E’ stato uno dei protagonisti assoluti della sessione estiva di calciomercato ed il lungo inseguimento fatto dal Milan per assicurarselo, ha regalato agli appassionati, soprattutto quelli di fede rossonera, settimane roventi scandite da lunghi bracci di ferro, offerte e rilanci continui, e rumors incessanti.
Il Milan alla fine è riuscito a strappare Charles De Ketelaere al Bruges, per la soddisfazione di tutti coloro che intravvedevano nel gioiello classe 2001 l’erede naturale di un certo Kakà: stessa posizione in campo, stesse movenze, stesso ‘physique du role’, stessa maglia e stesse ambizioni.
Il club meneghino ha sborsato qualcosa come 35 milioni di euro pur di assicurarsi uno dei giocatori più talentuosi dell’intero panorama calcistico europeo. Esploso definitivamente ad alti livelli nella stagione 2021-2022, De Ketelaere è arrivato in Italia con credenziali importanti, compreso quella di essere entrato giovanissimo nel giro di una delle Nazionali più forti al mondo: quella belga appunto.
In realtà, del giocatore che ha incantato al Bruges, sin qui si è visto poco (o pochissimo). Il suo impatto con il calcio italiano è stato molto duro e tra le prove sfornate nella prima parte di campionato, sono pochissime quelle realmente positive.
Stefano Pioli gli ha garantito una certa fiducia (nel girone di andata ha saltato tre sole partite, una delle quali per infortunio) che però non è stata ripagata. I numeri della sua prima metà di stagione parlano di nessun goal segnato e un solo assist confezionato (alla terza giornata con il Bologna)
In molti si chiedono oggi quale sia il suo reale valore. De Ketelaere ha qualità da vendere, e su questo non ci sono dubbi, ci si domanda più che altro quanto lungo dovrà essere ancora il periodo di adattamento ad un calcio così diverso da quello al quale era abituato.


