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Il bilancio della tournée americana per l'Italia: promossi e bocciati tra gli uomini di Spalletti

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L'Italia si è congedata dagli Stati Uniti nel modo migliore possibile, ovvero con due vittorie che lasciano ben sperare in vista dell'impegno principe degli Europei, di scena tra giugno e luglio in Germania.

A cui gli azzurri non arriveranno da favoriti assoluti: le possibilità di disputare un ottimo torneo però ci sono tutte, alimentate dalle buone indicazioni tratte da Luciano Spalletti nelle uscite contro Venezuela ed Ecuador.

Il commissario tecnico sarà chiamato a fare delle scelte nelle prossime settimane, alcune più dolorose e altre meno: in parte figlie di quanto visto negli USA, occasione sfruttata alla grande da alcuni elementi della rosa che hanno colto l'occasione di puntellare al meglio le chance di convocazione.

  • PROMOSSI

    Contro il Venezuela era stato Mateo Retegui a prendersi le luci dei riflettori grazie alla doppietta decisiva per battere la 'Vinotinto': ci si attendeva una risposta che effettivamente c'è stata, alla luce dell'assenza di un '9' con pedigree internazionale nella rosa di Spalletti.

    Anche Nicolò Zaniolo si è ben destreggiato, soprattutto subentrando dalla panchina nella sfida col Venezuela: un ingresso rivitalizzante, utile per dare manforte alla manovra offensiva prima del definitivo 2-1 a opera di Retegui. Peccato per l'errore a tu per tu con Burrai contro l'Ecuador, unica 'macchia' di una tournée tutto sommato positiva.

    Esordio più che positivo per Raoul Bellanova, schierato ieri sulla fascia destra nel 3-4-2-1: l'esterno del Torino ha confermato tutte le sue doti atletiche e tecniche, prima del cambio precauzionale all'intervallo dettato dalla presenza di un fastidio che dovrebbe essere di pochissimo conto.

    Ennesima conferma in un momento d'oro per Lorenzo Pellegrini, il chi highlight migliore resta sicuramente il mancino dalla distanza utile per superare Burrai e stappare Italia-Ecuador nel corso del terzo minuto di gioco.

    L'importanza di Jorginho nello scacchiere tattico si era vista con l'ingresso in campo contro il Venezuela, quando aveva letteralmente rivoltato la partita come un calzino in qualità di fulcro della mediana col passaggio al 4-3-3. Buon apporto anche come partner di Barella nel 3-4-2-1 anti-Ecuador.

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  • BOCCIATI

    Piccola premessa: quasi tutte le bocciature sono figlie dell'amichevole col Venezuela o, quantomeno, della prima ora di gioco in cui si sono visti diversi errori individuali e tecnici; come quello di Giacomo Bonaventura, autore di un errore madornale in fase d'impostazione dal basso che aveva permesso a Machis di trovare la rete del momentaneo pareggio.

    Non è andata meglio ad Alessandro Buongiorno, piuttosto ingenuo col fallo da rigore su Rondon: in generale, il difensore del Torino non ha destato una buona impressione, anzi.

    Lo stesso dicasi per Destiny Udogie, apparso impacciato e non ai livelli offerti con la maglia del Tottenham, mentre Federico Chiesa non ha ancora ritrovato il sorriso: l'ex Fiorentina sembra essersi portato dietro gli strascichi del periodo tutt'altro che facile vissuto con la maglia della Juventus, dove dal sogno Scudetto si è passati al timore di una qualificazione alla Champions in pericolo.

    L'unica eccezione in questa lista di bocciati è rappresentata da Giacomo Raspadori: subentrato negli ultimissimi minuti contro il Venezuela, l'attaccante del Napoli è stato schierato dal 1' come punto di riferimento offensivo nel 3-4-2-1 al cospetto dell'Ecuador, contro cui ha faticato a costruirsi un personale posto al sole. Di certo non l'apporto a cui ci aveva abituati.

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