Un punto e, forse, qualche rimpianto. Il Milan torna da Dortmund con il secondo pareggio a reti bianche consecutivo in Champions e un pelo di amarezza per qualche errore di troppo sotto porta, soprattutto nel secondo tempo. Bicchiere mezzo pieno se si valuta la fase difensiva europea, mezzo vuoto se si considera il digiuno offensivo in questa annata continentale.
Nell'inferno del Signal Iduna Park, la prima chance è del Dortmund: minuto sette, Malen sfrutta un intervento non perfetto di Thiaw, ma calcia a lato. È proprio l'ex difensore dello Schalke a farsi vedere anche dall'altra parte del campo: colpo di testa su calcio d'angolo, senza precisione. Le due squadre si fronteggiano, vanno a fiammate: quelle giallonere portano la firma di Fullkrug, che impegna Maignan; quelle rossonere viaggiano sulla corsia di Rafael Leao.
Il portoghese è oggetto assai misterioso per Ryerson, a cui scappa regolarmente: né Giroud né Pulisic però riescono a raccogliere i frutti della prepotenza tecnica del 10 di Pioli.
Brandt cerca il goal da Puskas al 36: stop di petto sul cross di Emre Can e bicicletta: alta di poco. Poco dopo Giroud spreca la migliore chance del match per il Milan: un rimpallo gli apparecchia la conclusione del vantaggio, la mira dell'ex Chelsea è alta sopra la traversa anche per l'involontario disturbo di Theo Hernandez. All'intervallo è pari senza reti.
Il Milan sembra più convinto nel secondo tempo: al nono è affondo rossonero, con l'azione insistita che parte da Leao e finisce col tiro centrale di Pulisic neutralizzato da Kobel. Pioli ruota il suo Diavolo: entrano Adli, Okafor, Chukwueze e Florenzi per ridare energia ai rossoneri.
La girandola di cambi porta in partita anche Bynoe-Gittens, che poco dopo il suo ingresso prova la botta da fuori, anche stavolta senza precisione. Il Milan si rivede a nove minuti dalla fine: Leao controlla col petto in area una punizione di Hernandez, che si avventa sul cross del portoghese. Il colpo di testa del 19 meneghino è alto di poco, brivido per Kobel. Gli ospiti insistono ed è sempre sugli esterni che la squadra di Pioli si accende: Chukwueze slalomeggia e calcia a giro, non trovando di poco la porta.
L'assalto è rossonero: altra discesa di Leao e servizio all'ex Villarreal che sbatte su Kobel, il secondo gettone è a disposizione di Reijnders ma l'olandese la mette a lato di un soffio. Nei tre minuti di recupero non accade nulla oltre al check VAR per un tocco su Florenzi in area: poi Marciniak fischia tre volte, secondo 0-0 consecutivo in Champions per il Milan.





