Missione di giornata per la Juventus: accedere ai quarti di Europa League. Centrata. La Juventus, forte del successo di misura dell’andata, tiene botta a Friburgo e crea una stagione nella stagione. Ambiente incandescente, con due curve a spingere la truppa biancorossa, sicuramente uno degli stadi più caldi del vecchio continente. Un rigore di Vlahovic, che non segnava dal match casalingo con il Nantes, e un lampo di Chiesa a tempo scaduto valgono il pass.
Tra i padroni di casa, a sorpresa, l'italiano Grifo va in panchina. Streich schiera un 3-4-3 con Holer e Sildillia titolari. Dentro anche il giapponese Doan.
Una sola novità, per gli ospiti, rispetto ai chiacchiericci della vigilia: in avanti c’è Kean e non l’acciaccato Miretti, dietro Gatti a completare il pacchetto arretrato, sulla fascia destra preferito Cuadrado a De Sciglio.
Il Friburgo, spalleggiato dai decibel dei suoi tifosi, crea la prima vera occasione del match: super Szczesny sul colpo di testa ravvicinato di Ginter. Dopodiché, è la Juve a salire in cattedra. Prima i bianconeri assaporano la rete con Vlahovic: annullata per fuorigioco. Ma la determinazione dei bianconeri viene premiata, con anche in questo caso la tecnologia al potere, per un fallo di mano su conclusione di Gatti: trasformazione non perfetta del 9 juventino, ma efficace. Nell’azione, per doppio giallo, Gulde saluta anticipatamente la gara.
Nella ripresa i bianconeri vanno di gestione, probabilmente pensando anche l’imminente derby d’Italia in campionato. Allegri concede minuti a Chiesa e Iling Junior e, dal canto suo, il Friburgo paga l’inferiorità numerica soprattutto a livello di testa. Un solo spavento per la retroguardia zebrata, ma Szczesny è in serata decisamente sì e non si passa. A tempo praticamente scaduto, però, sale in cattedra Chiesa: il classe 1997 timbra la traversa e pochi istanti dopo mette la firma personale sul definitivo 0-2. Sipario.




