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Real Madrid's biggest problemsGetty

E’ un Real Madrid da sistemare: i problemi che Ancelotti deve risolvere per riportare la squadra in carreggiata

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All’inizio di questa stagione, la sensazione di molti era quella che il Real Madrid fosse destinato a vincere tutto. Difficile d’altronde vedere le cose in maniera diversa se la squadra campione d’Europa e di Spagna si rafforza aggiungendo alla sua rosa uno dei giocatori più forti del pianeta: Kylian Mbappé.

A disposizione di Carlo Ancelotti è stata messa una rosa fantastica e tra l’altro composta da molti elementi ancora giovani e nella fase migliore della loro carriera.

In realtà però, il campo sin qui ha detto che non tutto è andato come in tanti avevano previsto. Non si può certo dire che con Mbappé il Real sia peggiorato, ma ad oggi non si può nemmeno asserire che abbia convinto del tutto. Le sconfitte patite con il Lille in Champions League e con il Barcellona in Liga, hanno evidenziato alcuni problemi chiave e, come se non bastasse, il ritiro di Toni Kroos si sta rivelando un qualcosa dal peso specifico molto più elevato di quanto si potesse pensare.

In campionato i Blancos sono distanziati di nove lunghezze dalla capolista Barcellona (il Real ha una partita in meno) e in Champions League l’approdo diretto agli ottavi di finale non è più così scontato.

E’ presto per parlare di campanelli d’allarme, ma i problemi ci sono, sono facilmente identificabili e Carlo Ancelotti deve risolverli se vuole riportare la sua squadra sulla giusta rotta.

  • Real Madrid CF v FC Barcelona - La Liga EA SportsGetty Images Sport

    MBAPPÉ DEVE FARE DI PIÙ

    Una cosa va chiarita subito: Mbappé non sta avendo problemi nel trovare la via della rete. In 14 partite con il Real Madrid, ha già segnato otto goal accompagnati da due assist e, comunque si voglia girare la cosa, si tratta di buoni numeri. La sensazione è comunque quella che un giocatore del suo calibro possa e debba fare di più.

    Il campione francese nel corso degli anni si è abituato a superare la soglia delle quaranta marcature a stagione, tuttavia sembra ancora un giocatore in qualche modo incompleto. Di fatto è lo stesso attaccante che era quando aveva vent’anni e non è migliorato in maniera netta in nessuna area specifica del suo gioco.

    Mbappé a Madrid sta facendo le stesse cose che faceva al PSG, pur giocando in posizione più centrale per convivere con Vinicius, spesso però tende ad allargarsi sulla sinistra, andando ad occupare gli spazi sbagliati e a creare sovraffollamento.

    Senza palla le cose non vanno meglio, anzi. Non è mai stato un uomo di corsa e anche a Madrid spesso tende a non tornare dopo aver perso palla. Non gli si può chiedere di pressare incessantemente, ma Ancelotti ha bisogno che anche lui faccia un lavoro difensivo affinché le cose funzionino.

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  • Real Madrid C.F. v Borussia Dortmund - UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD3Getty Images Sport

    TIRARE FUORI IL MEGLIO DA BELLINGHAM

    Jude Bellingham è stato forse il giocatore che più è stato costretto a rivedere la sua posizione in campo dopo l’arrivo di Mbappé. La sua prima stagione al Real Madrid è stata magnifica, anche se la sua media realizzativa si è sensibilmente abbassata nel corso della seconda parte. La cosa è stata dovuta al fatto che è stata leggermente modificata la sua posizione e che quindi la possibilità di penetrare in area è venuta meno.

    In questa nuova stagione, il gioiello inglese sta orbitando in zone più periferiche dell’arco offensivo e la cosa si è tradotta in un dato eloquente: fin qui non è ancora riuscito a trovare la via della rete.

    Era ovvio che, avendo Vinicius e Mbappé davanti, la sua produzione offensiva sarebbe stata destinata a calare, ma in pochi avrebbero potuto prevedere un crollo così netto.

    Bellingham è un giocatore che sa fare un po’ di tutto ed infatti è il perfetto esempio del centrocampista box-to-box moderno. Ha però anche 21 anni ed è normale che continui anche a commettere errori. A volte tende ancora a strafare e la cosa, unita alla mancanza di goal, ha portato alcuni a porsi delle domande.

    Ancelotti deve dunque trovare il modo di coinvolgere di più il gioiello inglese in area di rigore, questo senza sfavorire Vinicius e Mbappé. Trovare una soluzione non è facile, ma se c’è un allenatore che può riuscirci questo è lui.

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  • Real Madrid CF v FC Barcelona - La Liga EA SportsGetty Images Sport

    RAFFORZARE LA DIFESA

    Se l’attacco del Real Madrid è sostanzialmente composto da superstar di caratura mondiale, non lo stesso si può dire della difesa. Relevo, in un rapporto pubblicato lo scorso fine settimana, ha insistito sul fatto che Ancelotti vede nel reparto arretrato quello con più problematiche della sua squadra. Le migliori compagini a al mondo difendono da squadra, cosa che in qui in stagione il Real non è riuscito a fare.

