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Kean Retegui Italia EstoniaGetty Images

Contro Israele serve equilibrio, ma rinunciare alla coppia Kean-Retegui può essere un peccato: le soluzioni per Gattuso

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Se il buongiorno si vede dal mattino, quello della Nazionale Azzurra è stato uno splendido risveglio.

Un risveglio che ha assunto i connotati del bel 5-0 rifilato all’Estonia, ma soprattutto della sensazione che qualcosa sia finalmente cambiato.

L’Italia aveva bisogno di un qualcosa di nuovo, di scrollarsi di dosso le incertezze e i dubbi del recente passato e, da questo punto di vista, Rino Gattuso ha rappresentato ciò che serviva.

Un commissario tecnico dal curriculum probabilmente non all’altezza del suo predecessore Luciano Spalletti, ma come è noto spesso in Nazionale bisogna spingersi oltre. Lui che conosce alla perfezione il mondo Azzurro e che con il tricolore sul petto si è anche laureato campione del mondo da giocatore, non si è limitato a toccare le corde giuste, ma si è spinto oltre proponendo quelle novità che tanto sono piaciute a Bergamo.

Sono state proprio la novità le chiavi di volta per una squadra che nelle ultime uscite era parsa spenta e timorosa, a partire da quella del doppio centravanti. Kean e Retegui in coppia hanno funzionato e, sebbene la loro conferma insieme dal 1’ contro Israele non sia scontata, non si può negare che rinunciare a giocatori che così bene hanno fatto può essere complicato.


  • LE SCELTE DI GATTUSO

    Della partita con l’Estonia restano certamente la vittoria, i cinque goal segnati, ma anche le intuizioni di Gattuso.

    Il nuovo commissario tecnico Azzurro non si è limitato a cercare di entrare nella testa dei suoi giocatori per poi continuare sul solco tattico tracciato dal suo predecessore, ma anzi ha portato in campo le sue idee mostrando di non avere il minimo timore nel prendersi le proprie responsabilità.

    La difesa a tre, che era sembrata essere diventata un dogma dal quale non poter scappare, è diventata una difesa a tre, davanti si sono visti due centravanti veri, Kean e Retegui appunto, tra l’altro supportati dagli esterni da due elementi offensivi come Zaccagni e Politano.

    Un’Italia all’insegna del coraggio e della voglia di far male e segnare ed è proprio questo ciò di cui forse si aveva più bisogno. Vero è che l’Estonia non rappresenta il più ostico tra gli avversari, ma nel recente passato (e non solo) spesso si è vista la nostra Nazionale non brillare contro squadre sulla carta meno forti.

    A fare la differenza è stato il modulo certamente (4-4-2 o 4-2-4 che dir si voglia), ma anche l’atteggiamento. Meno tatticismi e più voglia di puntare la porta avversaria con coraggio.

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  • ISRAELE E’ UN’ALTRA COSA

    Quella vista a Bergamo contro l’Estonia è stata un’Italia non solo offensiva, ma che ha accettato il rischio dell’uno contro uno in caso di ripartenze avversarie.

    Un qualcosa di calcolato, vista la caratura dell’avversario, ma contro Israele la musica sarà diversa. Anche in questo caso non parliamo di Spagna, Brasile, Argentina o Portogallo, ma quella di Ben Shimon è una squadra che sa stare in campo e che soprattutto può contare su elementi di qualità.

    Rispetto al 4-1-4-1 visto nella recente sfida vinta per 4-0 sul campo della Moldova, Israele potrebbe cambiare qualcosa, magari passando ad una difesa a tre o ad un 5-4-1 votato al contropiede.

    Proprio le ripartenze rischiano di essere quanto di più pericoloso possa esserci per l’Italia ed è per questo motivo che Gattuso dovrebbe proporre un qualcosa di diverso rispetto a Bergamo.

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  • Kean Retegui Raspadori Italy EstoniaGetty

    UN PECCATO RINUNCIARE ALLA COPPIA KEAN-RETEGUI

    In un calcio nel quale il doppio centravanti è diventato sempre più merce rara, vedere in Azzurro due punte vere come Moise Kean e Mateo Retegui giocare uno al fianco dell’altro, ha portato alla mente di molti quelle situazioni di gioco che una volta erano normalità, ma che oggi rappresentano una novità.

    I due migliori marcatori della scorsa Serie A si sono cercati, si sono trovati, hanno sgomitato uno al fianco dell’altro ed hanno anche segnato (un goal Kean, due per Retegui). Una soluzione che dunque ha funzionato e alla quale Gattuso non ha rinunciato nemmeno dopo un primo tempo chiuso a reti inviolate. 

    Kean e Retegui rappresentano una ‘manna’ per una Nazionale che per anni ha faticato tanto a trovare i giusti equilibri (e soprattutto i goal) in attacco ed è per questo motivo che rinunciare alla più bella delle novità proposte potrebbe essere doloroso.

    Contro Israele servirà certamente maggiore accortezza, ma magari Gattuso potrebbe trovarla senza dover rinunciare al doppio centravanti. 

    Magari potrebbe pensare di rivedere qualcosa sugli esterni, proponendo elementi di maggiore equilibrio, come Cambiaso ad esempio, al posto di uno tra Zaccagni e Politano che sono certamente più offensivi (il primo soprattutto).

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  • Giacomo Raspadori Gennaro Gattusogetty

    RASPADORI SCALPITA

    Quello che è certo è che Gattuso in attacco può contare anche su un certo Giacomo Raspadori, un giocatore che quando si veste d’Azzurro si esalta.

    I numeri dicono che dal 2021 in poi, nessuno ha segnato più di lui con l’Italia. Sono dieci i goal messi a referto in 41 partite e spesso sono stati molto importanti.

    L’ultimo lo ha siglato proprio nell’ultima sfida contro l’Estonia quando, dopo essere entrato in campo al 67’, ha fatto cambiare alla squadra marcia nel vero senso della parola. 

    Gettato nella mischia al posto di Zaccagni, ha prima sfornato l’assist per il 2-0 di Retegui, poi ha calato il tris ed infine ha offerto a Bastoni il pallone per il definitivo 5-0.

    Un impatto super, una prestazione da giocatore che merita di scendere in campo dal 1’. Raspadori può rappresentare una soluzione diversa, visto che non è una vera prima punta e che, per caratteristiche, potrebbe muoversi alle spalle e a supporto di uno dei due centravanti consentendo a Gattuso di non perdere pericolosità in avanti.

    Il commissario tecnico starà pensando anche a questa soluzione, come magari ad un passaggio ad un 4-2-3-1. Sarà il campo di Debrecen a dire su cosa punterà, quello che è certo è che gli uomini e le soluzioni non gli mancheranno di certo. 

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