Calciatore per caso, Neymar come idolo: Estanis Pedrola, il talento che sta stregando la Samp

La scuola di formazione è tipicamente blaugrana. Esterno sinistro, molto più votato al dribbling e al velluto sul piede che al movimento senza palla. Pirlo, in merito, lo ha già pungolato, ma non può che dipendere dal talento dell'ex Barcellona.

Del resto, parliamo di un ragazzo con una qualità impressionante sia nel calcio che nel possesso palla, fattori che in Serie B fanno la differenza. Fin qui è stato oggetto misterioso per le difese della cadetteria, che faticano a tenere un passo la cui diversità è palpabile.

Pirlo lo ha tenuto sempre in campo e i risultati sono arrivati: due goal contro Venezia e Cremonese, quello dello Zini fondamentale per evitare quello che sarebbe stato per i blucerchiati il terzo ko consecutivo.

Il 50% del fatturato offensivo dei liguri in queste prime quattro uscite è suo.

I catalani hanno deciso di svezzarlo mandandolo a Genova. A Bogliasco ha subito stretto con Gerard Yepes, come lui originario di Barcellona.

La formula scelta è quella di prestito con obbligo di riscatto, a condizioni già quasi raggiunte dal ragazzo. Certo è, tuttavia, che i blaugrana si siano premurati di riservarsi una recompra che, date le premesse iniziali, potrebbe facilmente scattare.

Ha già conquistato i cuori della Gradinata Sud, che ha capito subito di aver trovato un elemento di assoluto valore.

E dire che lui il calciatore nemmeno voleva farlo. L'approccio col pallone arriva per caso. A scuola, durante l'ora di educazione fisica, serviva il decimo per completare una partita cinque contro cinque. Tocca a lui colmare il vuoto, prendendo un posto che non lascerà più.

Un po', insomma, come quando ai comuni mortali manca una persona per il calcetto del giovedì. Lì è entrato in gioco lui, incontrando sensazioni impossibili da ignorare col pallone fra i piedi.

Non che a casa lo sostenessero più di tanto. Come ha avuto modo di raccontare al Secolo XIX, al papà di Estanis capitò addirittura di addormentarsi durante una sua partita giovanile. Nonostante lo spettacolo in campo, ovviamente.

Il suo idolo è Neymar, che il piccolo Pedrola ammirava a Barcellona. All'epoca, però, il classe 2003 vestiva la maglia dell'altra squadra della città catalana, quella dell'Espanyol.

Nel 2019 il passaggio al Reus, per poi andare ai blaugrana due anni dopo. Una trafila culminata con l'amaro clasico fra squadre B dell'anno passato, con il Real Castilla che si impose sul Barça B nella semifinale per la promozione in LaLiga2.

Il brasiliano, prima o poi, spera di incrociarlo, magari per una sfida a suon di dribbling sulla fascia mancina.

Per adesso, però, se lo gode la Samp. E i numeri sono impressionanti; non solo i goal, già due, ma anche il numero di dribbling riusciti, una media di 8.18 a partita nelle prime quattro uscite di Serie B.

La percentuale delle azioni riuscite è del 60% ed è in crescita sin dalla prima gara, a testimonianza di come il ragazzo si sia subito reso conto del peso specifico avuto nello scacchiere di Pirlo.

Pedrola diverte e si diverte e si prepara a uno step ulteriore: trascinare la Samp fuori dall'empasse delle ultime partite. Il mirino blucerchiato è sulla promozione, al talento di Cambrils il compito di navigare con il Baciccia verso acque dorate.