 4-5 fuoriclasse".
A fine stagione i granata conquistano l'Europa piazzandosi al 5° posto in Serie A, mentre Sordo (26 presenze fra campionato e Coppa Italia) vince, senza disputare il torneo, anche quello che resterà l'unico trofeo europeo del Torino, la Mitropa Cup. I compagni superano 2-1 il Pisa in finale. Ma l'anno migliore della carriera del centrocampista di Carrara sarà il successivo, il 1991/92.
In campionato il Torino migliora ulteriormente, con il 3° posto finale dietro Milan e Juventus, ma, soprattutto, la squadra di Mondonico è protagonista di una cavalcata irresistibile in Coppa UEFA. Sordo, che debutta nelle Coppe europee il 19 settembre 1991 con il KR Reykjavík, è uno dei protagonisti.
Battuti gli islandesi, i granata superano il Boavista, l'AEK Atene e il Boldklubben, andando a sfidare il Real Madrid nelle semifinali. La squadra di Mondonico compie l'impresa: sconfitta onorevole per 2-1 al Bernabeu e storico successo 2-0 al ritorno al Delle Alpi. È finale contro l'Ajax, ma qui subentra la sfortuna: rocambolesco 2-2 nell'andata a Torino, 0-0 dopo aver colpito 2 pali e una traversa ad Amsterdam, e trofeo che va in Olanda alla squadra di Van Gaal.
Sordo gioca entrambe le sfide subentrando nel secondo tempo. Ad Amsterdam, entrato al 56' al posto di capitan Cravero con il numero 14 sulle spalle, è lui a colpire nel finale una clamorosa traversa con una girata dal cuore dell'area su palla messa in mezzo di testa da Mussi. Gianluca si mette le mani in testa e ancora oggi ripensa spesso a quel momento: l'eventuale goal avrebbe regalato la Coppa UEFA al Torino.
"Quell'azione l'ho sognata tante volte- ammetterà -. I tifosi del Toro, quando mi vedono, mi ricordano sempre quel momento. È stata una delle poche volte che ho calciato troppo bene il pallone, come mi insegnava Sergio Vatta. È stato un incubo, siamo stati sfortunati. Abbiamo pianto in tanti".
Sordo chiude il 1991/92 con 31 presenze complessive e un goal, il primo in Serie A, segnato all'ultima giornata di campionato nel pirotecnico 5-2 casalingo sull'Ascoli. Ma la migliore stagione in granata del centrocampista di Carrara sarà l'anno seguente, il 1992/93. Il classe 1969 colleziona 27 presenze e 2 goal in Serie A, più 9 partite e 2 reti in Coppa Italia e 4 apparizioni in Coppa UEFA, per complessive 40 presenze e 4 goal in Serie A.
Duei momenti indimenticabili. Il primo è il goal nel derby della Mole dell'andata il 22 novembre 1992. Sordo segna al 53' su assist di Casagrande, poi Vialli pareggia e nel finale, in pieno recupero, un autogoal di Venturin dà il successo ai bianconeri.
"Ricordo sempre volentieri quella rete, purtroppo in stile Toro venimmo rimontati nel finale con un autogoal decisivo di Venturin".
L'altra è la doppia finale di Coppa Italia, l'ultimo trofeo vinto dai granata nella loro storia. Sordo è titolare in entrambi i confronti di finale con la Roma. Ad imporsi è il Torino, che vince 3-0 al Delle Alpi la gara di andata, e poi perde 2-5 all'Olimpico nel match di ritorno. La Coppa Italia, secondo trofeo di Sordo in granata da professionista, sarà anche l'ultimo titolo conquistato dal club piemontese nella sua storia fino ad oggi.
Il quinto anno di Sordo in maglia Torino sarà anche l'ultimo del giocatore carrarese con il club che lo ha visto crescere. Gianluca fra campionato, Coppa Italia e Coppa delle Coppe totalizza in totale 28 presenze e un goal, l'ultimo in granata, realizzato alla Cremonese il 17 aprile 1994 (1-1 il punteggio della gara). Chiude la bella avventura con i granata, di gran lunga l'esperienza di club più positiva della sua carriera, con un bilancio di 152 presenze e 9 goal.