    I difensori Blancos hanno anche già commesso troppi errori individuali, subendo tra l’altro 15 goal in 14 partite. Mendy è stato travolto con troppa facilità da Yamal nel corso del Clasico, mentre Rudiger sta giocando a livelli ben più bassi rispetto a quelli della scorsa stagione. In tutto questo, Militao non sembra essere ancora al meglio, dopo aver saltato una stagione a causa di un grave infortunio e a destra i problemi sono ancora più gravi…

  • FBL-ESP-LIGA-REAL MADRID-VILLARREALAFP

    SERVE UN TERZINO DESTRO AFFIDABILE

    Il Real Madrid si è ritrovato costretto a fare i conti con un problema enorme: il gravissimo infortunio occorso a Dani Carvajal.

    L’esterno spagnolo era reduce da una stagione sensazionale, tanto da classificarsi al quarto posto nella classifica del Pallone d’Oro. Nonostante l’età dunque, il Real poteva ancora contare su un terzino destro di caratura mondiale e senza di lui su quella fascia i Blancos sembrano essersi persi.

    Lucas Vazquez è un discreto ripiego, un elemento sul cui impegno nulla si può dire e che offre certamente una maggiore spinta offensiva. Si tratta comunque di un’ala convertita in terzino e in fase difensiva non può dare il meglio di sé.

    Ad oggi una soluzione probabilmente più semplice sarebbe dirottare Militao a destra, visto che anche con il Brasile è stato utilizzato in quel settore del campo, spostando Tchouameni nel cuore della difesa. Questo almeno fino all’apertura della prossima finestra di mercato.

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  • FBL-EUR-C1-DORTMUND-REAL MADRIDAFP

    PRENDERE IL CONTROLLO ANCHE SENZA KROOS

    Sono bastati i primi 90’ di campionato per capire quale sarebbe stato per il Real Madrid il problema più grosso nel corso della stagione: l’assenza di un giocatore vitale come Toni Kroos.

    Senza di lui, i Blancos non hanno di fatto un metronomo e la cosa si è tradotta in un gioco o troppo lento o troppo frenetico. Non c’è nessuno che sappia trovare gli spazi giusti e distribuire il pallone quando serve. Fede Valverde e Bellingham sono bravi nel gestire e passare la palla, ma Kroos era un’altra cosa. Forse è Modric quello che più potrebbe avvicinarsi al tedesco, ma è sprecato in una posizione più arretrata, mentre Tchouameni ed Eduardo Camavinga ad oggi sono più distruttori di gioco che creatori.

    In passato si è sempre avuto la sensazione che, anche nei momenti più complicati della partita, prima o poi Kroos avrebbe preso in mano il controllo della situazione, mentre oggi senza di lui la squadra si riscopre più verticale, aggressiva e veloce, ma anche vulnerabile con e senza palla.

    Il Real oggi attacca con maggiore rapidità e questo vuol dire che è anche più esposto alle ripartenze. Senza Kroos, la squadra è dunque peggiorata nel controllo del ritmo e dello spazio.

  • Real Madrid CF v FC Barcelona - La Liga EA SportsGetty Images Sport

    RITROVARE BUONE SENSAZIONI

    Ancelotti è sempre stato bravissimo nel creare l’ambiente perfetto nel quale consentire all’ego di alcune tra le più grandi stelle del mondo del calcio di prosperare.

    I tifosi del Real parlano di ‘potere dell’amicizia’, ovvero di quelle sensazioni positive che consentono poi alla squadra anche di vincere partite che sembravano già perse. Che si tratti di allenarsi con parenti ed amici anche prima di una finale di Champions, o di festeggiare dopo una vittoria e prendersi un giorno libero, per il gruppo la cosa ha sempre rappresentato un toccasana.

    Da quando Ancelotti è tornato nel 2021 il Real Madrid ha sempre vinto in ogni stagione e se la cosa va legata ad intelligenti soluzioni tattiche, al tecnico italiano va anche riconosciuto il merito di saper alleggerire dalle pressioni il gruppo e di saper portare i giocatori a legarsi tra di loro.

    Oggi quella spensieratezza non sembra esserci più. Forse dipende dall’addio di Kroos o magari dall’arrivo di Mbappé, quello che è certo è che si avverte meno armonia al Bernabeu. I giocatori si sbracciano in campo, il club decide di boicottare la cerimonia del Pallone d’oro a causa della mancata vittoria di Vinicius, tutti segnali di un momento che si sta vivendo.

    La sfida con il Milan può rappresentare uno snodo fondamentale nella stagione, ma comunque Ancelotti sarà chiamato a trovare delle soluzioni, prima che l’annata rischi di prendere una piega inaspettata.

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