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Francesco Calzona gfxGOAL

Il Calzona calciatore: una vita tra i dilettanti e la svolta con Sarri

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È il nome del momento e non potrebbe essere altrimenti, vista l'importanza dell'incarico appena consegnatogli: Francesco Calzona è il nuovo allenatore del Napoli, deputato quantomeno a provare a invertire l'andazzo di una stagione che rischia di naufragare a un anno di distanza dalla conquista dello Scudetto.

Il classe 1968 manterrà anche l'incarico di commissario tecnico della Slovacchia, condotta agli Europei in autunno: una prima volta per quanto concerne la Serie A, grazie all'ok arrivato dalla Federcalcio slovacca.

Il Calzona allenatore stiamo imparando a conoscerlo tutti, ma in pochi sono a conoscenza delle sue avventure da giocatore: una carriera non ad alti livelli, che però gli ha regalato la svolta della vita grazie al rapporto con Maurizio Sarri.

  • UNA VITA TRA I DILETTANTI

    Calzona nasce a Vibo Valentia, in Calabria, il 24 ottobre 1968, ma la sua carriera agonistica si sviluppa altrove tra Umbria e, soprattutto, Toscana, nel ruolo di centrocampista.

    Le uniche quattro presenze da professionista le colleziona con la maglia dell'Arezzo durante la stagione 1985/86: tre apparizioni in Serie B e una in Coppa Italia, in un match perso di misura contro la Reggiana.

    Da lì in poi la carriera di Calzona assume una dimensione interamente dilettantistica: dapprima alla Castiglionese, per poi passare al Quarrata e al Subbiano. I due anni al Dante sono il preludio all'ultima avventura con la maglia del Tegoleto, dove va in scena la svolta della vita.

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  • VENDITORE DI CAFFÈ

    Non solo campo e spogliatoio per Calzona che, in quegli anni, si dedica anche all'impresa di famiglia, dedita alla produzione di caffè, come da lui stesso ricordato a 'Cronache di Spogliatoio'.

    "Ricordo molto volentieri quegli anni: lavoravo in un'azienda che produceva caffè a conduzione familiare. Mi hanno permesso di giocare o allenare nonostante avessi questo lavoro".

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  • LA NASCITA DEL SODALIZIO CON SARRI

    È la stagione 1999/00 (peraltro l'ultima della carriera da calciatore) che rappresenta la svolta per l'avvenire del Calzona allenatore: il Tegoleto rimane senza tecnico e la dirigenza affida la guida della squadra al classe 1968, alle prese dunque col doppio incarico di giocatore e allenatore (seppur ad interim).

    È proprio Calzona a fare il nome di Sarri per la panchina, come dichiarato sempre ai microfoni di 'Cronache di Spogliatoio'.

    "Giocavo in Eccellenza, uno dei miei ultimi anni. Lui era senza squadra, era il mio promotore finanziario e parlavamo sempre di calcio. In quel momento hanno allontanato il nostro allenatore e mi avevano affidato la squadra ma io volevo solo giocare. Così ho fatto il suo nome e da lì è partito tutto".

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  • UN RAPPORTO SOLIDO

    Al Tegoleto ha vita la prima scintilla di un rapporto proficuo e duraturo, che avrà il primo atto nella chiamata di Sarri ai tempi dell'Avellino nel 2007, in qualità di suo vice.

    Da allora altre esperienze condivise tra Verona, Perugia, Empoli e, soprattutto, Napoli: dove Calzona si appresta a vivere un sogno a occhi aperti.

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